scarabeo

I cinque animali sacri dell’antico Egitto

di Benedetta Giovannetti Scopriamo quindi quali erano i cinque animali sacri nell’antico Egitto. Alcuni erano considerati divinità e venivano venerati come dei con tanto di templi e statue in loro onore. Il primo animale sacro è il coccodrillo. Costui è tra gli abitanti più famosi del Nilo ed è conosciuto fin dall’antichità, rappresentava il dio Sobek ed era venerato dagli antichi egizi che mummificavano anche molti esemplari di questo rettile, simbolo della fertilità e del potere assoluto del faraone. Addirittura per molti egiziani era considerato un onore morire nelle fauci di questo animale. Tutt’oggi i pescatori eseguono diversi rituali prima di salpare con le loro barche per evitare di incontrarne uno. Il secondo animale sacro è il falco che rappresenta il dio Horus, considerato creatore della civiltà, è legato al cielo, alla guerra ed alla caccia ed era figlio di Iside e Osiride. Da qui la leggenda dell’occhio di Horus che ha caratteristiche magiche, purificanti e curative, pare infatti che il dio perse l’occhio sinistro in un combattimento contro lo zio responsabile della morte di suo padre, occhio che venne sostituito da uno dotato di poteri magici. Terzo animale sacro è il gatto, il più famoso tra gli animali sacri dell’antico Egitto, era considerato l’anello do congiunzione tra cielo e terra, tanto che quando moriva un gatto i faraoni concedevano loro funerali degni di un nobile. Bastet non a caso aveva la testa di gatto e proteggeva la casa i templi tenendo lontano gli spiriti maligni. Quarto animale è lo sciacallo, associato ad Anubi il dio dei morti e protettore degli imbalsamatori. A lui il compito di accompagnare gli spiriti dei defunti al cospetto di Osiride che pesando i loro cuori decideva se ammetterli in paradiso. Quinto animale è lo scarabeo, legato al sole del mattino il dio Khepri, appare

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Lo scarabeo egizio un amuleto porta fortuna

di Benedetta Giovannetti Lo scarabeo egizio era considerato un potente amuleto sin dai tempi antichi con funzione magica apotropaica di eterna rinascita nel divenire e trasformarsi, assicurando solo eventi felici e un miglioramento nelle facoltà intuitive e spirituali. Lo scarabeo per via dei suoi poteri divenne presto il simbolo stesso dell’Egitto ma ben presto fu usato anche da altri popoli quali i Fenici, Cartaginesi e Greci. Con l’avvento della VI dinastia comparvero i primi amuleti che poi divennero estremamente diffusi solo a partire dal Nuovo regno dove compariranno anche le prime decorazioni sull’addome piatto quali iscrizioni e disegni. Durante il periodo degli Hyksos le decorazioni cambiano nuovamente con decorazioni di tipo orientaleggiante e con l’aggiunta di zampe lunghe e piegate sotto il ventre. In alcuni casi vi era inciso anche il nome del sovrano come protezione e buon augurio. In antichità erano realizzati con pietre verdi, simbolo di Osiride quali il calcedonio oppure in lapislazzuli, faienice e paste vitree. Poteva essere usato nei monili o su bracciali e anelli oppure inserito nei pettorali come quelli del corredo funebre di Tutankhamon. Col passare del tempo apparve anche in ambito funerario posto sul petto della mummia dopo la cerimonia dell’apertura della bocca.
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