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Rossini: estro, creatività e passione tra musica e fornelli

Rossini, il grande musicista marchigiano, ci ha lasciato pagine indimenticabili di musica, ma oltre all’arte delle note, dedicava tempo ed energie a un’altra grande passione: la cucina. di Anna Rita Rossi Quello che è l’amore per l’anima è l’appetito per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare, digerire sono i quattro atti di quell’opera comica che è la vita (Gioachino Rossini). Questa frase riassume in modo semplice la filosofia di vita di Rossini che si avverte anche nella grande vitalità della sua musica.Grazie alle sue doti musicali ha toccato le vette dell’opera buffa e dell’opera seria, ma non tutti sanno che l’afflato grandioso della sua musica era sostenuto e rinfrancato dalla sua passione per la cucina e il buon mangiare. Rossini amava il cibo e gli piaceva cucinare. Aveva un vera adorazione per alcuni piatti, come i maccheroni che, quando si trasferì a Parigi, si faceva spedire da Napoli. Un altro ingrediente che compariva spesso nei suoi piatti era il tartufo con cui condiva pasta e insalata. La predilezione di Rossini per il tartufo era legata alle sue origini: nelle Marche, la provincia di Pesaro Urbino è famosa per la presenza nel suo territorio di tutte le specie di tartufo commercialmente più importanti. Centri più noti: Acqualagna, Sant’Angelo in Vado, S. Agata Feltria e Pergola (sedi di mercati di importanza nazionale); altre località ugualmente famose sono Carpegna, Urbino, Novafeltria, Sassocorvaro, Cagli e Fossombrone. A Parigi, il musicista conobbe il famoso cuoco Marie-Antonin Carême che riteneva Rossini uno dei pochi in grado di comprendere la qualità dei suoi piatti. Una volta Carême gli fece consegnare un pasticcio di fagiano ai tartufi, al quale Rossini contraccambiò dedicandogli un brano musicale, tanto fu ben accetta quella portata. Gioachino era solito fare sperimentazioni

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Haidilao: un ristorante dove mentre aspetti di mangiare ti fanno la manicure

In certi ristoranti cinesi, il cibo fa da contorno a una serie di singolari servizi e passatempi offerti dai camerieri alla clientela. Volete un ristorante che vi proponga gustose pietanze cinesi, ma non avete fretta, e per di più avete dimenticato di fare la manicure? Non c’è problema: in Cina ci sono ristoranti dove, in attesa del vostro Hot Pot o fondue cinese (stufato dell’est asiatico che esiste in molte varietà) vi faranno le unghie – e non solo. Haidilao è una catena di ristoranti di piatti caldi fondata nel 1994, nella provincia del Sichuan in Cina, dove il termine significa “fortuna”.L’avventura di Zhang Yong, l’uomo d’affari cinese, miliardario, fondatore del gruppo di ristoranti Haidilao, inizia con un piccolo negozio che vendeva malatang (cibo cinese da strada, particolarmente popolare a Pechino). Con il tempo la modesta attività si è trasformata in una catena di ristoranti che al momento annovera varie sedi, non solo in Cina. La caratteristica vincente di questi ristoranti (quotati nella borsa di Honk Kong a un miliardo di dollari) è quella di aver intuito che i clienti, seduti al tavolo davanti a un Hot Pot che arriva bollente e si mangia condividendolo con gli altri commensali, possano ingannare l’attesa grazie a servizi accessori, offerti dalla casa, che vanno dalla lucidatura delle scarpe alla manicure fino ai giochi da tavolo (mahjong). Il personale dei ristoranti Haidilao si destreggia per soddisfare la clientela che affronta code interminabili, pur di accaparrarsi un tavolo e godere dei singolari servizi dei camerieri lustrascarpe, estetisti ed esperti di origami. Forse, questa singolare catena di ristoranti arriverà presto anche in Occidente. Auguriamoci, quindi, di poter vedere in azione i camerieri di Haidilao che si dilettano anche in spettacoli drammatici e di danza ispirati ai piatti che avete appena ordinato. Anna Rita Rossi
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