mestruazione

Alimentazione femminile e ciclo

I cibi che aiutano durante la mestruazione. Glenda Oddi Il corpo femminile cambia in continuazione le proprie esigenze alimentari in relazione alla fase del ciclo mestruale che sta vivendo. La variazione della produzione ormonale nei vari “periodi” non incide solo sull’umore ma anche sulla nostre necessità fisiche e la fase della mestruazione è senza dubbio quella che mette più a dura prova il corpo. Ci si può dare una mano conoscendo le proprie esigenze fisiologiche e facendo attenzione all’alimentazione. Provare per credere! Ecco dei must da seguire: Assumi alimenti ricchi di ferro: La quantità di questa sostanza nel nostro corpo scende drasticamente a causa delle perdite di sangue. Cibi come pesce, legumi, carne ne sono ricchi per cui la loro consumazione aiuta a riequilibrare i valori; Regolarizza il transito intestinale: i processi che interessano l’apparato gastrointestinale tendono a rallentare o comunque perdere regolarità per questo è importante assumere alimenti ricchi di fibre che risulteranno in grado di aiutare (verdura, legumi e cereali); Tieni alto l’umore: a causa dei mutamenti ormonali che caratterizzano il periodo mestruale i cambiamenti d’umore e la tendenza alla tristezza e alla depressione sono sempre in agguato. Cibi ricchi di magnesio, che ha una funzione antidepressiva, aiutano a dare maggior stabilità emotiva (per esempio le verdure a foglia verde);  Combatti i dolori mestruali: lo si può fare attraverso il consumo di cibi ricchi di magnesio, omega 3, vitamina B1 e vitamina E come pesce azzurro, frutta secca, barbabietole rosse ecc.; Evita i cibi che aumentano gonfiore, ritenzione idrica, dolori addominali e sbalzi d’umore: questi sono tutti quegli alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sostanze eccitanti (dolci, caffè, tè ecc.).
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L’endometriosi, una patologia femminile

di Glenda Oddi L’endometriosi è una malattia che colpisce esclusivamente i soggetti femminili perché legata al loro caratteristico apparato riproduttivo. In Italia ne sono affette circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva con maggior incidenza nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni. Il nome stesso della patologia indica l’infiammazione dell’endometrio, una mucosa che di norma va a rivestire le pareti dell’utero ma che, in questi casi, invece, fuoriesce da esso generando dolore all’addome e problematiche intestinali. La sintomatologia caratteristica di questa patologia consiste in dolori forti durante il periodo mestruale, premestruale e durante quello di ovulazione, associati a dolori cronici nei rapporti sessuali e senso di affaticamento. Non si è fatta ancora definitivamente chiarezza sulle cause di tale patologia ma una delle ipotesi più accreditate vuole che le contrazioni uterine caratteristiche del periodo mestruale generino il passaggio di frammenti di endometrio dall’utero all’addome attraverso le tube. La diagnosi è legata ad una serie di analisi che lo specialista può consigliare in base ai singoli casi: esami del sangue specifici, ecografia, visita ginecologica ecc. Riguardo la cura dell’endometriosi: la soluzione più efficace è garantita dall’asportazione chirurgica dell’endometrio senza compromettere in alcun modo la capacità riproduttiva della paziente. La tendenza cronica della patologia potrebbe richiedere più interventi in laparoscopia a distanza di tempo. Gli acuti dolori sono spesso fronteggiati attraverso terapia con progestinici che però serve solo ad intervenire sui sintomi e tende a portare allo sviluppo di effetti collaterali rilevanti se impiegata per lunghi periodi. Tra le conseguenze più severe della patologia c’è la compromissione in una percentuale piuttosto alta di soggetti della capacità di generare. Circa il 30-50% delle donne infertili, infatti, soffrono di questa patologia. A causa della natura aspecifica dei sintomi molte donne non sanno di esserne affette, per tale ragione il Ministero

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