salute

Pochi e semplici consigli per essere in salute!

Corretto e sano stile di vita di Serena Lepri Essere in forma e in salute con alcuni semplici trucchetti? Si può fare! Ricorda che il primo passo per il cambiamento, di qualsiasi ambito si parli, inizia dalla mente e ciò è fondamentale anche per intraprendere un corretto e sano stile di vita che comprende alimentazione e attività fisica (ma non solo!). Mettiti all’opera e vedrai subito i risultati! Andare al supermercato con una lista della spesa pensata a casa e a stomaco pieno: aiuterà ad acquistare solo il necessario Fare i pasti (colazione, pranzo, cena e spuntini) in maniera strutturata: apparecchiare la tavola e sedersi fornisce la percezione di aver mangiato e quindi ci aiuta nel senso di sazietà Fare il pasto completo (primo, secondo, contorno e frutta) è fondamentale: in tal modo si avrà una fonte di tutti i micro e macronutrienti in maniera equilibrata e, in più, avremmo un senso di sazietà duraturo nel tempo che ci aiuterà ad arrivare al pasto successivo senza troppe difficoltà Predisporre sul proprio piatto la personale porzione di primo, secondo, contorno e pane così da non attingere nuovamente dal piatto di portata: finire solo ciò che si ha nel proprio piatto; in alternativa, non portare per niente il piatto di portata a tavola Mangiare la propria porzione di cibo in un piatto piccolo aiuta psicologicamente a sentirsi sazi Masticare a lungo prima di deglutire: il pasto durerà di più e si avrà maggior senso di sazietà Bere almeno 2L di acqua/die, dilazionati durante la giornata Si consiglia di bere, tra questi 2L, 2 bicchieri di acqua al pasto (pranzo e cena) per aiutare i processi metabolici della digestione Praticare attività fisica intensa minimo 3/7; oppure fare attività fisica di media intensità tutti i giorni. Si ricorda che, perché l’attività fisica sia efficace,

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Dieta: le 10 fake news sul cibo da cui stare alla larga

Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè quasi 3 italiani su 4 credono alle bufale che la rete mette in circolo su cibo e migliore dieta per perdere peso, spingendosi a comportamenti pericolosi per la propria salute. Ecco le 10 fake news più diffuse sul web. di Anna Rita Felcini Ogni giorno milioni di italiani consultano il web ritenendolo una fonte affidabile per trovare notizie e informazioni su come perdere peso e sbarazzarsi dei chili in più. Soprattutto in vista dell’estate e della fatidica prova costume, si moltiplicano gli articoli e i siti dedicati a questo tema. Purtroppo, però, sembra che proprio il settore dell’alimentazione sia uno di quelli maggiormente interessati dalle cosiddette “bufale”. Il rischio ovviamente è quello di assumere comportamenti alimentari altamente pericolosi per la nostra salute. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixè, il 53% degli italiani utilizza il web più volte durante l’anno per raccogliere informazioni su qualità dei prodotti alimentari e diete più “popolari”. Ben il 25% partecipa a community/blog/chat in internet centrate sul cibo che influenzano le scelte di acquisto o di alimentazione in modo non sempre corretto e veritiero. Naturalmente la tentazione di credere a una dieta miracolosa o ad un alimento super naturale in grado di farci perdere peso in poche settimane o addirittura di guarire dalle malattie al posto dei farmaci è forte. Ma occorre prestare molta attenzione a ciò che si legge per non rischiare di fare danni al nostro organismo, a volte persino irreversibili. Spesso, infatti, in rete si trovano programmi alimentari sponsorizzati da aziende che prevedono l’acquisto di prodotti dedicati come integratori, libri, sostituti del pasto oppure che promettono risultati miracolosi in poco tempo senza molti sforzi, ma che in realtà non hanno alcuna valenza scientifica. Ecco allora per voi le dieci bufale sulle diete più diffuse sul web dalle quali stare alla larga

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Tortino di asparagi intelligente

le molecole benefiche degli asparagi di Serena Lepri Primavera significa asparagi! Ma lo sapevate che gli asparagi sono in cima alla lista del piccolo numero di colture in una futuribile colonia su Marte? Anche se per questa ricetta si sono utilizzati degli asparagi terrestri, ci piace pensare che questo tortino un domani possa essere gustato anche delle popolazioni marziane. Può essere un ottimo secondo+contorno alternativo, magari di un pranzo domenicale, gustoso e primaverile. Chi li va a cogliere in maniera fai-da-te o chi li compra dal fruttivendolo, deve sapere che questi fusti che mangiamo sono ricchi di ferro ma anche vitamine C e K, quest’ultima necessaria per la fisiologica coagulazione del sangue. Ma, se si parla di asparagi, si deve soffermare l’attenzione sulla quercetina, un flavonoide “smart”, ovvero intelligente, capace di influenzare la longevità. Detta così sembrerebbe quasi un’affermazione di una guru più che di una Biologa Nutrizionista, ma è proprio così: non si tratta di magia ma solo di scienza! Infatti, questa molecola intelligente sembra raggiungere la doppia elica del DNA che avviluppa i filamenti con le informazioni su ciò che siamo o ciò che potremmo diventare e lo influenza. In questo modo, la quercetina diventa una molecola in grado di interagire con il nostro materiale genetico e di modificare, in questo caso migliorando, l’informazione che porta, senza alterarne la sequenza in basi. In più, la quercetina sembra salvaguardare la salute del cuore. Detto ciò, non si può che provare a preparare questo tortino smart-marziano! Ingredienti per il Tortino di Asparagi: 1 mazzetto di asparagi (a seconda della teglia che si vuole usare si possono usare anche più mazzetti, naturalmente raddoppiare il resto delle dosi di conseguenza) 250 g latte parzialmente scremato 25 g farina Sale q.b. Noce moscata q.b. Parmigiano q.b. Sbollentare gli asparagi per 3-4 minuti in

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Svegliarsi presto fa bene alla salute

Uno studio scientifico rivela che le persone mattiniere sono più sane e felici. Avete problemi a svegliarvi presto? Provate con i nostri consigli. di Anna Rita Felcini Svegliarsi presto la mattina non deve essere visto come un obbligo fastidioso. Al contrario. Rappresenta un modo per mantenersi in salute più a lungo. I mattinieri, infatti, sono persone più felici e con meno rischi di soffrire di problemi psicologici. Lo ha rivelato recentemente uno studio genetico condotto dal professor Mike Weedon dell’Università di Exeter. I nottambuli, meglio conosciuti come “gufi”, devono lottare in continuazione contro il loro orologio biologico per adattarsi agli orari imposti dalla società (inizio del lavoro o della scuola alle 8 con sveglia impostata alle 6.30). E questo comporta un 10% di probabilità in più di sviluppare schizofrenia e depressione. Ovviamente non intendiamo dire che bisogna privarsi del giusto sonno, ma che è sbagliato, ad esempio, nel corso del fine settimana cambiare repentinamente abitudini e alzarsi molto tardi, con il rischio di non sentirsi al top per tutto il resto della giornata. Svegliarsi presto la mattina aiuta a sfruttare al massimo il nostro cervello. Sono proprio le prime ore del giorno quelle in cui le nostre funzioni intellettuali sono al top. Inoltre, la mattina si è più energici e si ha più voglia di affrontare i problemi giornalieri. L’importante è riposare almeno sette/otto ore per notte. Se non lo facciamo rischiamo di influire negativamente sulla capacità di giudizio e di apprendimento, sull’umore e, a lungo termine, anche di incorrere in seri problemi di salute come obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Ecco allora per voi qualche consiglio pratico per imparare a svegliarsi presto. Un sonno coerente Andate a letto e svegliatevi alla stessa ora tutti i giorni, anche nei fine settimana. Provate la sera a spostare gradualmente i vostri orari

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Latte d’asina, tesoro di natura per il benessere e la bellezza

Usato nei secoli da regine e imperatrici non è solo un ingrediente di cosmetici al top, ma anche un alimento sano da conoscere e riscoprire. Di Alberto Piastrellini Si narra che la bellissima Poppea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, usasse concedersi bagni di bellezza immergendosi nel latte di centinaia d’asine allevate appositamente allo scopo e che altrettanto facesse l’avvenente Cleopatra. In tempi più recenti anche Paolina Bonaparte, Josephine de Beauharnais e l’imperatrice d’Austria più nota come Sissi hanno usufruito di questo latte “miracoloso” per donare morbidezza e giovinezza alla loro augusta pelle. Ma sarà vero? Scopriamo insieme quali sono le caratteristiche del latte d’asina che a partire da Ippocrate e passando dalla narrazione di Plinio il Vecchio, ha attraversato orgogliosamente indenne tutta la storia della medicina e della cosmesi occidentale per essere “riscoperto” oggi come ingrediente d’elezione per prodotti legati alla salute e alla bellezza. Durante il viaggio, poi, andremo anche a conoscere una giovane veterinaria che ha trasformato la sua grande passione per questi animali in una vera e propria attività di impresa fondando una azienda agricola, tutta al femminile, che, a partire dall’allevamento di 40 asini produce e vende latte d’asina e prodotti cosmetici derivati. Il tutto nel pieno rispetto del benessere degli animali, allevati allo stato semibrado sulle splendide colline marchigiane di Colmurano (MC) a due passi dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Il latte d’asina: caratteristicheSimile, per composizione, al latte materno della specie umana, il latte di Equus asinus si distingue dal latte vaccino per il basso tenore lipidico (quindi minor materia grassa) ed un elevato tasso di lattosio. Estremamente digeribile, le sue caratteristiche chimiche lo rendono poi alimento elettivo per quei bambini che dimostrano allergie ed intolleranze alimentari nei confronti delle proteine contenute nel latte vaccino nonché un valido sostituto per quelli che non possono

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Tumore mammario nella regione Marche

Uno Studio epidemiologico dell’ARPA Marche descrive la distribuzione e l’andamentotemporale dell’incidenza di ricovero ospedaliero per tumore alla mammella nella Regione Marche. Di Carmen Marinucci PM2,5 e PM10 ovvero il particolato atmosferico con valori inferiori a 2,5 μg/m3 millionesimo di grammo per metro cubo d’aria analizzata e a 10 μg/m3, costituiscono una miscela complessa di sostanze chimicamente e fisicamente differenti, classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) fra i cancerogeni certi per l’uomo. Per la loro capacità di penetrare nel sistema respiratorio, oltre la laringe, costituiscono l’inquinante a maggiore impatto ambientale nelle aree urbane, poiché per effetto delle loro piccole dimensioni, restano sospese in atmosfera per tempi più o meno lunghi.Tali polveri si originano sia da fonti naturali che antropogeniche, ma quelle fini derivano principalmente dall’utilizzo di combustibili fossili (riscaldamento domestico, centrali termoelettriche, ecc.), dalle emissioni degli autoveicoli; dall’usura dei pneumatici e dei freni e del manto stradale, da vari processi industriali (fonderie, miniere, cementifici, ecc.).Fra le diverse evidenze scientifiche, un’importante metanalisi (vengono messi assieme dati di altri studi e ricerche in modo da trarre conclusioni più forti di quelle che sarebbero state evidenziate sulla base di ogni singolo studio) effettuata dal Progetto europeo ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution Effects) ha confermato una significativa associazione tra incrementi delle concentrazioni di PM2,5 e PM10 e rischio di tumore al polmone, ma è da sottolineare che, più di recente, l’attenzione dei ricercatori si è rivolta, oltre che verso le neoplasie polmonari, anche verso lo studio del possibile legame tra l’esposizione a particolato sottile e forme tumorali a carico di altri. Per ciascun comune marchigiano è stato determinato il valore medio del PM2,5 sulla base dei dati di esposizione forniti dall’ENEA. È bene precisare lo studio, comportando la semplice descrizione della distribuzione nel tempo e nello spazio dell’esito sanitario

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Gli animali fanno bene alla salute dei bambini

I bambini che crescono con un animale in casa sono più forti, sicuri di sé e non rischiano di sviluppare riniti allergiche, asma e dermatiti. A sostenerlo uno studio svedese. Di Annarita Felcini Ben più di un compagno di giochi e di avventure. Secondo una ricerca dell’Università di Göteborg (Svezia), pubblicata sulle pagine della rivista scientifica PlosOne, avere in casa un animale domestico offre inaspettati benefici per i bambini, soprattutto nel campo della salute. Cani, gatti, pappagalli, conigli possono diminuire l’incidenza di asma, riniti e congiuntiviti allergiche, eczemi e dermatiti durante l’infanzia, ed inoltre l’effetto (come si dice in gergo tecnico) è “dose dipendente”: più animali si hanno in casa, minore il rischio di allergie nel corso della vita. Il risultato della ricerca deriva dall’analisi di due studi precedenti che avevano indagato l’incidenza di allergie tra i bambini svedesi. La prima, e più ampia, include i dati di 1.029 piccoli di età compresa tra i sette e gli otto anni, di cui sono stati raccolti sia dati riguardanti la salute, sia informazioni relative alle abitudini di vita. Compresa, ovviamente, la presenza o assenza di animali domestici nel corso dell’infanzia. Stando ai risultati dell’analisi, il 49% dei bambini cresciuti senza la compagnia di cani e gatti ha sviluppato un’allergia entro gli otto anni di età. Una percentuale che scende al 43% nei bambini cresciuti con almeno un animale domestico, e al 24% per chi ne ha avuti tre. La seconda ricerca è più ristretta nel numero di partecipanti, ma ha seguito i 249 bambini coinvolti nel progetto sin dalla nascita. E fornisce, quindi, risultati particolarmente affidabili, e assolutamente in linea con quanto emerso dallo studio precedente: i bambini che non avevano un animale domestico nel corso del primo anno di vita hanno mostrato un’incidenza di allergie pari al 48%, mentre per

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INCI: per conoscere gli ingredienti dei prodotti cosmetici

Il suo obbligo è relativamente recente; saperlo leggere bene è difficile quanto essenziale. Di Eleonora Sbaffi Quando si va a fare la spesa è buona norma leggere l’etichetta di un cibo o di un prodotto per vedere cosa contiene. Sarebbe altrettanto saggio adottare questa abitudine anche quando si acquistano creme, bagnoschiuma e altri prodotti per il corpo. Saper leggere l’etichetta di questi infatti, è molto utile e diventa essenziale per quelle persone che soffrono di allergie a qualche ingrediente, ma anche a coloro che vogliono semplicemente fare un acquisto responsabile e consapevole. Per questo, dal 1997 l’Unione Europea ha reso obbligatorio l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), cioè la nomenclatura internazionale usata per gli ingredienti dei cosmetici. Il suo principale scopo è proprio quello di tutelare il consumatore, informandolo sugli ingredienti che un determinato prodotto contiene. I consumatori sono diventati sempre più sensibili e attenti nella scelta dei prodotti, scegliendo maggiormente prodotti bio, che non contengono microplastiche che non sono testati sugli animali ecc.. Ma per fare un acquisto consapevole è necessario imparare a leggere e decifrare l’INCI dei prodotti. Ecco alcune informazioni da tener conto quando si acquista un prodotto. Innanzitutto, i componenti di un prodotto cosmetico sono sempre elencati in ordine di quantità decrescente. Questo significa che il primo ingrediente è quello presente in quantità maggiore e l’ultimo in quantità minore. Gli ingredienti che sono presenti al di sotto dell’1% sono inseriti in ordine sparso. Solitamente nelle creme, il primo ingrediente, quello più presente, è l’acqua. Un alto fattore da tener conto è il linguaggio; se un ingrediente è scritto col suo nome botanico originario in latino significa che non ha subito trasformazioni chimiche e quindi è stato inserito tal quale, invece, se è scritto in inglese significa che ha subìto una sintesi chimica.Per identificare i colori si usa

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