Per Marcella quello di febbraio sarà il nono Festival a cui ha partecipato
Nello stilare la lista dei trenta nomi da far cantare a Sanremo, Carlo Conti ha confidato di “non averci dormito la notte”. La responsabilità verso le case discografiche, verso il pubblico e verso una Rai che rischia di trasmettere l’ultimo Festival canoro prima della gara pubblica che decorrerà dal 2026, è stata troppo alta per dormire sonni tranquilli.
Oltre ai tanti giovani, come Bresh, Joan Thiele, Sarah Toscano, spiccano pochi nomi di veterani della canzone, tra questi ecco Marcella Bella, che con la prossima edizione raggiungerà la nona partecipazione al Festival di Sanremo. Una gara che non è stata mai particolarmnete generosa con la cantante siciliana: il piazzamento migliore fu il secondo posto del 2005 con “Uomo bastardo”, mentre nel 1986 arrivò terza con “Nessuno mai”.
Marcella è una sacerdotessa della musica leggera italiana; successi ne ha collezionati anche all’estero, risultando tra le interpreti più carismatiche e graffianti.
E’ nata a Catania il 18 giugno 1952, suo fratello Gianni, di cinque anni più anzianao, è l’autore di gran parte delle canzoni cantate dalla sorella.
Ancora giovanissima esordì al Festival nel 1972 con “Montagne verdi”, un verso e proprio brano sempreverde, cantato ancora oggi nei piano bar.
Marcella inizia la propria carriera nelle selezioni del Festival degli sconosciuti, ma l’età ancora troppo tenrera (13 anni) non le consente di gareggiare ufficialmente.
A 17 anni incide il suo primo disco: è un 45 giri che contiene “Un ragazzo nel cuore”, scritta da Mogol e Roberto Soffici e “Il pagliaccio”, con la quale parteciperà al Cantagiro 1969, diventando molto popolare tra il pubblico.
Nel 1971 la sua bravura è confermata dal secondo posto alla Mostra Internazionale di Musica leggera, che si teneva a Venezia: davanti a giovani promettenti (come Edoardo Bennato, Ivana Spagna, Fiorella Mannoia e Riccardo Cocciante), Marcella è seconda solo a Romolo Ferri.
Nel 1971 Mia Martini vince il Festivalbar e la nostra cantante siciliana è appena dietro, con “Gran varietà”, mentre nel 1974, interpretando “Nessuno mai” (brano scritto dal fratello e da Giancarlo Bigazzi), è la prima cantante italiana a proporre un pezzo dal genere “disco”.
Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta, Marcella Bella diventa una interprete ammiccante e sensuale, abbandonando le vesti da ragazzina timida e romantica, per indossare quelle di donna più aggressiva.
E’ la volta di “Baciami”, “Pensa per te”, ma soprattutto, “Nell’aria”, che nell’estate del 1983 fa diventare l’artista un’icona sexy.
“Canto straniero”, “Senza un briciolo di testa” e “Tanti auguri”, sono altre canzoni che regalano grande popolarità all’interprete catanese.
Per lei gli anni novanta sono carattrerizzati da una forte flessione dell’attività artistica: certamente si è dovuta occupare dei tre figli (nati tra il 1980 e il 1992), ma, secondo la stessa cantante, il suo essere di idee politiche di destra, le ha fatto trovare diversi ostacoli nella sua carriera.
Fino ad ora ha inciso 27 album, partecipando a otto Sanremo e quattordici Freastivalbar. La scora estate ebbe una certa popolarità la canzone “L’Etna”, brano inserito nell’omonimo album che ha visto la collaborazione dei tre fratelli.