Occhio turco, la sua storia

Dopo aver visto in maniera più o meno semplificata i vari portafortuna, adesso passiamo a guardarli più nello specifico, dopo il ferro di cavallo analizziamo l’occhio turco o Inazar o occhio di Allah, come viene chiamato. 

Il Nazar o occhio di Allah, o occhio turco è un amuleto a forma di occhio (il nome nazar deriva da una parola araba che significa appunto vista) che proteggerebbe dal malocchio. 

Molto popolare in Turchia e in Grecia, spesso realizzato in pasta vitrea, o ceramica o vetro, si trova frequentemente in case, negozi, macchine, uffici o negozi, insomma ovunque ci si voglia proteggere dalle avversità.

Malgrado però sia chiamato anche occhio di Allah, la sua storia non ha nulla di religioso, ma è legato ad una leggenda turca.

La leggenda narra che gli antichi abitanti nella zona del mediterraneo avessero prevalentemente gli occhi scuri.

Le persone con gli occhi chiari infatti erano poche e per questo si pensava che fossero portatrici di malocchio. 

Un giorno una popolazione che abitava sul mare voleva spostare sun grosso masso, ma più di 100 uomini messi insieme non riuscirono nell’impresa né spingendo il masso né facendolo esplodere. 

Chiamarono così un uomo con gli occhi azzurri che viveva fuori del villaggio convinti che gettasse il malocchio. 

Costui appena fu portato davanti al masso esclamò “che gran masso!” e questo esplose.

Da qui la convinzione sui poteri dell’occhio turco. 

Ma cos’è di preciso il malocchio?

Per le antiche credenze è l’influsso negativo dell’invidia che si manifesta in troppi complimenti e che Allah con il suo occhio blu neutralizza mediante una forza uguale e contraria. 

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