Nella storia antica, poche donne hanno avuto un ruolo tanto incisivo quanto Rossana, moglie di Alessandro Magno. Conosciuta anche come Roxana o Roxane, Rossana non solo fu una figura centrale nella vita del grande conquistatore macedone, ma anche un simbolo delle complesse dinamiche politiche e culturali dell’epoca.
Origini e matrimonio
Nata intorno al 340 a.C., Rossana era la figlia di Ossiarte, un nobile della Battria, regione corrispondente all’odierno Afghanistan settentrionale. Il suo incontro con Alessandro avvenne nel 327 a.C., durante la campagna di conquista dell’Asia da parte del giovane re macedone. Il loro incontro fu un colpo di fulmine per entrambi.
Il matrimonio tra l’adolescente Rossana e Alessandro non fu soltanto un’unione d’amore, ma anche una mossa politica astuta. Sposando una nobildonna locale, Alessandro cercava di consolidare il suo controllo sulla Battria e di promuovere l’integrazione tra le culture macedone e orientale.
Il matrimonio con Rossana fu un evento straordinario nella vita di Alessandro Magno.
La loro unione rappresentava un esempio tangibile della sua visione di un impero multiculturale, in cui i Macedoni e i popoli conquistati avrebbero vissuto a fianco a fianco in armonia. Nonostante le tensioni culturali e politiche, Rossana rimase accanto ad Alessandro durante le sue campagne, diventando una figura rispettata e influente nella sua corte.
La morte prematura di Alessandro Magno nel 323 a.C. a Babilonia, lasciò un vuoto di potere che portò a una serie di conflitti tra i suoi generali, noti come Diadochi.
In questa situazione turbolenta, la posizione di Rossana e di suo figlio neonato, Alessandro IV, divenne molto precaria. Nonostante fosse sotto la protezione di alcune fazioni lealiste, le ambizioni dei Diadochi resero la loro sopravvivenza incerta.
Nel 310 a.C., Rossana e il figlio Alessandro IV furono assassinati per ordine di Cassandro, uno dei Diadochi più potenti. Cassandro temeva che il giovane Alessandro IV potesse diventare una minaccia al suo potere. La loro morte segnò la fine di una dinastia e rappresentò uno dei momenti più tragici nella storia dei successori di Alessandro.
Infatti, il suo vasto impero fu smantellato e diviso tra i suoi generali sopravvissuti.
Questa frammentazione creò i regni ellenistici, che dominarono il Mediterraneo orientale e il Medio Oriente per i successivi tre secoli. Tuttavia, nel corso del tempo, questi regni furono gradualmente conquistati dal nascente Impero Romano, segnando la fine dell’era ellenistica.
Nel mese di ottobre 2012 nella città di Amphopolis, vicino a Serres, nella Grecia settentrionale, gli archeologi della 28ª Soprintendenza alle Antichità greche scoprirono una tomba monumentale che potrebbe appartenere a Rossana e Alessandro IV. La tomba, di forma circolare, misura 3 metri di altezza e ha una circonferenza di circa 500 metri. Questa scoperta ha riacceso l’interesse per il periodo ellenistico e per le figure storiche di Rossana e Alessandro IV, offrendo nuove prospettive sulla loro vita e sulla loro morte.
Eredità di Rossana nella cultura e nella Storia dell’Arte
La figura di Rossana è rimasta impressa nella storia come simbolo di una donna che, nonostante le avversità e le sfide del suo tempo, giocò un ruolo cruciale nella vita di uno dei più grandi conquistatori di tutti i tempi, Alessandro Magno.
La sua storia personale rappresenta non solo la tragedia di una regina, ma anche le complessità e le lotte di potere che seguirono la morte di Alessandro Magno. Rossana, attraverso la sua vita e il suo sacrificio, rimane una figura emblematica di una delle epoche più affascinanti e turbolente dell’antichità.
Nelle arti visive Rossana è stata raffigurata principalmente nell’episodio del suo incontro romantico con il grande Alessandro Magno.
Nel Museo dell’Ermitage, a San Pietroburgo è conservata una tela del pittore italiano Pietro Rotari, intitolata Alessando Magno e Rossana, del 1756.
Le Nozze di Alessandro e Rossane invece, sono un affresco di Giovanni Antonio Bazzi detto Il Sodoma, databile al 1519 e situato sul lato nord della stanza da letto di Agostino Chigi, al primo piano di Villa Farnesina a Roma, oggi sede dell’Accademia dei Lincei.
By Rosa Maria Garofalo