Molto spesso oltre ai tarocchi si sente parlare come carte divinatorie anche delle sibille, che non sono affatto simili o sinonimi dei tarocchi ma che sono anch’esse strumenti divinatori.
Sono chiamate anche carte chiacchierine o carte della conversazione e si distinguono dalle altre carte perché hanno una grafica molto intuitiva, colorata e ricca di significati che non lascia spazio a incertezze interpretative.
La storia delle sibille è molto antiche pare che in origine esse fossero delle vergini dotate di virtù profetiche ispirate da un Dio, di solito Apollo ed erano capaci di predire il futuro e dare responsi però con un alone di mistero.
Le sibille dunque sono carte usate a scopo divinatorio arrivate nel nostro paese grazie all’influenza francese e il loro nome prende proprio spunto dalla figura della Sibilla antica, la sacerdotessa che aveva il potere in epoca romana e greca di interpretare il passato, chiarire il presente e predire il futuro.
Tra le sibille più note in passato troviamo appunto sia la cumana che la Delfica, personaggi realmente esistiti e non creature mitologiche.
Ma veniamo ora alle carte, perché le Sibille vengono anche chiamate carte chiacchierine?
Le carte delle sibille sono spesso usate per la loro semplicità e intuitività, infatti sono ricche di illustrazioni che danno significati immediati ed è come se suggerissero all’istante particolari sula persona e sull’oggetto del consulto, da qui il nome di sibille chiacchierine,
Alle illustrazioni si aggiungono altri indizi come il seme ed il numero.
Il mazzo delle sibille è composto da 52 carte ed ognuna di esse simboleggia una figura che mostra un significato divinatorio generale.
Ma cosa si può chiedere alle sibille?
Alle sibille si possono fare domande per tutti gli aspetti della vita quotidiana oppure sono particolarmente indicate per i consulti sull’amore visto che danno indicazioni assai precise in base alla domanda del consultante e allo specifico contesto.