cinema

Nata oggi, 22 Febbraio: Julie Walters, dalle corsie di un ospedale al palcoscenico

Era appena agli inizi di un percorso da infermiera per il Queen Elisabeth Hospital di Birmingham ma le luci del palcoscenico e l’occhio della cinepresa erano troppo allettanti perché non vi cedesse, e poi la sua stessa indole di donna che non si pone ostacoli e, se ci sono, li abbatte, la convinse ad abbandonare l’impiego sicuro in Ospedale e a intraprendere la carriera dell’attrice. Galeotto è stato anche l’incontro con Pete Postlethwite che dirigeva la scuola di recitazione “Manchester Metropolitan University”, a Manchester. Julie Walters non avrebbe potuto prendere decisione migliore: figlia di un operaio e di una impiegata postale, ha raggiunto i vertici del mestiere vantando, col tempo, prestigiose collaborazioni e una notorietà che le hanno regalato premi e riconoscimenti internazionali. Nata a Smethwick il 22 Febbraio 1950, nella Contea delle West Midlands in Inghilterra, Julie Walters è certamente ricordata dal gran numero degli amanti delle saghe cinematografiche del genere “fantastico” nel suo ruolo di  Molly Wesley, strega e madre di un numero indefinito di figli, per la serie di “Harry Potter” per la quale ha lavorato accanto a grandi nomi quali Emma Watson, Rupert Grint e Daniel Radcliffe. Un altro ruolo che le ha dato grande notorietà è stato quello dell’insegnante di ballo dell’indimenticabile Billy Elliot, nel film omonimo. Ma il suo nome era già noto a livello internazionale per la trasposizione cinematografica, per la quale lavorò accanto al già acclamato  Michael Caine, dell’opera teatrale “Rita, Rita”, attualizzazione della piece più nota col titolo di “May Fair Lady” grazie alla quale vinse un Tony Award e, poi, con il film, un Golden Globe  come miglior attrice, un Premio BAFTA e la sua prima nomination agli Oscar. Julie Walters, da vero “animale da palcoscenico” ha calcato anche i set televisivi sempre con notevole successo: da “Empire Road” del

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Halloween: tra storia e tradizione cosa nasconde la festa più “paurosa” dell’anno

Dal Samhain degli antichi celti all’esplosione commerciale del ‘900. Ascesa e declino di una tradizione anglosassone neanche poi così distante dal nostro sentire. “Dolcetto o scherzetto?”Fra poco meno di una settimana, ma già la grande distribuzione commerciale che da anni ha fiutato l’affare è pronta sin dai primi di ottobre con tutta la serie di prodotti dedicati e relativo marketing spinto intergenerazionale, si celebra la festa anglosassone di Halloween, ricorrenza laica che la globalizzazione di usi e costumi ha diffuso anche nella nostra area mediterranea così ricettiva agli stimoli culturali esterni. Avversata da alcuni che guardano con sospetto se non con palese repulsione ai sottotesti che comunica e apprezzata, viceversa, da parecchi adulti e bambini per l’atmosfera giocosa associata al brivido della paura, Halloween è oggi un’occasione di svago in bilico fra i mascheramenti tipici del nostro carnevale e il coté misterico e inquietante delle ritualità nordiche nate per esorcizzare la paura della morte; purtroppo sempre più svilita e commercializzata sull’altare della moda e del mercato. Cerchiamo di capire meglio come nasce questa ricorrenza, giusto per inquadrare il fenomeno dal punto di vista storico-sociale e lasciamo ad altri più esperti ogni considerazione circa l’eventuale e arbitraria associazione fra questa festa e pratiche esoteriche o più prettamente magiche, magari celebrative del Male in tutte le sue forme. Halloween nasce in ambito celtico (e ricordiamo che tribù celtiche vissero e si svilupparono anche in Italia prima della conquista romana), col nome di Samhain come festa di passaggio fra l’estate e l’inverno celebrata alla vigilia di quello che il calendario romano avrebbe poi chiamato mese di novembre (una festa analoga che celebrava il passaggio fra l’inverno e l’estate era Beltane). Come giorno di passaggio legato ad un periodo dell’anno nel quale ci si preparava (ricordiamo di trovarci in un ambito storico e sociale caratterizzato da piccoli insediamenti di agricoltori e cacciatori) ai rigori dell’inverno imminente e all’immagazzinamento delle risorse alimentari, Samhain assume il

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