
Hattie McDaniel, la prima attrice di colore
la McDaniel intrerpretò Mami in “Via col vento”, uscito proprio 85 anni fa 85 anni fa usciva “Via col vento”, uno dei simboli del cinema…
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per l’anno che se ne è andato, abbiamo voluto citare tre ragazze, simbolo del coraggio Chi è la donna simbolo del 2024? Ovviamente in tanti…
In questi giorni Emma ha festeggiato il compleanno, tra successi e solidarietà Emmanuela Marrone, conosciuta da tutti semplicemente come Emma, nei giorni scorsi ha “toccato”…
Due recenti Studi accademici hanno evidenziato come l’utilizzo compulsivo e smodato degli smartphone induce a comportamenti che fanno aumentare il rischio del sovrappeso fino all’obesità. di Alberto Piastrellini Sedentaria, impigrita, rattrappita nella postura del collo, delle spalle, delle braccia e delle dita in perenne tensione verso smartphone e altri device portatili; l’umanità contemporanea ha ceduto alla tecnologia parte del suo sviluppo psicofisico con conseguenze molto negative nel breve e nel lungo periodo. Gli ultimi studi sugli effetti dell’uso compulsivo di smartphone non lasciano dubbi: non si rischia solo in termini di attenzione e concentrazione, ma anche in termini di peso corporeo e obesità. L’allarme arriva dall’America Latina, specificatamente dalla Facoltà di Scienze della Salute dell’Università Simón Bolívar di Barranquilla (Colombia), la cui Prof.sa. Miray Mantilla-Morrón, specialista in riabilitazione polmonare cardiaca e vascolare, ha redatto una ricerca specifica partendo dall’analisi di 1.060 studenti dell’ateneo colombiano. I risultati, presentati all’American College of Cardiology Latin America Conference 2019, dimostrano che nel target dei soggetti esaminati, quelli che hanno utilizzato il proprio smartphone per più di 5 ore al giorno, hanno raggiunto un rischio obesità superiore al 43% rispetto alla media. Non solo, in questi soggetti è stata riscontrata una maggior propensione all’assunzione inconsapevole di altre abitudini che pongono l’organismo più vulnerabile all’insorgenza di patologie cardiache. Il fatto è che l’utilizzo compulsivo e reiterato dello smartphone si coniuga ad uno stile di vita sedentario e, paradossalmente, maggiormente asociale (dal punto di vista fisico), il che, unito ad una alimentazione scorretta a base di junk-food così popolare nelle giovani generazioni, si traduce in minor attività fisica e accumulo di grassi pericolosi che determinano maggior probabilità di manifestazione di patologie quali, il diabete, le malattie cardiache, diversi tipi di cancro e problematiche a carico delle ossa e della muscolatura in generale. E i problemi aumentano soprattutto […]
Menù, benefici e controindicazioni della dieta giapponese della longevità che si ispira al regime alimentare degli abitanti dell’omonimo arcipelago. di Anna Rita Felcini Okinawa è l’arcipelago a sud del Giappone famoso per la dieta della longevità, chiamata anche dieta di Okinawa. Qui, infatti, il numero di ultracentenari è altissimo, il più alto del mondo secondo l’Okinawa Research Center for Longevity Science (ORCLS). E l’indice di massa corporeamedio è tra 18 e 22, mentre nei paesi europei è di 24,7. Sul National Geographic è stata definita “La patria delle donne più longeve del mondo”, tutte con meno malattie cardiache, cancro e demenza senile rispetto alle donne che vivono negli Stati Uniti. Il merito spetta tutto ad una visione dell’alimentazione molto particolare. Una delle parole d’ordine per chi siede a tavola, infatti, è hara hachi bu, cioè la regola di mangiare solo l’80% di quello che il nostro appetito ci spingerebbe a fare. È molto importante, dunque, non solo ciò che si assume, ma anche il fatto di imparare a mangiare consapevolmente e lentamente concentrandosi su cosa e come si sta consumando (uno stile di alimentarsi molto diverso dal più frequente “mordi e fuggi” tipico dell’Occidente). Altro concetto fondamentale, e non meno importante, è legato al modo di cucinare, che si attiene al termine tiandaa, e cioè fare qualcosa con amore. Banditi completamente dall’alimentazione di Okinawa sono i cibi pronti e preparati di fretta. La dieta giapponese, avendo un apporto calorico basso (1.200 kcal al giorno), favorisce il dimagrimento, ma non è questo il suo unico vantaggio: grazie alla ricchezza di fibre e Omega 3 riduce il colesterolo, è anti-age, a basso rischio osteoporosi, e aiuta a prevenire malattie come diabete, ictus, cardiopatie, cancro. Cosa mangiano in pratica gli abitanti di Okinawa? Semplicemente seguono una dieta ricca di verdure, in particolare di […]