candele

L’Albero di Natale: il simbolo più magico delle feste

Dalle tradizioni precristiane alla sua diffusione globale, scopriamo insieme i segreti dell’oggetto più iconico e stiloso del Natale. di Berthina von Fliesen Opulento, discreto, monocromatico, multicolor, di design, tradizionale, ecologico, sintetico… ma che Natale è senza Albero di Natale? Proprio in questi ultimi giorni, come vuole la tradizione, almeno in Italia, tra il 6 (San Nicola), il 7 (Sant’Ambrogio) e l’8 dicembre (Immacolata Concezione), nelle nostre case si va ad allestire il simbolo per eccellenza del Natale che, nell’immaginario collettivo globale si è imposto come oggetto di cultura di massa superando persino il Presepe. Sì, perché se a quest’ultimo, salvo rare e spesso importanti eccezioni, è riservata la calda intimità domestica, l’Albero di Natale moltiplica la sua presenza decorando giardini pubblici e privati, piazze, luoghi di ritrovo, uffici, androni di palazzi, vetrine e centri commerciali in un tripudio di lucine colorate e decorazioni. Ma come è nata questa tradizione?  Vediamo di scoprirlo insieme. Innanzi tutto occorre tener presente che l’albero di Natale, generalmente è una conifera, un sempreverde, un rappresentante di quel gruppo di alberi che hanno evoluto la capacità di conservare la parte fogliare (in questo caso gli aghi) anche durante la stagione fredda quando tutte le altre piante si spogliano. Questa capacità di mantenersi vivo in un periodo in cui il resto della natura sembra addormentato deve aver inspirato i primi uomini delle popolazioni europee che certamente hanno ravvisato in questo potere una qualche virtù sacra o un attributo divino.Peraltro in tutte le culture antiche vi sono piante e alberi consacrati a questa o quella potenza spirituale. Di qui la tradizione di addobbare con oggetti votivi, nastri e fili di tessuto colorato i rami dell’abete rosso e dell’abete bianco durante i giorni che precedono il solstizio d’inverno, data particolarmente significativa che simboleggia il ritorno della Luce e la

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La tavola di Pasqua, idee e consigli dalle esperte di interior decoration

Creatività, fantasia e preparazione per portare un tocco di stile in più alla tavola delle feste e all’arredo di casa. di Alberto Piastrellini La tavola delle feste, da sempre, è allo stesso tempo croce e delizia della padrona di casa. Se la tovaglia è il biglietto da visita, è l’apparecchiatura che fa la differenza e nella sobrietà od esuberanza della mise en place si misurano cadute e trionfi di stile nella battaglia per l’eleganza ove un pur piccolo passo falso conduce inesorabilmente dallo chic al kitsch. Le complicazioni, poi, si moltiplicano quando si pensa (o non si pensa) organicamente all’apparato decorativo della casa in generale, allorquando la presenza di più temi, magari contrastanti tra loro, o la mancanza di un’idea generale provoca una sovrapposizione di elementi, di per se magari interessanti presi singolarmente, ma caotici e disarmonici nella somma. Per orientare i profani nel mare magnum della decorazione d’interni, giacché lo stile si impara e non è mai troppo tardi, noi di Donna di Fiori siamo andati a consultare due giovani donne, sorelle, che hanno fatto della passione congiunta per l’home decoration una professione che ormai conta più di 25 anni di esperienza. Catia e Maila Cesini ci hanno accolto all’interno del loro negozio Il ya, in Ancona, piacevole scrigno di idee creative per arredare la casa e la persona dove abbiamo potuto carpire qualche segreto di bottega per allestire al meglio la tavola di Pasqua. “Il ya nasce da un’idea di nostro padre – è Catia a rompere il ghiaccio – che aveva già avviata una propria impresa. Io, da geometra tirocinante presso uno studio di architettura specializzato in design di interni mi sono appassionata al decoro e in mia sorella ho trovato la partner ideale”. “Il negozio lo abbiamo aperto nei primi anni ’90 – aggiunge Maila –

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Candele: piccole luci per riscaldare il cuore

Intramontabili e raffinati oggetti d’arredo, le candele accompagnano da sempre le nostre esistenze. Di Alberto Piastrellini Quale magia quando nella penombra invernale di un interno una candela proietta la sua luce calda e quale atmosfera, analogamente, la stessa luce emana in un contesto del tutto diverso, come una tavola imbandita in giardino o in terrazza durante una sera estiva. E come non pensare alla notte di Natale senza le allegre fiammelle delle tea light disseminate qua e là in lanterne e bicchierini colorati… Persa la loro precipua funzione di fonte di luce prima della diffusione dell’energia elettrica, le candele, negli ultimi 20 anni sono divenute irrinunciabili oggetti d’arredo nonché accessori straordinari per i cultori del design di interni. Accoglienti, dalla luce morbidissima ed evocatrice di familiare intimità ma anche preziose compagne di allestimenti stupefacenti e barocchi, le candele impreziosiscono stili diversi portando un tocco di luce e calore come piccoli focolari in miniatura capaci di catalizzare lo sguardo dei presenti ed infondere, soprattutto nella brutta stagione, un senso di pace e di casalinga serenità. Irresistibili compagne di momenti da sottolineare con particolare enfasi, che siano convivi galanti o cerimonie liturgiche, le candele, con il loro consumarsi lentamente inducono alla riflessione e favoriscono la meditazione, non a caso, lumini e ceri votivi vengono utilizzati in molte religioni quale preziosa “offerta di luce”. Si consideri, poi che per diversi millenni, avere a disposizione luce “portatile” è stato un lusso che ha stuzzicato la fantasia e la creatività di artigiani ed artisti che si sono sbizzarriti nella produzione di candelieri, candelabri, lampadari – spesso in materiali preziosi – per soddisfare le esigenze di una ricca committenza vogliosa di esplicitare il proprio potere e la propria ricchezza sfidando le ore della notte contro un “popolo minuto” che necessariamente doveva ritirarsi al calare del sole.

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