Milly crebbe in una famiglia molto povera di Alessandria, ma il suo talento le permise
di spiccare il volo nell’arte della recitazione
Cent’anni fa avveniva la prima esibizione di Milly, al secolo Carla Mignone. Fu la prima stella
internazionale capace di incarnare in un unico corpo i ruoli di cantante, attrice di teatro e di cinema,
soubrette e presentatrice. Un personaggio unico, anche se, inspiegabilmente, poco ricordato dai
media.
Milly nacque ad Alessandria il 26 febbraio del 1905. Dopo aver trascorso l’infanzia nella città
natale, si trasferisce a Torino, con la madre, la sorella Mitì e il fratello Ottone. Inizia a lavorare
come cassiera al Teatro Fiandra: a diciassette anni si esibisce sul palco dello stesso teatro,
debuttando come cantante. Anche la sorella entra nel mondo dello spettacolo, seguita dal fratello. I
tre si mettono artisticamente insieme e formano il trio Milly, Mitì e Toto.
Poi Milly spicca il volo da sola. Al teatro torinese Trianon il fulcro dello spettacolo è lei: la sua
voce, minuta e squillante, il suo viso, bianco e scavato, mandano in visibilio il pubblico. Tra gli
spettatori c’è Umberto II di Savoia, che rimane colpito e le manda splendide rose rosse. Si parla di
una vera storia d’amore. La sorella Mitì, in una trasmissione televisiva di diversi anni fa, dichiarò in
proposito: “Umberto e Milly? Fu una storia semplice, erano due ragazzi di 20-21 anni.
Innamorati? Sì. Lui la veniva a prendere sotto casa in automobile. Senza neppure la scorta.
Andavano in collina, sopra Torino, a fare dei picnic. Come molti giovani, di allora…”. Ma il
destino li separò.
Nel 1932 il regista Mario Bonnard le offre una parte nel film “Tre uomini in frak”. Poi è
protagonista di “Cinque a zero”. Recita con Anna Magnani, Amedeo Nazzari, Giulietta Masina,
Vittorio de Sica, Eduardo e Peppino De Filippo. La sorella Mitì sposa il regista Mario Mattoli. Con
il cognato Milly recita in tre film: “Tempo massimo”, “Amo te sola” e “Musica in piazza”. Poi
fugge a Parigi. Qui la nota un discografico americano che le propone di andare negli Stati Uniti. Lei
accetta. In America rimane dieci anni. Nel 1947 torna in Italia per entrare nel teatro di rivista a
Milano. Giorgio Strehler nel 1956 la chiama come protagonista de “l’Opera da tre soldi” di Brecht.
Passa poi a Studio Uno, in TV. Torna in teatro e recita ne “l’Amore e la Guerra”. Milly muore nella
notte tra il 22 e il 23 settembre dell’ ’80.
Fabio Buffa