Nella mitologia greca, la dea della giustizia è Temi (Θέμις), una figura potente e rispettata, che incarna i concetti di ordine, legge divina e giustizia. Temi è una delle Titanidi, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra).
Le origini di Temi
Temi, come accennato, appartiene alla generazione primordiale delle divinità greche. Essendo una Titanide, rappresenta un aspetto fondamentale della realtà prima dell’ascesa degli Dèi dell’Olimpo. La parola greca “Themis” significa letteralmente “legge naturale” o “ciò che è stabilito“, evidenziando come Temi non fosse solo una dea della giustizia in senso giuridico, ma incarnasse le leggi che governano la natura stessa e l’ordine dell’universo.
Secondo i miti, Temi aveva la capacità di vedere il futuro, e per questo motivo era spesso associata agli oracoli, in particolare quello di Delfi, dove avrebbe parlato attraverso la Pizia, la sacerdotessa di Apollo. Alcune versioni del mito suggeriscono che fosse la custode originaria di questo santuario sacro prima che Apollo ne assumesse il controllo.
Il ruolo e i simboli di Temi
Temi era rappresentata come una dea severa ma giusta e imparziale. Spesso era raffigurata con la bilancia, simbolo dell’equilibrio e della giustizia equa, e una spada, che rappresenta la punizione necessaria contro chi infrange le leggi. È comunemente ritratta con gli occhi bendati, a significare l’imparzialità con cui distribuisce la giustizia. Tuttavia, nella mitologia greca originale, Temi non era sempre rappresentata con la benda sugli occhi; questa immagine divenne più comune nella giustizia romana e moderna.
Il concetto di giustizia in Temi è radicato nella natura e nel rispetto dell’ordine divino, piuttosto che nelle leggi umane create dall’uomo. In questo senso, la sua giustizia è immutabile e non soggetta all’influenza o al pregiudizio umano. Lei garantiva che l’armonia dell’universo fosse mantenuta, facendo rispettare le leggi eterne che governano il destino e l’equilibrio tra gli Dèi, gli uomini e la natura.
Temi giocava un ruolo importante anche tra gli Dèi. È conosciuta come una delle consorti di Zeus, il re degli Dèi, e con lui generò le Ore, dee che presiedono il ciclo naturale delle stagioni e l’ordine sociale. Temi, attraverso le sue figlie, portava avanti il concetto di equilibrio e armonia non solo tra le forze della natura, ma anche all’interno della società umana.
Insieme a Zeus, Temi era spesso descritta come una consulente saggia e giusta che aiutava gli Dèi a prendere decisioni in base alle leggi divine e naturali. Lei rappresentava l’autorità morale su cui persino Zeus si basava per mantenere l’ordine cosmico.
Temi nella cultura greca
Nella vita quotidiana dell’antica Grecia, Temi era venerata come simbolo di giustizia, legalità e ordine. I greci la invocavano quando cercavano giustizia, ma anche quando volevano una protezione contro l’ingiustizia e l’ira divina. La dea era considerata una forza che manteneva l’equilibrio naturale e morale nel mondo, e la sua influenza si estendeva sia al regno degli uomini sia a quello degli Dèi.
Temi non era una dea della giustizia punitiva come Nemesi, un’altra figura mitologica legata alla giustizia vendicativa. Al contrario, Temi rappresentava una giustizia preventiva, che cercava di mantenere l’armonia attraverso il rispetto delle leggi divine prima che fosse infranto l’ordine naturale.
Il retaggio di Temi
Temi ha lasciato un’impronta duratura nella cultura e nel pensiero occidentale. Il suo simbolismo come dea della giustizia ha influenzato profondamente le rappresentazioni moderne della giustizia, in particolare con la sua iconografia della bilancia e della benda sugli occhi. Questi simboli sono ancora oggi presenti nelle aule di tribunale e nelle statue della giustizia in tutto il mondo.
In conclusione, Temi non è solo una dea della giustizia, ma una custode dell’ordine cosmico e morale. La sua presenza nella mitologia greca rifletteva la convinzione che la giustizia non sia solo un concetto umano, ma una forza naturale e divina che deve essere rispettata per mantenere l’equilibrio nel mondo. Il suo ruolo di garante delle leggi divine ci ricorda che la giustizia, quando è autentica, deve essere equa, imparziale e basata su principi eterni.
By Rosa Maria Garofalo