Fin dai tempi antichi è tradizione offrire un dono culinario agli invitati di un matrimonio, nell’antica Roma ad esempio si offriva un dolce a base d’orzo, requisito indispensabile per l’unione tra persone di famiglie aristocratiche.
Ma la torta nuziale, quella bianca a più strati nasce nel XIX secolo grazie alla regina Vittoria.
Già in precedenza furono create torte che sfidavano l’altezza, già nel XVIII secolo un apprendista pasticciere aveva concepito una torta ispirata al campanile di St. Bride a Londra per impressionare la futura moglie, ma fu solo nel 1840, in occasione del banchetto di nozze della regina Vittoria con il principe Alberto che questo dolce trovò la sua massima espressione.
La regina infatti non solo si presentò all’altare vestita di bianco facendo sì che da allora quel colore si imponesse come referente per le future spose della famiglia reale, ma innovò anche il banchetto dove il dessert che aveva fatto preparare era appunto bianco e composto da vari strati.
Fu però il figlio di Vittoria, Leopoldo che apportò un’ulteriore modifica alla tradizione istituendo la torta a più piani.
La torta del 1840, quella della regina Vittoria, aveva diversi strati uniti tra di loro, pesava 136 chili ed era decorata con bouquet e ghirlande floreali e con un amorino che indicava la data delle nozze. Nella parte superiore l’immagine di Britannia che benediceva i due sposi…
A partire da questo momento dunque il dessert nuziale venne più creato per fare sfoggio che per il palato, dovendo colpire prima la vista che il gusto.