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Fai da te: scarpiere originali e a costo zero

Alcune idee per riporre le nostre calzature di Glenda Oddi Rigorosamente nere o colorate, basse o con il tacco, sportive o eleganti, le scarpe sono per molti una vera e propria passione, fino ad arrivare ad accumularne parecchie. La creazione di uno spazio adeguato per riporle è dunque un obbligo. Se si vuole evitare di optare per l’acquisto di mobili ad hoc è possibile orientarsi su scarpiere fai da te. Con una spesa minima, pazienza e manualità sarà possibile trovare dunque una soluzione originale per riporle. Sono molti i materiali utilizzabili, vediamone alcuni: Tubi in PVC di reimpiego. Basta tagliarli e fissare le varie sezioni una sull’altra con colla a caldo. Ѐ possibile anche dare loro una vivace colorazione con della vernice; I pallet sono un’altra possibilità, dopo averlo affisso alla parete sarà infatti possibile incastrare il tacco delle scarpe tra le loro fessure. Sicuramente rappresentano una soluzione adatta per un ambiente rustico o comunque con un arredamento non convenzionale. Anch’essi possono essere decorati a piacere; Possibile soluzione è rappresentata anche dalle cassette per il vino dove i vari scomparti destinati alle bottiglie diverranno lo spazio per le scarpe; Cassette di legno di varia forma e misura possono essere affisse alla parete e colorate o laccate con della vernice, diventeranno così delle scarpiere e non solo; Una vecchia scala in legno può rappresentare un’ulteriore valida soluzione. Basta poggiarla alla parete con la giusta inclinazione e posizionarci sopra le scarpe. Sarà in grado di dare un tocco di originalità all’ambiente; Un‘ultima possibile idea è recuperare contenitori di latta (come quelli delle vernici per esempio). Basta fissarli al muro posizionandoli secondo il proprio gusto. Queste sono solo alcune delle soluzioni possibili. Spazio alla fantasia!
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L’abbigliamento femminile nei quadri dei pittori impressionisti

L’Impressionismo cambia per sempre il modo di dipingere e nella sua aspirazione a rappresentare la realtà della seconda metà dell’Ottocento realizza anche un singolare viaggio nella moda femminile dell’epoca. di Anna Rita Rossi I pittori che aderiscono al movimento amano ritrarre i propri contemporanei nel loro ambiente e la rapidità di esecuzione e lo studio della luce e del colore sono finalizzati ad offrire una tranche de vie di quel periodo e le relazioni intercorse tra i vari personaggi rappresentati.Nelle grandi tele degli impressionisti sono numerose le scene conviviali da cui possiamo cogliere la moda del tempo, soprattutto femminile, per la ricchezza di abbigliamenti e di accessori che li completavano. Pittura impressionista ed evoluzione dell’abbigliamento si compenetrano, dando luogo a una singolare contaminazione.Fino alla rivoluzione francese, uomini e donne vestivano usando lo stesso stile: gli uni e le altre portavano colletti, nastri, cinture. All’inizio del XIX secolo, però, si assiste a un cambiamento radicale: gli uomini iniziano a portare abiti più sobri e meno appariscenti, privi di ornamenti, mentre le donne cominciano a dar maggior risalto alla silhouette, che nella seconda metà del secolo diventa una vera ossessione. Le forme geometriche che definivano la forma “ideale” del corpo si trasformano radicalmente.La struttura in crinolina, che sosteneva l’abito femminile, aveva all’inizio la forma di un triangolo con la gonna arrotondata e struttura che tendeva all’indietro; poi la crinolina comincia ad appiattirsi sul davanti, accentuando l’effetto di trascinamento della parte posteriore degli abiti. Questi cambiamenti di stile e di moda sono registrati così precisamente nei quadri degli impressionisti che la struttura stessa dei soggetti e la loro disposizione ne è influenzata. L’uomo, che ora veste di scuro e ha un abbigliamento austero, viene per lo più posto sullo sfondo dei quadri, mentre la donna è collocata davanti, in una posizione di risalto.

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