Le Etere

Compagne di uomini di alto rango nell’antica Grecia.

Le Etere erano donne che svolgevano un ruolo molto particolare nella società greca, distintamente separate dalle mogli e dalle concubine. Erano figure che si collocavano all’intersezione tra la vita pubblica e privata, note per la loro bellezza, cultura, e abilità conversazionali. 

Chi erano le Etere 

Il termine “etera” (ἑταίρα in greco) significa letteralmente “compagna” o “amica“. 

Questo nome rifletteva la loro funzione sociale: le Etere non erano semplici prostitute, ma piuttosto compagne d’élite di uomini di alto rango. A differenza delle donne ateniesi tradizionali, che vivevano in gran parte isolate nella sfera domestica, le Etere erano libere di muoversi nella vita pubblica. Partecipavano a simposi (banchetti maschili) e altri eventi sociali, dove intrattenevano con la loro intelligenza, musica, danza, e, in alcuni casi, con le loro abilità sessuali.

Le Etere erano spesso educate e raffinate, conoscevano la letteratura, la filosofia, e le arti, come la pittura e la danza. Questo le rendeva attraenti non solo per la loro bellezza fisica, ma anche per la loro mente. Molte di esse erano straniere, provenienti da altre parti della Grecia o dalle colonie greche, il che aggiungeva un tocco esotico al loro fascino.

L’educazione delle Etere era molto diversa da quella delle donne greche comuni. 

Mentre queste ultime erano educate per essere madri e mogli, con un’istruzione limitata e confinata alla casa, le Etere ricevevano un’istruzione completa. Questo le rendeva capaci di conversare con gli uomini su argomenti di filosofia, politica, e cultura, cosa che era considerata fuori luogo per una donna rispettabile dell’epoca.

Alcune Etere raggiunsero un’influenza considerevole, non solo per la loro bellezza, ma per le loro connessioni e la loro intelligenza. Forse la più famosa di tutte le Etere fu Aspasia di Mileto, compagna di Pericle, uno dei più importanti statisti ateniesi. Aspasia, non solo era celebre per la sua bellezza, ma anche per il suo intelletto e la sua capacità di influenzare Pericle e, indirettamente, la politica ateniese.

Le Etere avevano la possibilità di accumulare ricchezze e proprietà, qualcosa che era impossibile per le donne greche comuni. Alcune divennero così ricche e potenti che riuscirono a mantenere uno stile di vita sontuoso, che includeva la proprietà di case e schiavi.

La percezione delle Etere nella società greca

Nonostante il loro status elevato, le Etere vivevano una vita ambigua dal punto di vista morale. La società greca era profondamente patriarcale, e il ruolo delle Etere, seppur rispettato in certi ambiti, era sempre visto con una certa ambivalenza. 

Erano ammirate, ma anche criticate, e la loro posizione restava sempre in bilico tra accettazione e disprezzo.

È importante distinguere tra le Etere e le altre forme di prostituzione nell’antica Grecia. Mentre le Etere operavano a un livello elevato della società, le prostitute comuni, chiamate porne (πόρνη), avevano uno status molto inferiore. Le porne lavoravano in bordelli e non godevano del rispetto e della libertà che le Etere potevano ottenere.

Le Etere dell’antica Grecia rappresentavano una figura unica nella società classica: donne che, pur operando ai margini delle convenzioni sociali, riuscivano a influenzare la cultura e la politica attraverso la loro intelligenza, il loro fascino, e la loro abilità di navigare nel mondo dominato dagli uomini. 

La loro esistenza è un esempio di come, anche in una società molto patriarcale, esistessero spazi in cui le donne potevano esercitare un potere e un’influenza rilevante.

Le Etere in Storia dell’Arte

Le Etere erano un soggetto popolare nelle arti ceramiche e nella letteratura. 

Spesso erano rappresentate come figure tragiche o romantiche, simboli della bellezza e dell’intelligenza che sfidavano le convenzioni sociali.

Le Etere erano le uniche donne ammesse ai simposi, i banchetti riservati agli uomini, e sono spesso raffigurate in questa veste nei vari oggetti di vasellame dell’antica Grecia.

Invece nelle arti visive come la pittura e la scultura, non ci sono molte rappresentazioni delle Etere come soggetto artistico a se stante.

Il pittore polacco Henryk Hektor Siemiradzki nel 1873 ha dipinto “Socrate trova il suo allievo Alcibiade presso le Etere“.

La scena raffigura un simposio, un banchetto, dove solo le Etere potevano partecipare.

Il quadro fa parte di una collezione privata.

By Rosa Maria Garofalo

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