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Le calze: un viaggio curioso nella storia di un accessorio tra vanità e utilità

Le calze ci accompagnano in fogge e usi diversi lungo tutto il corso della vita. Colorate, briose, sexy e anche salutari, non possiamo proprio farne a meno. di Anna Rita Rossi Le calze hanno una lunga e fortunata storia.Già al tempo degli egizi erano utilizzate: nelle tombe dei faraoni sono stati ritrovati frammenti di calze lavorate a maglia; in Grecia, presso i romani, ma anche in Cina nell’antichità, le calze erano un accessorio indispensabile per tenere al caldo i piedi e ne veniva fatto largo uso. Dalle prime tipologie di calze, che alla loro comparsa erano spesso delle semplici fasce di tela, si deve arrivare fino al Medioevo e alla lavorazione della seta per poter parlare di calze vere e proprie, come le intendiamo oggi.Per diversi secoli esse restano – pensate un po’ – un appannaggio degli uomini. Le donne devono attendere fino al 1300 per poter indossare sotto la veste delle calze di panno o di seta che all’epoca erano di colore rosso e lunghe fino al ginocchio. Nei secoli a seguire, le calze da donna si allungano, avvicinandosi alle attuali calzamaglie; abbellite da ricami fatti a mano o da elaborati merletti, erano un oggetto di lusso che potevano permettersi solo le donne delle classi abbienti. Bisogna attendere la produzione “in serie”, grazie alle macchine per avere una maggiore diffusione delle calze, anche nelle classi meno fortunate economicamente. Quando finalmente le donne ebbero la possibilità di mostrare le gambe, le calze ebbero un incredibile successo e diventarono un accessorio irrinunciabile del vestiario femminile.In quanto ai materiali, si passò dalla seta al rayon e infine al nylon, materiali sempre più economici e quindi, accessibili a tutti; inoltre, i nuovi materiali resero le calze più resistenti e sempre più velate. Oggi, le calze sono diventate delle vere protagoniste, un punto di

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