di Benedetta Giovannetti
La lavanda è un’erbacea perenne che può raggiungere anche il metro di altezza, con fiori di colore azzurro violaceo e vanta una storia di utilizzo da almeno 2500 anni.
Il suo termine deriva dal latino lavare proprio perché era frequentemente usata nelle abluzioni per purificare la mente e lo spirito.
Nei secoli è sempre stata usata per comporre fragranze, unguenti, medicinali ma anche come pozione magica e ingrediente culinario.
Gli antichi egizi la usavano nel processo di imbalsamazione per la sua gradevole fragranza, ma la famiglia reale la usava sotto forma di balsamo anche per cosmesi, massaggi e medicine.
I Greci impararono dagli Egiziani le peculiarità di questa pianta specialmente se impiegata come lassativo e per disturbi dell’alimentazione e del sonno.
Per i Romani invece la lavanda era soprattutto usata come prodotto cosmetico, come deodorante e come unguento dopo ii bagni quotidiani alle terme.
Negli anni successivi l’uso della lavanda passò nel campo della medicina come componente per preparare composti da usare per curare ferite e abrasioni.
Ai giorni nostri la lavanda è tutt’ora usata per questi scopi oltre ad essere largamente usata in profumeria per il suo profumo delizioso.
Tra le sue proprietà vi sono anche quelle antisettiche, deodoranti e repellenti per gli insetti.
Infatti l’olio puro di lavanda è uno dei pochissimi oli che può essere usato non diluito direttamente sulla pelle favorendone la guarigione.
In aromaterapia è usata per rilassare, ridurre lo stress, bilanciare e rinvigorire fisicamente e mentalmente.
Ha inoltre molteplici benefici tra cui riequilibrare la pelle, regolando la produzione di sebo e combattendo i disturbi di seborrea.