L’importanza del selenio per la tiroide
di Serena Lepri La tiroide è una ghiandola endocrina che si trova a livello del collo e che ha il compito di regolare tutti i metabolismi del nostro corpo attraverso la secrezione di specifici ormoni (T3 e T4). Si comprende, quindi, come un suo malfunzionamento possa compromettere la nostra salute. Ci sono molte persone, per esempio, che soffrono di ipotiroidismo ovvero di un deficit o di una mancanza di funzionalità da parte di questa ghiandola. Il risultato è un alterato metabolismo con, in generale, un rallentamento dello stesso. I sintomi e i segni dell’ipotiroidismo sono numerosi e possono rappresentare un campanello d’allarme di questa patologia: rallentamento psichico, depressione, demenza, astenia, pelle secca, sonnolenza, intolleranza al freddo, stipsi, aumento ponderale, voce roca, irregolarità mestruali, sterilità, rigidità, dolore muscolare, bradicardia, ipercolesterolemia, difficoltà di concentrazione. La cura all’ipotiroidismo è di tipo farmacologico: si opta per una terapia sostitutiva che vada a compensare la mancata produzione o il deficit funzionale degli ormoni tiroidei. Una terapia che può integrarsi a quella farmacologica, che non deve assolutamente considerarsi alla stregua di quella medica, è quella dietetica, con adeguate alimentazione e nutrizione. Un corretto stile di vita caratterizzato da attività fisica costante, alimentazione parca e varia insieme ad alcuni trick possono aiutare la riduzione della sintomatologia. Ormai è risaputo che lo iodio è un minerale fondamentale per la funzionalità della tiroide in quanto formante gli ormoni tiroidei stessi. Si consiglia, quindi, l’utilizzo di sale iodato nell’alimentazione, sempre nella dose consigliata di circa un cucchiaino da tè al giorno, mangiare pesce di mare e fare lunghe passeggiate al mare. Non tutti forse conoscono, però, l’importanza del selenio per la funzionalità tiroidea. Recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato che il selenio è un microelemento che, oltre ad avere proprietà antiossidanti, interviene nel metabolismo della tiroide, andando a trasformare l’ormone T4
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