memorie

Un diario come terapia quotidiana

Perché scrivere di se fa bene di Glenda Oddi Scrivere fa bene, gli esperti ormai ne sono pienamente convinti. In particolar modo è terapeutico scrivere di se stessi, della propria vita, di ciò che si prova. Se questo è consigliabile già in una condizione di normalità, lo è ancora di più nel difficile momento storico che stiamo vivendo a causa della pandemia dove fare progetti per il futuro risulta davvero difficile. Tenere un diario è quindi assolutamente consigliabile, soprattutto in questo periodo. Mettere su carta i propri pensieri aiuta infatti a chiarificarli ai nostri occhi, comporta cognitivamente un processo di riordino e rielaborazione. Inoltre scrivere è una forma di espressione e di sfogo, è quindi funzionale per combattere ansia e stress, in una sorta di autoterapia quotidiana che è praticamente a costo zero. Importante prediligere sempre il buon vecchio diario cartaceo rispetto quello digitale, il movimento manuale per la produzione della scrittura stimola l’attività neuronale e comporta un maggior grado di riflessività e analisi riguardo ciò che dobbiamo esprimere. Se proprio avete difficoltà a scrivere meglio optare per un diario economico, importante anche darsi un tempo limite da dedicare alla sua compilazione in modo che non diventi un’attività eccessivamente prolissa ed impegnativa. Fondamentale inoltre, per trarre davvero beneficio dal processo, far sì che diventi un impegno quotidiano e se possibile avvenga anche alla stessa ora. Inoltre bisogna ricordare che la stesura del diario è un’attività intima e funzionale soltanto al nostro benessere, per questo non bisogna dare peso alla forma, a strafalcioni, cancellature o all’irregolarità della scrittura. Inoltre sempre per queste ragioni sarebbe opportuno tenerlo quanto mai riservato. Bisogna scrivere in libertà senza sentirsi obbligati di nulla, neanche di trattare di argomenti importanti ma che non desideriamo descrivere. In ultimo si consiglia di conservare il diario una volta ultimato, sarà

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