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Donna di Fiori a ECOMONDO 2019 per raccontare il futuro della sostenibilità

Una scelta di campo per raccontare, dal punto di vista femminile, le novità tecnologiche e le esperienze imprenditoriali di chi ha scelto l’ambiente e lo sviluppo sostenibile a fondamento del proprio core business. di Alberto PiastrelliniFoto di copertina e interno: IEG – Italian Exhibition Group Concetti come green economy, circular economy, sostenibilità, sviluppo sostenibile, green business, sono ormai entrati a far parte del vocabolario comune uscendo dal linguaggio specifico degli addetti ai lavori (economisti, tecnici, senza contare il variegato mondo della società civile e dell’associazionismo ambientalista) per agganciarsi indissolubilmente ai tanti aspetti della quotidianità (non senza aver, purtroppo, perso, in molti casi, il proprio valore in termini di significato sull’altare della comunicazione di massa che tutto svilisce e livella in basso). La penetrazione di tali concetti è un effetto della mutata attenzione all’approccio ecologico in vari aspetti dell’esistenza, dalla produzione, al consumo fino al risparmio di risorse, seguìto, a sua volta, dall’evidenza drammatica di problematiche molto stringenti fra le quali, in primo luogo spiccano il cambiamento climatico e l’inquinamento dell’ambiente (con tutto quello che ne consegue). E non è proprio un caso che proprio la diversa percezione delle molteplici questioni ambientali abbia rivelato l’urgenza di una trasversalità di approccio, giacché, in un sistema chiuso (ancorché piuttosto ampio come il nostro pianeta), ogni azione umana (moltiplicata per il numero di abitanti della Terra), impatta inequivocabilmente sull’equilibrio dell’intero sistema. Ecco, dunque, che ogni nostra scelta in termini di prodotti, consumi, stile di vita, gestione degli scarti e progettazione di beni di consumo deve, per forza, fare i conti con la produzione di energia, con la disponibilità di risorse primarie e secondarie (acqua e materie prime), con la capacità/possibilità di produrre alimenti, fermo restando quell’obiettivo di uguaglianza delle opportunità di vita che siamo stati capaci di immaginare con lo sviluppo culturale della nostra

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Camminare nel bosco per ritrovare salute e benessere

Arriva dal Giappone la pratica dello Shinrin-yoku o “bagno nella foresta” che ha effetti positivi sul corpo e sulla mente di Alberto Piastrellini Il rumore dei passi attutito dalla terra muscosa e dalle foglie secche riempie l’aria con un fruscìo delicato, mentre sotto le volte viventi del bosco l’atmosfera sembra sospesa e i rumori ovattati e dalla terra umida salgono umori che risvegliano ricordi… Ciascuno di noi ha fatto l’esperienza di una passeggiata in foresta, sulle Alpi o sugli Appennini: quel miscuglio di emozioni e sensazioni che vanno dal brivido primordiale di fronte all’ignoto, alla pace profonda che solo il contatto con gli ambienti naturali sa dare.Un cocktail di sentori ed impressioni capaci di turbare ed esaltare ogni carattere, persino il meno incline al trasporto emotivo e alla fascinazione della Natura, al punto che, ed è esperienza comune, il rapido ritorno alla realtà quotidiana fatta di continui suoni pervasivi a bassissima frequenza (una conseguenza del traffico e della tecnologia in cui siamo quotidianamente immersi sin dalla nascita), ci appare traumatico e fonte immediata di stress. Non è un caso che, senza averne nessuna contezza scientifica, già gli urbanisti dell’Ottocento in piena rivoluzione industriale si ingegnavano a ricavare spazi verdi molto alberati sulla falsariga dei ben più antichi Bois de Boulogne a Parigi o Hyde Park a Londra, da destinare alla pubblica fruizione per ritemprare gli abitanti delle città in espansione sempre più soffocate dai residui della combustione del carbone per usi industriali. E malgrado parecchia acqua si passata sotto i ponti, non è un caso che, tanto a Londra, quanto a New York, Nuova Delhi o Rio De Janeiro, il parco pubblico e i boschi urbani siano fra le mete più ambite ed agognate dagli abitanti nelle ore della giornata dedicate al relax. Sì perché passeggiare nel verde di un bosco dona pace, rilassamento, benessere e migliora decisamente la qualità della vita, anche se per poche ore.Ben lo sanno coloro

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Sua maestà il cioccolato in mostra a Perugia all’Eurochocolate 2019

In programma dal 18 al 27 ottobre, la 26 edizione della kermesse umbra è un invito irresistibile per i cultori del “cibo degli dèi” di Alberto Piastrellini “Cibo degli Déi”, croce e delizia del palato in grado di scatenare incredibili emozioni ed effetti sull’organismo, adorato da moltissime donne, il cioccolato, da almeno 400 anni domina sui palati arrivando a posizioni dominanti nel comparto dolciario della variegata industria alimentare. Ne ha fatta di strada la cioccolata; dalla primitiva forma di preparazione in uso fra le popolazioni precolombiane ove solo poche persone di determinate classi sociali potevano “gustare” l’intruglio amarissimo di semi di cacao (Theobroma cacao) sminuzzati e miscelati ad acqua calda a cui si aggiungevano farine e spezie per arrivare alle raffinate preparazioni che dal ‘700 in poi si sono succedute in Europa sino alla creazione del cioccolato come lo intendiamo oggi: in pasta, in barrette, fondente, al latte, in polvere e nelle centinaia di combinazioni e declinazioni diverse che l’arte dolciaria e l’innovazione del gusto hanno permesso. L’alchimia di aromi e sapori nati dalla combinazione sempre nuova della pasta di cacao, del burro di cacao e della polvere di cacao con zucchero, latte, mandorle, nocciole, spezie (peperoncino, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, anice, vaniglia, pistacchio, ecc.), whisky e rum ma anche arancio, ciliegie, menta e persino il sale marino, ha dato al cioccolato infinite possibilità espressive e incredibili declinazioni che vanno dai semplici biscotti, ai cioccolatini, dai prodotti da forno come torte e sfoglie, ai gelati ai budini e alle creme spalmabili, senza contare le incredibili variazioni sul tema rappresentate da blocchi e tavolette. Il suo consumo, a causa del piacere scatenato a livello di endorfine, induce benessere e migliora il tono dell’umoreaumentando in taluni anche il desiderio sessuale, e proprio per questo tende a dare dipendenza; tuttavia, al cioccolato vari studi hanno riconosciuto proprietà cardioprotettive (soprattutto quello fondente, perché il latte neutralizza gli effetti di alcuni flavonoidi che hanno effetto antiossidante). Senza contare che il burro di cacao è molto richiesto dalla cosmetica per la preparazione di creme, rossetti, lucidalabbra e emollienti e protettivi per le labbra. Per scoprire i mille segreti del cioccolato e gustare le infinite

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Alimentazione e agricoltura: cereali resilienti per adattarsi ai cambiamenti climatici

In Toscana una sperimentazione “sul campo” per testare l’efficacia di scelte varietali diverse di cereali in grado di adattarsi alle diverse zone climatiche. Obiettivo: sostenibilità e resilienza. di Enrica Bobbio L’importanza della scelta varietale, tanto più nei cereali, è una questione fondamentale in agricoltura. Essa è riemersa con forza soprattutto con l’aumento delle superfici coltivate con metodo biologico o a basso input. Tuttavia, le varietà moderne frutto di selezioni eseguite in laboratorio e dalle multinazionali si adattano poco e male a questi tipi di coltivazione. L’agricoltura più sostenibile necessita quindi di varietà migliorate direttamente negli ambienti di coltivazione e che presentino un certo grado di eterogeneità in modo da rispondere meglio ai cambiamenti che di anno in anno si possono verificare nel campo dell’agricoltore. Questo è tanto più urgente se si considera che il fenomeno del cambiamento climatico influenza anche la quantità di nutrienti essenziali presenti nelle piante di cui ci cibiamo. Intatti, secondo un recente Studio pubblicato su Lancet Planetary Health e realizzato da ricercatori dell’International Food Policy Research Institute (IFPRI), sembra che grano, riso, mais, orzo, patate, soia e verdure sono tutti proiettati a subire perdite di nutrienti di circa il 3% in media entro il 2050 proprio a causa dell’elevata concentrazione in atmosfera di anidride carbonica. Sembra un paradosso ma se è vero che livelli più elevati di CO2 possono aumentare la fotosintesi e la crescita in alcune piante, è pur vero che l’effetto negativo si ha nella riduzione della concentrazione di nutrienti chiave nelle colture, soprattutto a carico di Proteine, ferro e zinco. In campo agricolo, nel settore dei cereali, dal 2010 sono stati realizzati vari Progetti europei di ricerca proprio per studiare l’efficacia dell’uso di popolazioni diverse; in Toscana, grazie al Progetto regionale: PS-GO n.° 46/2017 PSR la sperimentazione è partita da una popolazione di frumento

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