Cosa succederebbe se fossero le ragazze, anziché gli uomini, ad avere il potere?
Cosa succederebbe se fossero le ragazze, anziché gli uomini, ad avere il potere?
Ragazze elettriche, il romanzo distopico-femminista dell’autrice britannica Naomi Alderman, prova a rispondere alla domanda e diventa finalmente una serie TV targata Prime Video. Dal 31 marzo sono disponibili sulla piattaforma on-demand i primi tre episodi (per un totale di nove), e ogni venerdì è previsto un nuovo rilascio.
Il tempo in cui si svolgono le vicende della serie è quello di un futuro prossimo in cui, per un accidente della natura, nelle adolescenti si sviluppa un nuovo organo in grado di generare elettricità. Le ragazze acquisiscono così la capacità di produrre scariche elettriche e di sprigionarle attraverso le mani: è un superpotere che le più giovani possono trasmettere alle più anziane e di cui a poco a poco iniziamo ad intuire la portata epocale. Vediamo scorrere sullo schermo immagini di guerriglie e rivoluzioni guidate dalle donne, seguite da scene in cui le ragazze sfruttano l’elettricità per difendersi da tentativi di stupro e fulminare gli aggressori. L’inferiorità fisica femminile, radice dell’oppressione patriarcale, viene improvvisamente meno e questo segna la fine dei rapporti di forza come li abbiamo sempre conosciuti… È l’inizio di una nuova era. Le storie di donne e ragazze alle prese con questo potere in varie parti del mondo (da Londra a Seattle; dalla Nigeria all’Arabia, fino all’ Europa orientale) innescano infatti una sequela di eventi talmente imprevedibili da inchiodare lo spettatore allo schermo. È un vero e proprio shock emotivo osservare gli uomini diventare rapidamente le nuove vittime designate della violenza di genere.
La presenza di Alderman nel team di sceneggiatori favorisce una certa continuità tra il romanzo e la serie TV, e rafforza l’idea che Ragazze elettriche sia tutt’altro che una rassicurante favola matriarcale. Il titolo originale – The Power – ci dà la cifra reale del nuovo prodotto Prime Video, che è prima di tutto una riflessione sul potere. Partendo da un ribaltamento delle parti, le immagini ci trasportano in un disturbante e immersivo viaggio alla scoperta dei meccanismi ambigui del potere, dell’oppressione e della vendetta. Ragazze elettriche non si limita a spiegarci “cosa succederebbe se…”, ma illumina le zone d’ombra delle ingiustizie sociali. Ecco perché tutti dovrebbero guardarlo: perché nessuno è immune alla logica del privilegio e basta distrarsi un attimo per rendersene conto. Le conseguenze sono inaudite.
Francesca Chiti