Le storie dei fiori di Bach che parlano all’anima femminile     

Il viaggio poetico narrativo e visivo proposto da Mari Mantovani.

“Che mondo fantastico i fiori di Bach! Ne ho sentito parlare spesso da tante persone, in tanti modi diversi. Ed ho sempre fatto tanta, tanta confusione”. Così scrive l’autrice regista e attrice Fiammetta Scharf sulla quarta di copertina della neonata pubblicazione, di cui al link, a firma Mari Mantovani. Ed in effetti, andando alla copertina di quello che sembra avere le sembianze di un piccolo baedeker, in un bel corsivo sta scritto “Storie di fiori”. A questo fa poi seguito il sottotitolo “Un viaggio poetico nei Fiori di Bach”. Certo in questo caso la “guida” scritta e disegnata dall’artista Mantovani introduce al viaggio, forse più importante in assoluto: quello cioè dentro se stessi. Ma chi era questo dottor Bach da cui tutto ha preso avvio? 

“Ai suoi tempi Edward Bach fu molto criticato come medico mentre oggi i suoi fiori fanno parte della cosiddetta Medicina Complementare e sono consigliati da medici, naturopati e farmacisti”. Ad introdurci nei meandri dei fiori “scoperti” dal dott. Bach è la farmacista Stefania Giuglietti che ha scritto anche la prefazione al libro. Una professionista della farmacopea che dichiara di aver incontrato la “magia” dei fiori negli anni ’90 per motivi professionali. Ed è sempre la dottoressa Giuglietti a dire di aver trovato nel libricino “uno stimolo e un aiuto per approfondire lo studio dei fiori dell’Anima”. 

Già così la curiosità fa novanta. Ed ancora non si è giunti al cuore della pubblicazione, fresca di stampa! Ma basta avventurarsi tra le prime pagine del libro per essere catapultati in un mondo dove la fanno da padrone le immagini in bianco e nero e le storie. Dunque ben 38 storie, quanti sono i fiori di Bach, a cui fanno da titoli i nomi dei fiori sic et simpliciter. In questo viaggio nella floriterapia dell’anima si parte quindi con la A di Agrimony e si chiude con la W di Willow. Ma come sarà riuscita Mantovani a combinare insieme narrativa, poesia, arte pittorica e ovviamente i fiori di Bach? Per approssimarsi ad una plausibile risposta basta rompere gli ultimi indugi e arrivare alla pagina.8.       

Da qui in avanti ogni fiore prende le sembianze di una figura femminile alle prese con qualche sfida della vita. E da brava narratrice, Mantovani traccia in ogni breve storia un prima e un dopo non dimenticando il fatidico punto di svolta. Ciò consentirà alle varie protagoniste, contraddistinte con i diversi nomi di fiori, di raggiungere un climax, sulle prime, impensabile tanto le vite di ciascuna apparivano ingarbugliate. Ma Mantovani non si accontenta di narrare le storie, fa ben di più! Suggella infatti queste fasi della vita tramite dei quadretti stilizzati in bianco e nero che ritraggono le protagoniste sia prima che dopo la fioritura a nuova vita. Si tratta infatti esclusivamente di tutte figure femminili associate ai diversi fiori. 

A dirla con la cantante e grafica Fiammetta Magliano, che firma l’introduzione, questo è “un libro decisamente femminile, ma nel senso che parla a quella parte che abbiamo tutti”. Ed è proprio da quella parte femminile che ciascuno è chiamato a ripartire, supportati dai benefici effetti dei fiori da intendersi come discreti ma al contempo determinanti compagni di viaggio. Un caleidoscopio dunque di immagini, personaggi, simboli che finiranno per imprimersi nella memoria ancestrale bypassando i filtri della mente raziocinante. E così una volta che il nostro fiore “guida” si sarà fatto largo nelle mente e nell’anima sarà un felice coronamento quello della lettura della storia della “ragazza fiore” ad esso associata dall’ars creativa di Mari.

A questo punto, ci si consenta di dire che anche la Scharf non dovrà più temere di entrare in corto circuito tra il fiore Rock Water e Rock Rose. Entrambi forse dall’anima rock ma con storie ben diverse su cui Mantovani ora ci illumina grazie al suo poetico viaggio in grado di toccare le corde di ciascuno.            

Di Maria Teresa Biscarini

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