di Glenda Oddi
Siamo abituati a pensare che i rimedi naturali siano più blandi ed innocui di quelli farmaceutici ma non è così. Anche l’uso di erbe, decotti, capsule e quant’altro può essere realizzato con sostanze officinali di origine naturale, deve essere effettuato con criterio e su indicazione di un medico o comunque di un erborista. Un caso esemplare è quello dell’iperico, noto anche col nome di “erba di San Giovanni”(per il suo momento di massima fioritura che cade in prossimità del giorno di Giugno dedicato al santo). Una denominazione popolare la chiama “scacciadiavoli” proprio perché capace di liberare la mente dai pensieri negativi. Questa pianta dai caratteristici fiori gialli è, infatti, un potente antidepressivo e la sua efficacia è stata confermata da analisi scientifiche. Come per i farmaci con le medesime proprietà, i suoi benefici si accompagnano ad effetti collaterali quali: ansia, attacchi di panico, vomito, amnesia. Inoltre può interagire con altri farmaci che si stanno assumendo, per esempio riduce l’effetto della pillola anticoncezionale e interferisce con alcune sostanze che garantiscono la fluidificazione del sangue. L’iperico è quindi un vero e proprio farmaco, anche se non prodotto in laboratorio ma creato dalla natura. La sua azione è affine agli antidepressivi tradizionali e per questo ne presenta anche gli stessi effetti collaterali. Per questo motivo non deve essere mai auto-prescritto e assunto con leggerezza. La sua sensibilità alla luce solare rende comunque questo rimedio non consigliabile durante il periodo estivo perché potrebbero insorgere arrossamenti ed eczemi. Anche se analisi scientifiche hanno pienamente provato la sua azione antidepressiva sul sistema nervoso, riconoscendolo di fatto come uno psicofarmaco, ancora attualmente è acquistabile senza prescrizione medica.