
Quali sono i benefici del succo di aloe vera
I benefici che può portare l’uso del succo di aloe vera sono molteplici e coinvolgono vari aspetti della nostra salute. L’aloe viene utilizzata in numerosi…
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La ricetta del dolce porcospino: simbologie e leggende. Attraverso il cibo, in questo caso il dolce porcospino, si possono ritrovare gli archetipi in noi che…
“Gli Stati occidentali non stanno prestano l’appoggio sperato alle lotte delle donne in Iran.” Non tutti sono a conoscenza della storia di questo paese e…
Quando le tradizioni fanno eco, tra “jana”, “sa femmina” e “codice barbaricino” Sardegna XXI secolo per una cinofilia ed un’ars venandi in evoluzione anche al…
Idea in rosa: Camminando raccontando Stefania Culla , Gabriella Gandellini la quale con Beatrice Bartolomeo ha curato l’ardua fase dell’editing, iconografia gestita da Elisa Pacitti…
1 chilo di cozze fresche 300 gr. di pomodori pelati 1 cucchiaio di olio extra vergine d’oliva peperoncino, sale, aglio, prezzemolo, pepe nero Preparazione Pulire…
Gli Archetipi delle donne sono riconducibili a sette dee dell’antica Grecia Avete mai sentito parlare degli Archetipi? Carl Gustav Jung descrisse gli archetipi così: “Nessun…
Dal 3 marzo, attraversando le Sale degli Arazzi al piano nobile di Palazzo Reale a Milano, i visitatori potranno ammirare gli scatti del celebre fotografo Gerald Bruneau che ritraggono 22 donne alla guida di primarie istituzioni culturali del nostro Paese. Una “mostra” fotografica tutta al “femminile” dal titolo “Ritratte- Direttrici di musei italiani”, in cui il celebre fotografo “Gerald Bruneau” ritrae 22 “donne” alla guida di primarie istituzioni culturali del nostro Paese. La mostra è visibile gratuitamente da giovedì 3 marzo attraversando le Sale degli Arazzi al piano nobile di “Palazzo Reale” a “Milano” fino al 3 aprile 2022. Una sorta di gran tour, promosso e prodotto da Palazzo Reale, “Comune di Milano|Cultura” e “Fondazione Bracco”, che tocca 14 città italiane, da Nord a Sud: da Trieste a Palermo, da Napoli a Venezia. “Il mio intento – afferma il fotografo Gerald Bruneau -. è stato quello di mettere in risalto, insieme all’incommensurabile vastità e bellezza del patrimonio artistico italiano, la bellezza di queste donne che si impegnano quotidianamente per rimettere i musei al centro di una proposta culturale elaborata in rete insieme ai soggetti più rappresentativi delle realtà in cui sono immerse, invitano alla partecipazione, stimolano confronto e pensiero critico. Donne che vogliono rendere i musei nuovi luoghi di incontro e di riflessione, di conoscenza e di comunicazione, valorizzando i capolavori storici e accogliendo nuove esperienze artistiche. E che, per questo, sperimentano nuove e creative modalità di proposta culturale. Se abbiamo la speranza che la bellezza possa salvare il mondo, tocca anche a noi, insieme a loro, salvare la bellezza.” Un progetto artistico che vuole esaltare le nuove competenze e professionalità delle “donne” di oggi e che segue il progetto realizzato nel 2019 sempre grazie alla collaborazione con Gerald Bruneau, progetto che ha visto realizzata la mostra fotografica “Una vita […]
di Benedetta Giovannetti In epoca arcaica le acconciature degli uomini e delle donne non erano diverse tra loro, entrami usavano creare ricci corti e piatti che partivano dalla fronte per arrivare al collo, mentre i capelli lunghi venivano acconciati in boccoli ottenuti grazie a spirali fatte con lunghe aste di metallo e trattenute da nastri, cerchietti di metallo o coroncine di foglie. Nell’età classica invece era tradizione di tagliare i capelli ai giovani che passavano dall’età all’adolescenza, che poi venivano consacrati a seconda del sesso del giovane a Febo o Artemide. I ragazzi si acconciavano i capelli con riccioli corti mentre le ragazze in occasione del loro matrimonio si rasavano completamente. Le donne in questa epoca usavano farsi una scriminatura al centro del capo e raccoglievano morbidamente sulla nuca le bande di capelli legandoli con nastri o trattenendoli con retine, diademi, trecce, spilloni, ornati a loro volta con pietre preziosi. Spesso indossavano intorno alla testa un tessuto leggero che veniva usato sia come velo che come fascia e che era chiamata Calanica, mentre gli uomini greci usavano portare riccioli corti che circondavano la testa, mentre i più vanitosi facevano un nodo di capelli che ponevano sulla fronte. Inoltre le donne greche amavano colorarsi i capelli di nero blu con riflessi metallici. Spesso queste acconciature erano prese a imitazione degli antichi dei o degli eroi come Achille e Menelao o nel caso delle donne dee come Afrodite e Artemide. I capelli venivano unti con essenze aromatiche a base di spezie, fiori e oli. I primi salone di parrucchieri nacquero nell’Atene del 5 secolo a.C.
di Benedetta Giovannetti In epoca arcaica le acconciature degli uomini e delle donne non erano diverse tra loro, entrami usavano creare ricci corti e piatti che partivano dalla fronte per arrivare al collo, mentre i capelli lunghi venivano acconciati in boccoli ottenuti grazie a spirali fatte con lunghe aste di metallo e trattenute da nastri, cerchietti di metallo o coroncine di foglie. Nell’età classica invece era tradizione di tagliare i capelli ai giovani che passavano dall’età all’adolescenza, che poi venivano consacrati a seconda del sesso del giovane a Febo o Artemide. I ragazzi si acconciavano i capelli con riccioli corti mentre le ragazze in occasione del loro matrimonio si rasavano completamente. Le donne in questa epoca usavano farsi una scriminatura al centro del capo e raccoglievano morbidamente sulla nuca le bande di capelli legandoli con nastri o trattenendoli con retine, diademi, trecce, spilloni, ornati a loro volta con pietre preziosi. Spesso indossavano intorno alla testa un tessuto leggero che veniva usato sia come velo che come fascia e che era chiamata Calanica, mentre gli uomini greci usavano portare riccioli corti che circondavano la testa, mentre i più vanitosi facevano un nodo di capelli che ponevano sulla fronte. Inoltre le donne greche amavano colorarsi i capelli di nero blu con riflessi metallici. Spesso queste acconciature erano prese a imitazione degli antichi dei o degli eroi come Achille e Menelao o nel caso delle donne dee come Afrodite e Artemide. I capelli venivano unti con essenze aromatiche a base di spezie, fiori e oli. I primi salone di parrucchieri nacquero nell’Atene del 5 secolo a.C.