Antonio Canova e la storia del suo monumento alla Pace
La scultura di Antonio Canova, simbolo di pace prima per i francesi, poi per i russi, infine per le nazioni d’Europa, eppure sembra che porti mala sorte
Nel 2022, si è festeggiato il bicentenario della morte di Antonio Canova ed è anche l’anno in cui è iniziata la guerra in Ucraina. Può sembrare incongruo appaiare questi due eventi tuttavia vi è un nesso che ha il sapore della beffa profetica. Canova nacque a Possagno nel 1757 e morì a Venezia nel 1822; fu il più grande scultore del Neoclassicismo, paragonato a Fidia, per la sua ricerca di bellezza ideale. Si narra che, all’età di sei o sette anni, ad un banchetto strabiliò gli invitati con un leone intagliato nel burro, tanto che il padrone di casa lo volle avviare subito allo studio e alla formazione artistica. Ben presto si recò a Roma dove lavorò per sovrani, principi, papi ed imperatori di tutto il mondo. Molte e famose le sue opere, tra loro anche l’Angelo della Pace, realizzato su committenza del principe Nicolaj Rumianzev, un diplomatico russo, studioso di storia e cultura e amante dell’arte. Venne richiesta nel 1812 per tentare di frenare Napoleone che stava preparando la campagna di Russia, per questo le scritte commemorative dovevano essere in lingua francese, successivamente con l’invasione napoleonica le scritte vennero richieste in russo, infine si accantonò il progetto con gran rammarico di Canova, il quale visto il periodo di guerre anelava a realizzare un monumento alla Pace anche pagando di tasca sua. Finalmente nel 1815, dopo la Restaurazione si realizzò l’opera come simbolo di unità e concordia tra le nazioni europee e la scritta fu realizzata in latino. L’Angelo della Pace è una grande scultura, raffigura una figura femminea con grandi ali, delicata e austera, togata e coronata che schiaccia con un piede un serpente attorcigliato, appoggiandosi ad un bastone-pastorale, richiamando così Nemesi ovvero la distribuzione della Giustizia e della Vendetta. Fu accolta nel 1816 a San Pietroburgo da una folla festante e posta all’Ermitage, accanto ai marmi già presenti di Canova (nel 1852, l’Ermitage divenne Museo pubblico anche se l’accesso era limitato ai soli rispettabili). La Pace restò a San Pietroburgo sino al 1861, poi fu trasferita a Mosca. Nel 1953 Krusciov, Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica, di origini ucraine, decise di trasferire la scultura a Kiev, forse chissà come auspicio di pace per la sua terra. La Pace oggi è nel bunker del museo di Kiev e la guerra è fra le due nazioni un tempo amiche… tanta ricerca nelle parole e poi si realizzò una Pace somigliante a Nemesi.