La vacanza alternativa di chi sceglie l’eremo o il convento

L’immenso patrimonio architettonico-storico e religioso rappresentato da Conventi, Eremi e Monasteri offre anche incredibili opportunità di ospitalità per coloro che ricercano un’alternativa alta alla vacanza tradizionale. Tra natura, cultura, impegno e spiritualità

di Alberto Piastrellini

Ti svegli al mattino col suono attutito delle piccole campane che chiamano i fedeli alla preghiera, mentre dalle piccole finestre la luce del sole ritaglia scacchi luminosi su antichi pavimenti di cotto.
L’assenza dei rumori quotidiani, il traffico, i clacson, l’onnipresente vibrazione di fondo delle nostre città è quasi straniante, all’inizio, ma l’orecchio si abitua subito ritrovando panorami sonori più consoni al nostro essere animali: i canti degli uccelli, lo stormire delle fronde, il ronzio degli insetti.

Il tempo sembra sospeso, infinito; le ore del giorno si dilatano incomprensibilmente mentre gli occhi riscoprono con stupore le impercettibili variazioni di luce cui normalmente non si bada presi dalle urgenze del lavoro e dal ritmo artificiale delle nostre esistenze.

Nell’assenza di stimoli artificiali e nel timore di rompere una ritrovata armonia è facile abbandonarsi alla riflessione, alla meditazione, alla ricerca interiore e, dopo qualche giorno, complice un’alimentazione gustosa e bilanciata al tempo stesso, il corpo e lo spirito sembrano rinnovati come un prato dopo un acquazzone.

La vacanza ideale, preziosa per i suoi benefici, non solo sulla mente, è alla portata di tutti eppure lontanissima dai cataloghi delle agenzie di viaggio e dalla fascinazione artificiale delle mète commerciali.

Costa poco, rende parecchio e spesso non implica neppure faticosi spostamenti lungo autostrade intasate e infuocate, anzi, predilige arterie secondarie che consentono di riscoprire paesaggi e territori poco battuti…

Monasteri, Eremi, Abbazie, Conventi, da sempre garantiscono la solitudine e l’isolamento della vita cenobitica e monastica con l’afflato dell’accoglienza: un tempo ai pellegrini e ai viandanti, oggi, verso i nuovi cercatori di un senso del vivere.

E l’estate, con le sue pause forzate e il bisogno fisiologico di uno “stacco” diventa momento privilegiato per una proposta di “vacanza” alternativa in grado di coniugare benessere interiore ed esteriore superando il concetto di tempo libero da per approfondire quello di tempo libero per, offrendo opportunità di studio, meditazione, semplice relax in contesti naturali invidiabili e nella cornice architettonica di strutture centenarie (se non millenarie), ricche di opere d’arte e di cultura.

L’Italia è una miniera infinita di luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, circondati da boschi, colline e montagne, riparati dagli eccessi della modernità e dall’invadenza del wifi, luoghi dove è possibile una ricezione familiare, discreta, distante dalla vanità delle stellette eppure, molto spesso, ben più accogliente e appagante.

Non è un caso che molti, negli ultimi vent’anni, abbiano scelto queste mete per ritemprarsi dopo lunghi mesi di lavoro sperimentando, in luogo dell’ozio, le benefiche opportunità che attività mirate e piccoli servizi possono avere sullo spirito affaticato.

Spesso l’ospitalità in Monastero è associata a piccoli percorsi di discernimento interiore, approfondimento su svariate tematiche culturali, ma anche laboratori didattici ed esperienze legate all’artigianato o alla cura del patrimonio orticolo locale.
Attività semplici e riposanti che in un clima disteso danno la possibilità ai vacanzieri alternativi di provare – in piccolo – i benefici di uno stile di vita diverso e che, in molti casi, rimanda al monito benedettino dell’Hora et Labora!

Da tenere presente, in ogni caso, che l’ospitalità conventuale richiede il massimo rispetto delle regole delle varie strutture; anche se ci si trova in una foresteria, schiamazzi, urla e comportamenti disdicevoli non sono accettabili e, provare per credere, un piccolo tuffo nella discrezione di un tempo, non può che far bene in tempi di haters

E adesso: qualche piccolo suggerimento
Ogni regione del nostro Paese ha le sue perle: una navigata sul web alla ricerca di monasteri e conventi che fanno ospitalità consentirà di valutare al meglio le diverse proposte, tra l’altro è sempre consigliabile contattare le diverse strutture per conoscere bene i termini dell’ospitalità
Tuttavia, ci permettiamo di indicare qualche metà, giusto per indirizzare la ricerca:

Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, fondata nel XVI Sec, nel cuore delle Crete senesi, a una trentina di Km da Siena, immersa in un bosco silenzioso offre una capiente foresteria e notevoli contributi artistici fra cui un meraviglioso chiostro affrescato da Luca Signorelli e dal Sodoma. Suggestive le celebrazioni delle Ore cantante dai monaci.

Santuario della Verna, su una balza dell’Appennino toscano, si ergono le strutture sorte nel luogo ove S. Francesco d’Assisi ricevette le Stimmate nell’estate del 1224. Pietre bianche, austere e accoglienti sorte all’ombra di scuri boschi di faggi ed abeti. La foresteria del santuario è disponibile a diverse tipologie di accoglienza per gruppi e famiglie.

Monastero di Camaldoli, nel bel mezzo delletutelate Foreste Casentinesi, scrigno di bellezza e biodiversità, la comunità camaldolese fondata da S. Romualdo accoglie gruppi e famiglie nella grande foresteria del monastero. Anche il Sacro Eremo, poco più in alto rispetto al monastero dispone di un programma di accoglienza più mirato in cui non mancano proposte e workshop.

Monastero della Santa Croce di Fonte Avellana, nelle Marche, situato alle pendici del Monte Catria, dal X Sec. d.C. è luogo di fascinoso ritiro. Il Monastero pratica l’accoglienza per gruppi e propone un ricco calendario di eventi culturali (Concerti, lectio, conferenze) quasi tutto l’anno. I dintorni sono meravigliosi per passeggiate ed escursioni in mountain bike e a piedi.

Abbazia di Santa Maria di Farfa, a pochi Km da Roma, nel cuore incontaminato della Sabina, in provincia di Rieti, si offre al visitatore come un incredibile palinsesto di pietra che parte dall’architettura carolingia del V Sec. agli ultimi rimaneggiamenti del ‘700. L’abbazia ospita una monumentale e preziosa biblioteca e notevoli spazi verdi coltivati. La foresteria interna è riservata agli uomini mentre nella parte esterna si possono ospitare coppie e famiglie.

Convento di San Francesco del Deserto; un convento “marino” situato nell’omonima piccola isola all’interno della Laguna di Venezia. I luoghi, gestiti dalla piccola comunità francescana offrono ospitalità per soggiorni all’insegna della spiritualità.

Arte, cultura, relax sono assicurati, senza contare che l’ospitalità spesso si accompagna ad una alimentazione sobria e naturale che predilige i prodotti locali e del territorio in una visione realmente sostenibile dell’esistenza.

Vale la pena provare: qualche giorno realmente lontani dal “mondo” non ha prezzo.




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