miele

Madeleine

Soffice biscotto dal sapore delicato di Carmen Marinucci La Madeleine, è un tipico biscotto del nord-est della Francia dalla pasta soffice e con una forma a conchiglia, in questa ricetta le ho realizzate tonde perché lo stampo, l’ho utilizzato per creare dei gessetti segnaposto diventando così inutilizzabile. Questa specialità francese dal profumo di arancia e bergamotto, fu servita per la prima volta al Duca di Leszczyński ospite del Re Luigi XV nel lontano ‘700.La bontà di questo dolce è famosa anche perché Marcel Proust né parla nel primo capitolo del suo libro“Recherche du temps perdu” immersa nel tè di tiglio né assapora il gusto e l’aroma risvegliando in lui antichi ricordi. Per questa ricetta occorrono 80 gr. di burro60 g miele 100 g farina 0030 g zucchero2 uovabuccia grattugiata di un limone (non trattato)una fialetta aroma di mandorlemezza bustina lievito per dolciun pizzico sale finozucchero a velo q.b. Procedimento:Se avete un robot inserire prima il burro, il miele e impastare, poi aggiungere la farina, le uova, l’aroma di mandorle, il lievito e il sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un impasto morbido.Se non lo avete, sulla spianatoia versate la farina a fontana, unite il burro morbido, tutti gli altri ingredienti e lavorate fino ad ottenere un impasto morbido.Versare un cucchiaio dell’impasto nello stampo per Madeleine o come ho fatto in questo caso in pirottini tondi.Cuocere in forno caldo a 180° per 10/12 minuti. Lasciar raffreddare e cospargere con zucchero a velo.Et volià ecco pronte le vostre Madeleine “tonde”.
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World Bee Day: api regine della terra e sentinelle della vita

Nel World Bee Day si celebra l’importanza di un patrimonio biologico da salvaguardare per la tutela della biodiversità e della vita sul pianeta. di Carmela Marinucci Vi è mai capitato di imbattervi nello slogan: “Adotta un’arnia”? Non pensavo fosse vero, ebbene tutto ciò è possibile.  È un’iniziativa nata da parte di diversi produttori di miele che in questi ultimi anni hanno registrato un calo della produzione e una preoccupante morìa degli insetti a causa dell’utilizzo indiscriminato di sostanze chimiche in agricoltura, dei mutamenti climatici e dell’inquinamento di aria, acqua e suoli. Il tutto in un contesto sociale che ancora fatica a riconoscere l’importanza che gli insetti impollinatori in generale e, le api, in particolare, rivestono per l’equilibrio e la sopravvivenza della vita sul nostro pianeta; anche la nostra! “Adotta un’arnia” è dedicato a privati cittadini che intendono, tramite una semplice donazione, “adottare” una comunità di api per la durata di un anno con la possibilità di monitorare (anche da casa) la crescita dell’alveare scelto o, se possibile, decidere di curare la comunità di insetti nel proprio giardino. Al termine della stagione produttiva l’adottante riceve una quota del miele prodotto dall’arnia adottata. Le api non producono solo il miele, alimento importante per il nostro organismo quale fonte di energia, ma anche propoli, pappa reale, cera e veleno d’api, quest’ultimo meno conosciuto ma utilizzato in farmacia e medicina (a tutt’oggi ancora studiato scientificamente per scoprirne ulteriori benefici terapeutici). Il miele: prezioso alleato della NaturaFin dall’antichità ha rappresentato, l’unico alimento zuccherino e l’unico dolcificante.Consacrato a Giove per gli antichi Greci (che ritenevano le api messaggere degli dei), il miele è più volte citato positivamente nell’Antico Testamento. Tra gli Egizi era molto apprezzato, non a caso accanto alle mummie venivano deposti vasi pieni di questo alimento da consumarsi durante il viaggio verso l’Aldilà. I

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Microplastiche: come si formano, dove stanno, che fine fanno

Lo stato di salute dei mari ci fa riflettere sull’uso di prodotti cosmetici, tessili ed imballaggi che contribuiscono alla produzione di rifiuti che spesso, poi, ci tornano sul piatto. Di Eleonora Sbaffi   Si sente sempre più spesso parlare del problema delle microplastiche, disperse soprattutto in mare, causa di effetti nocivi sull’ambiente e, forse, sulla salute dell’uomo. Ma com’è nato il fenomeno e perché ha raggiunto tali dimensioni da costituire un’allerta globale?   La microplastica è quel materiale eterogeneo e microscopico che si trova in sospensione nei mari del mondo. Deriva dalla frantumazione di pezzi più grandi di plastica galleggiante causata dal moto ondoso, dall’attrito con delle rocce e dall’azione dei raggi UV del sole. Questo materiale che non si biodegrada, spesso si raggruppa in grandi “isole” che prima o poi affondano e si sbriciolano, col tempo, in minuscole particelle.   A questo punto entrano nella catena alimentare, ingerite dapprima da microorganismi che a loro volta sono mangiati da predatori sempre più grandi, fino ad arrivare ai pesci che consumiamo come alimento.   Ma non è solo la nostra incuria nella gestione dei rifiuti a creare i presupposti delle microplastiche in mare. Molte ci arrivano attraverso vie più dirette; ad esempio, quelle che si trovano all’interno delle creme esfolianti e in certi prodotti cosmetici come glitter e scrub… che contengono microsfere e chip in polietilene.   Le microplastiche nei prodotti cosmetici Questo materiale è presente in quantità considerevoli nella maggior parte dei prodotti che usiamo per la cura del nostro corpo; un articolo apparso su “La Stampa” afferma che solo in Italia ci sono 37 aziende che producono ben 81 prodotti che contengono plastica e che vengono venduti come naturali. Parliamo di docciascrub, creme esfolianti ma anche dentifrici. Il problema nasce dal fatto che i filtri degli scarichi delle nostre

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