antica

Acconciature nell’antica Grecia

di Benedetta Giovannetti In epoca arcaica le acconciature degli uomini e delle donne non erano diverse tra loro, entrami usavano creare ricci corti e piatti che partivano dalla fronte per arrivare al collo, mentre i capelli lunghi venivano acconciati in boccoli ottenuti grazie a spirali fatte con lunghe aste di metallo e trattenute da nastri, cerchietti di metallo o coroncine di foglie. Nell’età classica invece era tradizione di tagliare i capelli ai giovani che passavano dall’età all’adolescenza, che poi venivano consacrati a seconda del sesso del giovane a Febo o Artemide. I ragazzi si acconciavano i capelli con riccioli corti mentre le ragazze in occasione del loro matrimonio si rasavano completamente. Le donne in questa epoca usavano farsi una scriminatura al centro del capo e raccoglievano morbidamente sulla nuca le bande di capelli legandoli con nastri o trattenendoli con retine, diademi, trecce, spilloni, ornati a loro volta con pietre preziosi. Spesso indossavano intorno alla testa un tessuto leggero che veniva usato sia come velo che come fascia e che era chiamata Calanica, mentre gli uomini greci usavano portare riccioli corti che circondavano la testa, mentre i più vanitosi facevano un nodo di capelli che ponevano sulla fronte. Inoltre le donne greche amavano colorarsi i capelli di nero blu con riflessi metallici. Spesso queste acconciature erano prese a imitazione degli antichi dei o degli eroi come Achille e Menelao o nel caso delle donne dee come Afrodite e Artemide. I capelli venivano unti con essenze aromatiche a base di spezie, fiori e oli. I primi salone di parrucchieri nacquero nell’Atene del 5 secolo a.C.
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Acconciature nell’antica Grecia

di Benedetta Giovannetti In epoca arcaica le acconciature degli uomini e delle donne non erano diverse tra loro, entrami usavano creare ricci corti e piatti che partivano dalla fronte per arrivare al collo, mentre i capelli lunghi venivano acconciati in boccoli ottenuti grazie a spirali fatte con lunghe aste di metallo e trattenute da nastri, cerchietti di metallo o coroncine di foglie. Nell’età classica invece era tradizione di tagliare i capelli ai giovani che passavano dall’età all’adolescenza, che poi venivano consacrati a seconda del sesso del giovane a Febo o Artemide. I ragazzi si acconciavano i capelli con riccioli corti mentre le ragazze in occasione del loro matrimonio si rasavano completamente. Le donne in questa epoca usavano farsi una scriminatura al centro del capo e raccoglievano morbidamente sulla nuca le bande di capelli legandoli con nastri o trattenendoli con retine, diademi, trecce, spilloni, ornati a loro volta con pietre preziosi. Spesso indossavano intorno alla testa un tessuto leggero che veniva usato sia come velo che come fascia e che era chiamata Calanica, mentre gli uomini greci usavano portare riccioli corti che circondavano la testa, mentre i più vanitosi facevano un nodo di capelli che ponevano sulla fronte. Inoltre le donne greche amavano colorarsi i capelli di nero blu con riflessi metallici. Spesso queste acconciature erano prese a imitazione degli antichi dei o degli eroi come Achille e Menelao o nel caso delle donne dee come Afrodite e Artemide. I capelli venivano unti con essenze aromatiche a base di spezie, fiori e oli. I primi salone di parrucchieri nacquero nell’Atene del 5 secolo a.C.
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Acconciature nell’antica Roma

di Benedetta Giovannetti Il romano medio sino al V secolo avanti Cristo non si curava molto delle proprie acconciature e usava portare i capelli sciolti. Quando forse nel 300 a.C. fu aperta a Roma la prima bottega di barbieri i romani cominciarono a frequentarla per tenere a posto i capelli con un taglio di capelli semplice e corto. Per quanto riguarda i maschi la cura della loro persona era affidata al tonsor una specie di barbiere privato e costoso per i più ricchi oppure pubblico che nella sua bottega o all’aperto per strada tagliava i capelli e sistemava le barbe. Di solito questi uomini si davano da fare a sistemare i capelli secondo la moda che in genere era dettata dall’imperatore in carica. Ma di solito le acconciature degli imperatori da Traiano in poi seguivano quella dell’imperatore Augusto che non amava perdere troppo tempo in acconciature per capelli troppi lunghi o riccioluti. All’inizio del secondo secolo quindi i romani si accontentavano di una sistematina a base di qualche colpo di forbici che di solito erano lame unite da un perno al centro con degli anelli alla base. Per quanto riguarda le donne esse avevano a disposizione per la loro toeletta catini, specchi di rame, d’argento o di vetro ricoperti di piombo e se ricca aveva addirittura una propria vasca da bagno che le consentiva di evitare i bagni pubblici. Poteva poi adornarsi con pettini spille o unguenti e gioielli. In epoca repubblicana la donna divideva i capelli a metà con una scriminatura e poi li legava dietro la nuca oppure faceva delle trecce raccolte in un cercine sulla fronte. Le matrone erano solite farsi acconciare dalle serve pettinatrici che correvano il rischio di essere punite se l’acconciatura non soddisfaceva la signora. In casi di calvizie della padrona le serve vi

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