Lo “Sguardo Fisico” che celebra Margherita Hack

È femminile la mano che ha scolpito l’opera a memoria dell’astrofisica

Si chiama “Sguardo fisico” la scultura realizzata in bronzo per celebrare la memoria della scienziata e astrofisica Margherita Hack. La location è quanto mai significativa. Infatti l’installazione si trova nei giardini di fronte alla Cà Granda, sede centrale dell’Università degli studi di Milano, in largo Richini. La scienziata è rappresentata in piedi e con lo sguardo al cielo, mentre le mani sono alzate a guisa di canocchiale. La sensazione che arriva è quella di una figura dedita alla ricerca e allo studio, quale fu in vita. Suggestivo il vortice materico creato ai suoi piedi che trasmette l’idea di una galassia. Del resto per chi è attento ai segnali che manda la vita, il suo destino poteva dirsi già scritto a partire dalla via in cui nacque. Margherita Hack è infatti venuta al mondo a Firenze in Via Centostelle.

A realizzare la scultura è stata l’artista bolognese Daniela Olivieri, in arte “Sissi”, docente all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, nonché vincitrice di vari riconoscimenti nazionali. L’artista bolognese è stata selezionata all’interno di un concorso di idee a cui hanno preso parte artiste di provenienza italiana e internazionale. La statua, stando a quanto riporta Rai News.it, è inoltre la prima in Italia ad essere dedicata a una donna di scienza su suolo pubblico. Al di là di questo “primato”, oseremmo dire tardivo per omaggiare il genio femminile, innegabile è l’apporto dato dalla scienziata nello studio delle stelle “pulsanti”, rivelatisi fondamentali nella misurazione delle distanze delle galassie. 

Per chi ha avuto l’onore e il piacere di fare la sua diretta conoscenza, la Hack è stata un “patrimonio dell’umanità” ad ampio spettro. Si è infatti distinta come campionessa di salto in alto, oltre ad essere un’appassionata di bicicletta. Per oltre un ventennio ha inoltre diretto l’Osservatorio astronomico a Trieste, facendolo assurgere ad un livello di statura internazionale. Ed inoltre è stata anche la prima donna a ricoprire tale carica in Italia; un primato questo di buon auspicio per tutte le donne appassionate di scienza. “Un messaggio di ispirazione per le ragazze – scrive a tale riguardo il profilo facebook “Ipazia Donne Scienziate” – per dire che ce la possono fare, che non ci sono limiti, anche se qualcuno vorrebbe far credere il contrario”. “Una statua – dunque continuando con la citazione – che invita alla scoperta e all’immaginazione che, insieme alla determinazione e alla tenacia, hanno permesso a Margherita Hack di emergere in un mondo scientifico dominato da figure maschili”. 

Di Maria Teresa Biscarini

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