acqua

Fusilli allo scoglio

Primo piatto al profumo di mare di Carmen Marinucci Qui ho utilizzato la pasta fatta in casa, è una ricetta facile da realizzare senza l’utilizzo delle uova, inoltre può essere condita con diverse tipologie di condimento, dal semplice sugo con il pomodoro al sugo di pesce come in questo caso o con verdure grigliate o ripassate in padella. INGREDIENTI Per la pasta 300 gr. di farina di semolaAcqua q.b.Ferro da lana Per il sugo 200 gr. mazzancolle3 calamari2 spicchi di aglioBuccia di 1 limone non trattatoOlio EVO q.b.Sale q.b. Procedimento per la pasta Sulla spianatoia, versare a fontana la farina di semola e aggiungere l’acqua, lavorare la massa fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Prendere un po’ di pasta, formare un budello sottile e tagliare dei bastoncini della lunghezza di 4/5 cm circa. Prendere il ferro e affondarlo al centro del bastoncino di pasta e ruotare con movimento veloce prima in avanti, poi indietro. Sfilare il ferro e poggiare i fusilli su un vassoio cosparso di farina di semola.  Procedimento per il sugo Togliere il carapace e il budello dalle mazzancolle e sciacquare bene. Pulire i calamari afferrando con una mano la testa e con l’altra il corpo, tirare in modo da estrarre le interiora dalla sacca. Eliminare la conchiglia trasparente con le forbici tagliare becco e occhi e sotto l’acqua corrente togliere la pelle; quindi sciacquare bene. In una padella antiaderente, far soffriggere gli spicchi di aglio, appena risultano rosolati, togliere la pentola dal fuoco ed eliminare l’aglio. Grattugiare la buccia del limone, rimette la padella sul fuoco, aggiungere il pesce tagliato a tocchetti e un bicchiere di acqua; lasciar cuocere a fuoco basso per 15 minuti circa. Portare ad ebollizione l’acqua, far cuocere la pasta pochi minuti, scolarla e ripassare con il sugo cuocendo per un

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“A” come acqua, “A” come alimento

 di Serena Lepri L’acqua è una bevanda (anzi, sarebbe da dire LA bevanda) che non può mancare sulla tavola. Perché? Tanto per dirne una, aiuta la digestione! Quindi, come non usufruirne durante il pasto? Inoltre, bisogna ricordare che l’acqua è uno dei principali composti che partecipa alle reazioni biochimiche del nostro metabolismo, trasporta i nutrienti, contribuisce al mantenimento dell’elasticità di pelle e mucose. Perché l’acqua è un alimento? Perché non è composta solo da due molecole di idrogeno e una di ossigeno, ma in essa si trovano anche numerosi minerali che contribuiscono, proprio come a quelli che si trovano negli altri alimenti, al soddisfacimento del bisogno di questi micronutrienti, elementi inorganici con tante e importanti funzioni nel nostro organismo. Ma le acque sono tutte uguali? La risposta è no, infatti, ogni acqua possiede le sue caratteristiche. Esistono le cosiddette acque oligominerali che, come dice il nome stesso, sono povere di sali minerali e sono quindi più “leggere”, infatti si bevono con molta facilità. Le acque mediamente mineralizzate e quelle ricche di sali minerali sono, invece, ovviamente più ricche di minerali e, per questo motivo, rispecchiano maggiormente la definizione di “acqua come alimento”. Immagino che si penserà, quindi, che quelle con un più alto contenuto di minerali sono da preferire rispetto alle oligominerali. In realtà non esiste una risposta giusta in senso assoluto, in quanto, come per gli alimenti e i nutrienti, ad ogni persona dovrebbe essere consigliata la “sua” acqua, a seconda delle proprie esigenze. Per esempio, le acque oligominerali, essendo più “leggere”, come già osservato, si bevono in grande quantità e con maggior facilità e quindi sono consigliabili per chi ha difficoltà nel bere tanto durante la giornata o per chi soffre di calcoli renali ma, ahimè, hanno un difetto: sono carenti in minerali. Tuttavia, se si segue una

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Acquario: la meraviglia del mondo subacqueo in casa

Un angolo di natura da approcciare con competenza e preparazione nel rispetto degli animali e delle piante ospiti Di Alberto Piastrellini Nella ricerca, spesso dettata da ridicole mode che a distanza di tempo spingono verso questa o quella razza di cane o di gatto nella scelta per il proprio animale domestico che, in molti casi, purtroppo, sfocia in una manifestazione di status symbol piuttosto che nella semplice esigenza di affezione e compagnia, da qualche decennio, complice la riduzione dei costi di acquisto, si è sempre più affermato il piacere verso l’acquario e l’acquariologia. L’acquario, tanto quello marino (molto impegnativo), quanto quello di acqua dolce (mediamente impegnativo e comunque più abbordabile per i neofiti), ha l’indiscutibile appeal di portare in casa non solo qualche animale da osservare (l’interazione, in questi casi è oggettivamente limitata), ma, nella sua forma più corretta, tutto un piccolo ambiente naturale funzionale al benessere dell’animale stesso e delle diverse specie coinvolte. Acquariofili appassionati e studiosi dilettanti, si divertono, in questo senso, a ricreare nel piccolo habitat specifici che ricalcano le caratteristiche di singoli laghi o fiumi con tutta la relativa ricchezza delle specie coinvolte. L’acquario consente, quindi, un’osservazione privilegiata di fenomeni naturali e dei comportamenti animali normalmente “nascosti” alla vista dei più se si esclude la pratica della subacquea ricreativa e della ricerca specifica. Ma non solo, osservare un acquario è sempre un’esperienza stimolante e allo stesso tempo rilassante: forme e colori di pesci ed invertebrati stuzzicano la fantasia e la curiosità mentre il movimento degli animali nell’acqua induce un senso quasi ipnotico di pace e di relax. Non a caso, già da tempo studi di medici, dentisti, psicologi e psicoterapeuti, ospitano acquari nelle sale d’attesa ove i pazienti possono decomprimere le loro ansie. Il senso della vista, poi, non è l’unico ad esserne stimolato perché, anche

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Pizza soffice con lievito madre (La ricetta)

le proprietà del lievito madre Premettendo che il lievito madre è ormai fruibile nella maggior parte delle panetterie e pizzerie, si può fare anche in casa oppure si può tramandare di generazione in generazione (naturalmente sempre con le dovute cautele e cure). Provare per credere: ecco la ricetta di una pizza soffice con lievito madre! Ingredienti per 2-3 persone: 400 g di farina tipo 0 250 ml di acqua 3 cucchiai di olio evo 1 pizzico di sale 1 pizzico di zucchero 1 pugno di panetto di lievito madre Procedimento: aggiungere gradualmente l’acqua alla farina, l’olio e un pizzico di zucchero. Impastare energeticamente ottenendo un bell’impasto da unire a quello del lievito madre. Impastare ancora tutto insieme fino a ottenere una palla omogenea e liscia. Aggiungere all’ultimo un bel pizzico di sale. Far riposare il composto per circa 4 ore in una ciotola coperta da un panno. Successivamente, stendere a mano la pasta lievitata in una teglia, lasciandola piuttosto spessa a mo’ di focaccia e lasciare ancora riposare per altre 2 ore. Infine, prima di infornare, farcire con un filo di olio evo, rosmarino e sale grosso. Cuocere in forno ventilato a 250° per circa 15 minuti. Farcire a crudo con ingredienti a piacere o gustarsela da sola. Buon appetito e… buona digestione! Serena Lepri
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Pizza soffice con lievito madre

le proprietà del lievito madre Il lievito madre, detto anche pasta madre o acida, è un argomento molto in voga nell’ultimo periodo, sia nelle pizzerie e panetterie che in casa. Ma si conoscono veramente le caratteristiche e le peculiarità di questo ingrediente? Inoltre, è vero che apporta dei benefici al nostro organismo? Per rispondere a queste domande è bene fare un viaggio tra le proprietà chimiche e nutrizionali del lievito madre. La pasta madre è un impasto di farina e acqua che subisce una fermentazione spontanea da parte di particolari tipi di microrganismi a partire da semplici substrati provenienti dalla farina, dall’acqua, dall’aria e dalle nostre mani. Tra questa vastità di microrganismi, nell’impasto predominano i batteri lattici che vivono, si moltiplicano e muoiono. Infatti, il lievito madre, a differenza del lievito di birra, è un “organismo vivo” che va nutrito e reimpastato, di tanto in tanto, con i suoi substrati: farina e acqua. Un’altra differenza da sottolineare tra il lievito madre e di birra è che quest’ultimo è formato da un unico ceppo di microrganismi (Saccharomyces cerevisiae). Si capisce, quindi, come la grande varietà di microrganismi che si trovano nel lievito madre possano rappresentare un plus per questo particolare ingrediente in quanto sono degli agenti benefici per il nostro organismo. Infatti, una pizza o un pane preparato con il lievito madre risulta più leggero e digeribile in quanto i numerosi microrganismi ci aiutano nella digestione. Bisogna sottolineare, però, che le preparazioni contenenti il lievito madre richiedono maggiori tempi di lievitazione rispetto a un impasto fatto col lievito di birra. Tuttavia, questo “problema” può essere risolto con un po’ di organizzazione, preparando l’impasto per la pizza verso l’ora di pranzo per la sera stessa. Premettendo che il lievito madre è ormai fruibile nella maggior parte delle panetterie e pizzerie, si può

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Villa Lante, racconto magico di acqua e di verde

Fra i più bei giardini italiani del ‘500, Villa Lante stupisce il visitatore con meravigliose fontane che costituiscono un interessante “racconto” allegorico del rapporto Uomo-Natura. Di Alberto Piastrellini Un’idea per una gita domenicale alla scoperta della bellezza nascosta nel nostro patrimonio storico architettonico, non disgiunto da suggestioni verdi è rappresentata dalla mèta di Villa Lante, divertente capriccio del ‘500 italiano a pochi Km da Viterbo nel piccolo centro di Bagnaia. La visita alla Villa e al suo magnifico parco-giardino che ricadono fra i luoghi di cultura del Ministero per il Beni e le Attività Culturali – Polo Museale del Lazio offre la possibilità di immergersi in un contesto dove Arte e Natura convivono da sempre in un rapporto privilegiato mediato dalla presenza significativa dell’acqua utilizzata per costruire una sorta di messaggio cifrato nascosto nella presenza delle innumerevoli fontane che costituiscono l’attrazione principale del giardino stesso. Un po’ di storiaOltre 22 ettari di parco concepiti in primo luogo nei primi anni del ‘500 quando il Cardinale Raffaele Riario volle creare una sua personale riserva di caccia: il “barco”, cintando con un’alta murata la sommità di un intero colle. I proprietari che si succedettero nell’arco di un secolo, ovvero i cardinali Niccolò Ridolfi, (1538 – 1550); Giovanni Francesco Gambara (1568 – 1587), Federico Cornaro (1587 – 1590); Alessandro Peretti Montalto (1590 – 1623) apportarono modifiche consone alle proprie diverse esigenze e personalità aggiungendovi vari ambienti adibiti ad abitazione, scuderie e casini di caccia seguendo i gusti e la moda del tempo in un gioco di sovrapposizioni di stili diversi. Il tutto sino al 1656 quando Villa e Giardino passarono in enfiteusi alla famiglia Lante della Rovere che ne mantenne la proprietà sino al 1933. Villa Lante: suggestioni verdiPasseggiare nel Parco fra le selve di querce secolari, platani, cedri ed ippocastani cullati dal

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Ciambellone all’acqua

Un dolce leggero e per gli intolleranti al lattosio. Di Serena Lepri Avete voglia di coccolarvi con una merenda soffice e golosa, ma non volete pentirvi di aver mangiato una torta troppo peccaminosa? Allora questo Ciambellone all’Acqua, senza latte né burro fa al caso vostro. Sì, avete capito bene! Anch’io all’inizio ero incredula nell’utilizzare l’acqua in un dolce e pensavo mi sarebbe venuta una torta antiestetica, dura e insapore. Al contrario, questo ciambellone è una nuvola, leggera, ottima da inzuppare in una tazza di tè o da farcire con una marmellata. Inoltre, questo ciambellone è perfetto per chi è intollerante al latte e ai suoi derivati ma non vuole rinunciare al gusto di una buona torta. L’intolleranza al lattosio rappresenta un problema ormai sempre più diffuso.Il lattosio è lo zucchero presente nel latte e per essere assorbito a livello intestinale deve essere scisso in due zuccheri più semplici, il glucosio e il galattosio, da un enzima chiamato lattasi. Ciò che provoca questa patologia, infatti, sembra proprio essere la mancanza o la scarsa presenza di questo enzima. In realtà i sintomi del malassorbimento del lattosio dipendono anche dalla microflora intestinale presente che, in particolari periodi della vita, può essere alterata e causare uno stato di disbiosi.Ma perché alcune persone intolleranti al lattosio stanno più male di altri?Perché il deficit di lattasi non è un fenomeno tutto o nulla, bensì dose-dipendente, quindi è in proporzione alla quantità di lattosio che si mangia con l’alimento e, appunto, la conseguente sintomatologia varia di soggetto in soggetto. Tuttavia, se si sospetta che determinati alimenti contenenti latte e derivati ci possano far male, è meglio eliminarli dalla nostra dieta, almeno per un periodo, e magari mangiare del cibo che si è sicuri che non ci crei problemi. Quindi, provate questo dolce!
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