Fabriano

Frasassi Experience: nasce il nuovo voucher di viaggio

Nelle Marche, presentato il catalogo esperienziale dall’Unione Montana Esino Frasassi e dal Parco Gola della Rossa e Frasassi di Anna Rita Felcini Si chiama “Frasassi Experience”ed è la quint’essenza del nuovo modo di fare turismo. Nasce nelle Marche, terra dei plurali per definizione, e tecnicamente si basa su un carnet di voucher, con una significativa evoluzione rispetto al classico “pacchetto turistico”. Muoversi da speleologi all’interno dello scenografico complesso ipogeo di Frasassi al di fuori dei normali percorsi turistici, esplorare il villaggio dei minatori e cenare nelle miniere di zolfo di Ca’ Bernardi a Sassoferrato, compiere un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso la carta di Fabriano, con la possibilità di realizzare da soli la carta a mano, esplorare falesie tra le più belle d’Europa in arrampicata facile e sicura a Serra San Quirico, scoprire il Verdicchio di Matelica, prodotto a Cerreto d’Esi, accolti in un relais chateauxdi campagna. Sono solo alcune delle possibilità che, unite ad un’esclusiva proposta gastronomica tra le innumerevoli tipicità del territorio e la possibilità di vivere alle pendici degli Appennini l’atmosfera dei borghi medioevali dell’Italia di mezzo, rendono la “Frasassi Experience” una proposta invitante per un’ampia fascia di potenziali ospiti nazionali ed internazionali. Promossa dall’Unione Montana Esino Frasassi e dal Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, l’iniziativa parte dall’osservazione dei comportamenti dei flussi di viaggiatori che arrivano sul territorio. La motivazione per cui si sceglie una méta risiede nel tipo di esperienza che si vuole compiere: il vitto, l’alloggio e gli altri servizi sono un presupposto necessario, ma non sufficiente a far scattare la molla della scelta. Da qui la possibilità di acquistare singole esperienze, combinabili tra loro, con l’assistenza ed il supporto di “assistenti locali” che garantiscono la qualità e la sicurezza delle attività proposte, nonché la possibilità di realizzare il proprio “menù di viaggio” altamente personalizzato. Il progetto, inserito nel Grand Tour delle Marche di Tipicità ed ANCI, che

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Cammini: la Via Femminile per l’estate 2019

La IX edizione del Festival Europeo della Vie Francigene, Cammini, Ways, Chemin celebra la sensibilità femminile nei paesaggi umani e naturali. Oltre 600 gli eventi in programma di Alberto Piastrellini Negli ultimi anni è aumentato il numero di coloro che hanno riscoperto il piacere e il benessere psicofisico derivante dal camminare; attenzione, non stiamo parlando della salutare passeggiatina quotidiana, ma del mettersi letteralmente in viaggio usando le proprie gambe come mezzo di locomozione. Una forma di viaggio slow che recupera tradizioni millenarie di pellegrinaggi e mete legate alla dimensione religiosa e spirituale in genere che, oggi, si veste di ulteriori fascinazioni che si allacciano al recupero del tempo e della dimensione naturale del vivere, della riscoperta della natura e, perché no, del rifiuto temporaneo dai meccanismi della quotidianità per riscoprire la dimensione interiore del senso del viaggio e stringere amicizie e rapporti con altri camminatori. Un fenomeno in crescita a livello europeo, ove i più noti cammini di Santiago di Compostela e della Via Francigena sono frequentati annualmente da migliaia di utenti e ugualmente in crescita in Italia, ove la presenza di Roma, centro della fede cattolica e di centinaia di Eremi, Abbazie, Conventi e Santuari ha favorito, nei secoli, il moltiplicarsi di Vie e sentieri che hanno costituito, nel tempo, una sorta di sistema arterioso della circolazione di fede, cultura, arte, merci e narrazioni. Un patrimonio incalcolabile che mette in rete città d’arte, borghi, castelli, chiese e luoghi religiosi in un contesto paesaggistico ove natura e società hanno convissuto per secoli sino alla riscoperta degli ultimi anni dopo quasi due secoli di oblio. I numeri di camminatrici e camminatoriGiusto per fornire qualche dato: lo scorso anno, per la prima volta, il numero delle “credenziali” rilasciate a coloro che hanno camminato in Italia ha superato quello degli italiani che hanno

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Maternità e Sacro: la Madonna Benois di Leonardo da Vinci

Il capolavoro del genio toscano sarà esposto per la prima volta dopo 35 anni in Italia, a Fabriano, da 1° al 30 giugno, e successivamente, dal 4 luglio al 4 agosto presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia di Alberto Piastrellini Nell’anno in cui si celebrano i 500 anni della scomparsa di Leonardo da Vinci, fra le tante opportunità che curiosi, neofiti e appassionati d’arte avranno per approcciare le opere del genio toscano vale la pena prendere in considerazione l’opportunità di ammirare la Madonna Benois che, questa estate sarà eccezionalmente in Italia dopo un’assenza di ben 35 anni. Il dipinto, un olio su tavolatrasportato su teladelle dimensioni di 48 x 31 cm, arriverà direttamente dalla sua sede presso la galleria dell’Ermitage di San Pietroburgo e sarà esposto dal 1° al 30 giugno presso la Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli” di Fabriano (AN) e, successivamente, dal 4 luglio al 4 agosto presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia.  L’opera, datata in un periodo di tempo che va, presumibilmente dal 1478 al 1480/82 è il prodotto di un giovane Leonardo intorno ai 26 anni eppure già maturo per distaccarsi dai topoi figurativi e pittorici degli artisti coevi e procedere spedito verso una visione tutta personale e rivoluzionaria della “nuova maniera” di far pittura con ampia predilezione per lo sfumato, il chiaroscuro e la profonda introspezione psicologica dei personaggi.  La Madonna Benois affronta in maniera del tutto nuova il tema antichissimo della Madonna con Bambino e lo fa attraverso il superamento dell’immagine “regale” e “divina” dei personaggi rappresentati. Il distacco, l’immobilità e l’astrazione che caratterizzano la pittura sacra precedente qui si fa movimento, partecipazione, vicinanza con l’osservatore che può cogliere atteggiamenti naturali ed emozioni sincere.  Nelle sue ridotte dimensioni lo spettatore è messo di fronte ad una costruzione intima, quasi familiare della Maternità: la Vergine è quasi un’adolescente ritratta mentre si diverte letteralmente (la sua bocca

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