Donne

Acconciature nell’antico Egitto prima parte

di Benedetta Giovannetti Gli egizi sia uomini che donne curavano molto il loro aspetto fisico e questo faceva sì che si preoccupassero anche dei capelli. Le pettinature e le parrucche aiutavano a mettere in risalto i gioielli e i vestiti completando l’abbellimento del corpo. I capelli dei bambini ad esempio erano raccolti in un ciuffo che ricadeva sulla spalla destra coprendo l’orecchio. Il ciuffo poteva essere intrecciato oppure poteva essere una semplice coda di cavallo, mentre il resto dei capelli era tagliato molto corto o completamente rasato. All’età di dieci anni, con la circoncisione il ciuffo veniva tagliato segnando così il passaggio all’età adulta, mentre le bambine portavano di solito i capelli corti, sebbene nel nuovo regno appaiono usanze differenti. Gli uomini di tutte le classi sociali come regola generale portavano i capelli corti anche se a seconda della posizione sociale esistevano diversi stili. Ad esempio gli alti dignitari portavano piccoli ricci che coprivano le orecchie formando una curva dalle tempie alla nuca. Le donne invece seguivano la moda, prima nell’antico Egitto con una predilezione per i capelli corti o di lunghezza media poi col passare del tempo le chiome si allungarono e vennero raccolte in treccine sottili. Il lavaggio dei capelli era una pratica essenziale e si usavano oli e profumi per la cura dei capelli e tinture per nascondere i capelli bianchi. I sacerdoti invece dovevano radersi completamente testa e corpo come purificazione per entrare nei templi.
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“Reggiseno? No grazie”: dilaga il fenomeno del “No-Bra”

di A.C. “Fini le soutif!” ovvero “Niente più reggiseno!”. Il nuovo fenomeno, chiamato “No bra” parte dalla Francia e si prepara a dilagare in Europa. Secondo un’inchiesta dell’istituto Ifop pubblicata sul quotidiano “Le Parisien”, dopo il lockdown si è diffusa l’abitudine di non indossare il reggiseno. La pratica è in netta crescita e ha conquistato soprattutto le giovani francesi. Secondo i dati Ifop, nella fascia delle giovani sotto i 25 anni, una su sei ovvero il 18 per cento non indossa mai un reggiseno. Prima della pandemia di coronavirus era solo il 4 per cento. Francois Kraus, direttore del “Polo di Genere, Sessualità e Salute dell’Ifop”, sostiene che questa come altre tendenze simili (ad esempio il “No Make-Up”) è nata ed è stata “sospinta dall’isolamento imposto dal confinamento”. “Le donne hanno iniziato a domandarsi a che cosa servisse indossare un reggiseno durante ‘le confinement‘ a causa del Covid-19 – ha spiegato Kraus -. E poi dopo hanno detto: ‘A che serve continuare a indossarlo’?”. Secondo il responsabile dell’Ifop però il fenomeno non ha una natura ideologica o politica. “Credo che sia stato abbandonato più per comodità che per femminismo”, ha spiegato a “Le Parisien”.
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Appuntamenti virtuali, amori sui social e tradimenti. E ora che cosa succederà?

di A.C. Appuntamenti virtuali, tradimenti sui social e boom di iscrizioni e consultazioni di siti di incontri. Per qualche mese, a causa del coronavirus, le italiane e gli italiani hanno cambiato radicalmente le loro abitudini anche in campo sentimentale. L’assenza di socializzazione forzata e l’isolamento domestico hanno spinto le donne e gli uomini a cercare alternative e amori virtuali. Il boom di iscrizioni in siti di incontri ha coinvolto sia single che donne e uomini sposati o conviventi. Un fenomeno che, con il graduale ritorno alla normalità, ha fatto crescere in modo abnorme le richieste di intervento da parte di investigatori privati. E queste richieste riguardano quasi tutte i tradimenti, virtuali e poi reali o presunti tali. Ma c’è anche chi tra le quattro mura domestiche ha preferito guardare al passato. Secondo un sondaggio commissionato da un brand di sex toys, quasi il 35 per cento ha cercato di entrare nuovamente in contatto con il proprio partner. Un nostalgico ritorno di fiamma che si è riversato sul Web e soprattutto sui social. Richieste di amicizia sul profilo “Facebook” dell’ex, following su “Twitter” e “mi piace” distribuiti sulle foto postate su “Instagram” sono stati comportamenti costanti durante i due mesi di isolamento. Qualcuna-o si è affidata al tradizionale messaggino Whatsapp o alla telefonata. E’ troppo presto per dire se questi appuntamenti e relazioni virtuali si trasformeranno in qualcosa di concreto, oppure se la quotidianità regalerà nuovi stimoli ai dubbi di coppia. A.C.
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100 donne per immaginare un futuro declinato al femminile

La BBC ha pubblicato l’elenco delle 100 donne più influenti dell’anno; di alcune i media si sono già interessati, ma la maggior parte sono poco conosciute e tuttavia costituiscono esempi che altre possono assumere per affermare diritti tuttora negati. di Carmela Marinucci Come ogni anno dal 2013 nel mese di ottobre la rete britannica BBC stila l’elenco delle 100 donne più influenti dell’anno (most powerfull women), che si sono distinte in vari settori per l’affermazione dei diritti delle donne e che potrebbero ispirare tante altre a seguirne l’esempio. Il criterio di selezione di quest’anno era incentrato sul tema di come sarebbe il futuro al femminile, piuttosto che essere declinato come per lo più avviene dagli uomini, tenendo conto anche della distribuzione geografica delle candidate. I profili di quelle prescelte sono stati poi inseriti nelle categorie precostituite sulla base delle loro prevalenti attività: 19 sono attiviste, in vari settori; 19 hanno un ruolo da leadership; 18 sono professioniste affermate in campo scientifico e tecnologico; 17 si sono distinte in creatività; 14 lavorano nell’ambito della sanità; 13 sono atlete. Alcune di queste sono già famose, altre poco conosciute ai media, tutte comunque rappresentano in qualche modo le aspirazioni e gli ideali di tante altre donne. Tra le prime spiccano i nomi di:– Greta Thumberg, l’attivista ambientalista svedese che con il suo sciopero scolastico del venerdì, per attirare l’attenzione dei politici sui rischi correlati all’inazione sui cambiamenti climatici, ha ispirato il movimento globale degli studenti “Friday for Future”;– Alexandria Ocasio-Cortez diventata la più giovane donna eletta (29 anni) al Congresso statunitense e nota per avere presentato, assieme al suo collega del Partito Democratico Ed Markey la risoluzione sul cosiddetto “Green New Deal“, volto a stimolare lo sviluppo della green e blue economy per creare nuovi posti di lavoro e la riconversione dei lavoratori

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Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne

Orange The World: uguaglianza di genere contro lo stupro è il tema di quest’anno e lo slogan di una campagna di sensibilizzazione internazionale promosso dal Segretariato delle Nazioni Unite. di Alberto Piastrellini Il 25 novembre di ogni anno, dal 1981 si celebra la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne (risoluzione di designazione ufficiale n. 54/134 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 7 febbraio 2000); una data precedentemente scelta dagli attivisti per i diritti delle donne per onorare la memoria delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana che furono brutalmente assassinate nel 1960 per ordine del dittatore   Rafael Leónidas Trujillo. Una Giornata di riflessione mondiale nella quale si invitano Governi, organizzazioni internazionali, ONG e Associazioni ad a unirsi e organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione tanto più che, malgrado il progresso culturale, i numeri del problema a livello mondiale sono allarmanti:  Un massacro, troppo spesso silenzioso che miete altrettante vittime del cancro, o degli incidenti stradali e della malaria combinati! L’ONU ricorda che la violenza contro le donne e le ragazze è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti nel nostro mondo oggi e rimane ampiamente non denunciata a causa dell’impunità, del silenzio, dello stigma e della vergogna che la circondano. In termini generali, tali manifestazioni di violenza si concretizzano tanto in forme fisiche, quanto in quelle psicologiche: Le conseguenze di tali molteplici aspetti della violenza su donne e ragazze si protraggono per tutta la vita e minano tanto la salute fisica quanto quella psicologica andando a compromettere anche l’attività riproduttiva; non solo, i fenomeni violenti possono manifestarsi indiscriminatamente in tutte le fasi della vita di una donna.   Secondo le Nazioni Unite la violenza contro le donne continua ad essere un ostacolo al raggiungimento dell’uguaglianza, dello sviluppo, della

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Sempre più difficile per le madri conciliare lavoro e vita familiare

Secondo l’Istat in Italia le donne con figli co-abitanti sono più penalizzate nel tasso di occupazione rispetto a quelle senza figli coabitanti, come è pure rilevante il divario tra le italiane con figli che non hanno mai lavorato contro una media molto bassa delle europee. di Carmela Marinucci L’Istat ha diffuso il 18 novembre 2019 i risultati di un approfondimento https://www.istat.it/it/files//2019/11/Report-Conciliazione-lavoro-e-famiglia.pdf tematico su “Conciliazione tra lavoro e famiglia”, realizzato sulla base dei dati 2018 del modulo ad hoc europeo “Reconciliation between work and family life”, da cui emerge una forte disparità delle donne italiane nel poter conciliare i tempi da dedicare al lavoro con quelli destinati alla famiglia. Secondo quanto riportato dall’Istituto nazionale di statistica, nel 2018 in Italia il tasso di occupazione delle madri tra 25 e 54 anni alle prese con i figli piccoli, fino a 14 anni, è del 57% a fronte dell’89,3% dei padri, mentre il tasso di occupazione di donne senza figli coabitanti è invece pari al 72,1%. L’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che monitora con l’annuale Rapporto https://asvis.it/public/asvis2/files/REPORT_ASviS_2019.pdf il percorso dell’Italia verso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) dell’Agenda ONU al 2030, ha osservato come nel nostro Paese si sia creato un sistema di buone leggi in materia di uguaglianza di genere ed empowerment delle donne. Tuttavia, negli ultimi anni si è notato un depotenziamento, anche per carenza di fondi e risorse umane, come denuncia anche il peggioramento del rapporto tra i tassi di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli. Nel Meridione, una donna su 5 con almeno un figlio dichiara di non aver mai lavorato per prendersene cura. In generale, la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita familiare risulta difficoltosa per più di un terzo degli occupati (35,1%)

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Maude “Lores” Bonney: pioniera dell’aviazione

A 122 anni dalla nascita si celebrano le imprese della prima donna trasvolatrice, mito dell’aviazione australiana e britannica. di Alberto Piastrellini Il 20 novembre del 1897, a Pretoria, in Sudafrica nasce Maude Rose Rubens, più nota come Maude “Lores” Bonney, la prima donna al mondo ad aver effettuato il volo in solitaria dell’Australia all’Inghilterra nel 1933.Una vita sulle ali degli aerei, la sua, frutto di una passione nata quasi per gioco e di nascosto (soprattutto all’inizio), considerando i pregiudizi e gli ostacoli culturali e sociali cui erano sottoposte le ragazze – tanto più quelle di buona famiglia – agli inizi del ‘900. E di buona famiglia inglese nel pieno della grandezza imperiale, Maude “Lores” Bonney era l’archetipo di brava ragazza: un’infanzia agiata benché movimentata fra la nascita in Sudafrica, i primissimi anni di vita a Londra, poi in Germania e quindi in Australia.Nelle mani ha il dono della Musica, tuttavia, malgrado gli ottimi risultati al pianoforte, l’ansia da palcoscenico le preclude la carriera concertistica. Nel 1928, a 31 anni, in Australia, durante un volo con un famoso aviatore locale, Bert Hinkler, cugino di suo marito primo aviatore ad aver effettuato in solitaria la tratta Australia – Inghilterra, avviene la folgorazione!Inizia a prendere lezioni di nascosto, ma viene scoperta del marito che, in direzione contraria rispetto al pensiero dominante, la incoraggia e addirittura le regala un biplano che lei battezza “My Little Ship” (“La mia barchetta”). Appena 3 anni dopo, nel 1931, all’indomani del Natale, Maude “Lores” Bonney si “imbarca” per la sua prima impresa che diventa anche il suo primo record: 15 ore di volo in solitaria da Brisbane (nel Queensland) a Wangaratta (Stato di Victoria); è il più lungo volo di un giorno per un’aviatrice australiana (1.600 Km)Ma Maude non si accontenta; un anno dopo è la prima donna

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Famiglie in un mondo che cambia

L’edizione 2019-2020 del principale Rapporto di UN Women “Progresso delle donne del mondo” esamina in modo approfondito la condizione delle famiglie in un mondo che cambia. di Carmela Marinucci L’Obiettivo 5 dell’Agenza ONU al 2030 per lo Sviluppo Sostenibile prevede di “Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne e delle ragazze”. Negli ultimi anni la legislazione e le politiche a favore delle donne hanno fatto dei progressi, ma sono troppo lenti rispetto all’obiettivo prefissato.  Occasione per fare una riflessione su questo aspetto sarà la presentazione in Georgia (Tblisi, 14 novembre 2019) dell’annuale Rapporto Progress of the World’s Womenhttps://www.unwomen.org/-/media/headquarters/attachments/sections/library/publications/2019/progress-of-the-worlds-women-2019-2020-en.pdf?la=en&vs=3512 di UN Women, che quest’anno si focalizza su “Famiglie in un mondo che cambia”. UN Women è l’organismo creato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2010 e operativo dal 2011 con l’obiettivo di promuovere l’Uguaglianza di Genere e l’Empowerment Femminile, e accelerare il cammino verso il progresso nella soddisfazione dei bisogni di donne e ragazze in tutto il mondo.  Ogni anno viene pubblicato un Rapporto della serie “The Progress of the World Women” con l’obiettivo di stimolare il cambiamento di leggi, politiche e programmi a livello globale, regionale e nazionale, creando un ambiente favorevole per le donne e le ragazze di realizzare i loro diritti.  L’edizione 2019 è una valutazione approfondita della realtà delle famiglie di oggi, tenendo conto delle profonde trasformazioni economiche, demografiche, politiche e sociali, analizzando le principali questioni che costituiscono fonti di preoccupazione, tra cui le leggi sulla famiglia, le differenze di reddito e di occupazione, il lavoro di assistenza non retribuito, la violenza contro le donne e le famiglie e le migrazioni.  Le famiglie sono diverse e in continua evoluzione, e non esiste una forma “standard” o “universale” di famiglia. Sulla base di ricerche, prove, approcci innovativi e casi di studio, il Rapporto esamina da vicino le famiglie in un mondo che cambia. A livello globale, poco più di un terzo delle famiglie sono coppie che vivono con bambini; le famiglie allargate sono quasi altrettanto comuni; le famiglie

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#DonnediClasseA: da novembre online lo Storytelling

Ai nastri di partenza lo Spot per raccontare energia ed efficienza energetica attraverso lo stile di vita, l’esperienza, il linguaggio, l’idea e il consumo personale e familiare di energia, di quattro donne. di Alberto Piastrellini Per il terzo anno consecutivo novembre sarà il Mese dell’Efficienza Energetica, promosso dall’Italia in Classe A, la Campagna nazionale promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e realizzata dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA), nel quadro delle azioni prevista dal Programma Triennale d’Informazione e Formazione sull’Efficienza Energetica in attuazione del D.lgs. 102/ 2014 che ha trasposto nella legislazione nazionale la relativa Direttiva UE.  In questo contesto, per rafforzare il ruolo delle donne nei settori dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili e delle tecnologie pulite, oltre che negli altri settori, e dar maggiore impulso al processo di transizione energetica, dall’inizio del mese sarà diffuso on line su tutti i social media di Italia in Classe A, lo Spot Storytelling #DonnediClasseA, che utilizza il moderno linguaggio multimediale e cinematografico per raccontare l’efficienza energetica e l’energia attraverso l’esperienza, il linguaggio, lo stile di vita, l’idea e il consumo personale e familiare di energia, di quattro donne: Ilaria Bertini, Direttore del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA; Alessandra Scaglioni, Giornalista e caporedattore di Radio 24; Cristina Sivieri Tagliabue, Imprenditrice digitale e Francesca Pucci, Communication Manager (qui http://italiainclassea.enea.it/wp-content/uploads/2019/09/Presskit.pdf il profilo delle protagonistiche). Lungo il corso della storia l’elettrificazione ha ridotto drasticamente il tempo necessario per l’approvvigionamento delle fonti energetiche, spesso affidato alle donne, liberando il loro tempo a disposizione per una maggiore partecipazione attiva nei contesti sociali al di là dell’ambito domestico.  L’energia è anche un rilevante fattore di crescita economica e la domanda di energia è utilizzata come indice dell’andamento del reddito. L’accesso all’energia crea opportunità per tutti, in termini di posti di lavoro, di miglioramento delle condizioni di salute e del reddito, e spesso la gestione casalinga del controllo dei consumi e del risparmio energetico, è affidata alle Donne.

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S.O.S. CANDIDOSI ESTIVA

Prevenire le recidive con la naturopatia di Erica Angeletti (Naturopata) Tra i disturbi che maggiormente affliggono noi donne c’è sicuramente la candidosi, che in questo periodo può presentarsi spesso, rischiando di rovinarci le vacanze. Durante l’estate, infatti, le alte temperature e alcune abitudini sbagliate predispongono alla formazione di un ambiente caldo-umido a livello vaginale e le infezioni da candida aumentano considerevolmente. Da innocuo lievito normalmente presente nell’intestino, la candida albicansin condizioni “favorevoli” può passare alla forma patologica di fungo: perché? Questa trasformazione viene scatenata da un’alimentazione ricca di zuccheri (compresi gli alcolici), una insufficiente areazione delle zone genitali, scarse difese immunitarie e la distruzione, a seguito di cure antibiotiche, della flora batterica intestinale. Ecco che l’estate, momento dell’anno in cui siamo più inclini agli eccessi, ben si concilia con l’insorgenza di questo disturbo, alimentato da aperitivi frequenti, serate alcoliche, pasti irregolari, poche ore di sonno e costumi sintetici che restano bagnati per ore. Ecco 5 consigli da seguire per evitare la candidosi estiva: ridurre l’assunzione di latticini, zuccheri, farine raffinate, alcolici e cibi lievitati: è ciò di cui si ciba la candida e più ne mangiate, più la farete “crescere” indossare biancheria intima traspirante di cotone o lino ed evitare indumenti attillati o sintetici limitare l’uso dei salvaslip e utilizzare assorbenti di cotone usare detergenti intimi non aggressivi, poco schiumogeni e privi di SLS dopo il bagno al mare o in piscina fare subito la doccia e sostituire il costume bagnato con uno asciutto Quante di queste regole seguite abitualmente? Ricordate che basta poco per mantenersi in salute e che il nostro intestino gioca un ruolo fondamentale! Prendiamocene cura e le recidive spariranno definitivamente: un’alimentazione antinfiammatoria a base di acqua, verdura di stagione, cereali integrali e semi oleosi e una buona flora batterica intestinale sono il primo step per il nostro benessere generale. Non dimentichiamo infine di sfruttare le vacanze per riposarci: un buon sonno ristoratore è il migliore

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