Il progetto di portata mondiale nato dall’intuizione di un musicista.
“Celebriamo l’Eredità di Donne Straordinarie”. Questo quanto sta scritto a caratteri cubitali all’interno della pagina web dedicata alle installazioni dall’evocativo nome di “Parlascolta”. Di cosa si tratta nello specifico? Di un progetto globale, nato da un’idea del musicista Giuseppe Casalini, volto a celebrare l’empatia e il dialogo tra persone. E per rendere concreta questa idea è stata creata una vera e propria installazione che sarebbe troppo riduttivo definire panchina, anche se di fatto le sembianze sono quelle. In realtà oltre alla seduta, l’installazione progettata da “StudioAlgoritmo” è dotata di due sponde laterali di diversa altezza sulle quali sono impresse rispettivamente le parole “Parla” e “Ascolta”. L’intento è quello di creare anche visivamente una sorta di “spazio sacro” tra persone dove il giudizio è sospeso e dove si celebra l’ascolto. Un messaggio chiaro che l’artista romano intende lanciare al mondo attuale così tanto distratto da troppe sollecitazioni esterne.
Perché poi assegnare un ruolo di preminenza a profili di donne straordinarie che hanno fatto la storia? Proseguendo con l’approfondimento si apprende che l’ideatore intende così omaggiare 99 donne eccezionali. Citando testualmente “ognuna di queste installazioni è numerata e dedicata ad una donna che ha lasciato un segno indelebile, per coraggio, talento, determinazione e umanità, nella storia universale ed in quella personale di Giuseppe Casalini”. Un tributo quindi all’essere femminile e ai suoi talenti. Le donne infatti, per loro predisposizione naturale, sono spesso più inclini a mettersi in sintonia con l’altro da sé. Ed è forse questo il motivo che sta alla base del detto secondo cui “la donna è la via dell’uomo verso se stesso”. Una “via maestra” che non è sfuggita all’uomo e artista Giuseppe Casalini.
Nella rosa di donne reali e dell’immaginazione, quali muse ispiratrici, vanno annoverate le seguenti. Si parte con Trotula de Ruggiero: pioniera della medicina e prima donna medico della storia, per proseguire poi con Frida Kahlo, pittrice messicana, simbolo di resilienza e forza interiore. In elenco figura anche l’icona anni ‘30 Betty Boop, simbolo tra l’altro di femminilità e indipendenza. Segue, ma non certo per ordine d’importanza, Ada Lovelace, considerata la prima programmatrice di computer. Ed ancora, Malala Yousafzai: attivista pakistana, nonché la più giovane vincitrice del Premio Nobel per la Pace. Fino a Marge Simpson, personaggio immaginario assurto al ruolo di matriarca della serie cartoon “I Simpson”. Una carrellata dunque molto eclettica e destinata a crescere nel tempo, smarcata da confini ristretti, proprio per rispecchiare la complessità del genere femminile. Il progetto del “Parlascolta” è infatti una sorta di cantiere aperto nato dall’ intuizione di Casalini che intende restituire centralità agli esseri umani in presenza.
In un’epoca di smart working, di amicizie virtuali sui social, di connessioni a distanza, la rivoluzione sta proprio nello stimolare le persone ad entrare in sintonia nella vicinanza. Perché si parla non solo con le parole, ma anche con uno sguardo, una mimica facciale, un silenzio prolungato che solo la prossimità fisica permette di cogliere a pieno. L’installazione dunque come rappresentazione esterna di uno spazio di ascolto che diventa sacro nel momento in cui ci si apre all’altro sospendendo momentaneamente il giudizio. Non si tratta quindi di un confessionale e neppure di una semplice panchina. Per prendere visione delle regole poste alla base dell’accordo che le persone accettano sedendosi sul “ParlAscolta”, si rimanda alla pagina web di cui sopra. Per chi si sentisse attirato da questa iniziativa e volesse portare uno spazio “Parlascolta nella propria città questo è il link di riferimento. Si contribuirà così a creare un’oasi di dialogo e comprensione sulla scia di quanto certe grandi donne della storia e della vita di tutti i giorni hanno saputo fare a beneficio dell’umanità.
Di Maria Teresa Biscarini