La lettera del Dalai Lama alle donne  

Per sopravvivere il mondo ha bisogno dei valori femminili

“La prossima sarà l’era della donna! Per sopravvivere il mondo ha bisogno dei valori che la donna incarna”. Dichiarazioni queste pronunciate, in più di un’occasione, dal Dalai Lama e che la giornalista ed esperta di buddismo Catherine Barry, ha scelto come titolo dell’introduzione al suo libro. Si sta parlando della “Lettera alle donne” edito da Rizzoli che vede appunto la giornalista a colloquio con Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama. “Nell’agosto del 2008 – è Barry a scrivere – durante la sua visita in Francia, il Dalai Lama si è rivolto a più riprese alle donne che erano andate ad ascoltarlo e, indirettamente, agli uomini che le accompagnavano”. 

Vediamo quindi di mettere meglio a fuoco perché siano state elette le donne come destinatarie dei suoi messaggi. Riprendendo sempre testualmente le sue parole, riportate nel testo il messaggio prosegue nel seguente modo. “La violenza non è più di moda. Lasciamo che siano i valori femminili a sbocciare nelle nostre società affinchè cambino la mentalità delle persone”. Va da sé che quando si parla di donne si intende riferire a persone che siano ancora in grado d’incarnare i “valori femminili”. Una precisazione d’obbligo se si considera quanto le donne siano state costrette ad assumere atteggiamenti maschili, pur di farsi valere e farsi strada in una società fin troppo impregnata di mascolinità. 

Il messaggio prosegue poi allargando ancora di più la visuale d’insieme. Infatti è sempre il Dalai Lama a precisare quanto segue. “I dirigenti politici devono assegnare ruoli di maggior rilievo alle donne. E’ indispensabile per costruire una pace duratura e per il futuro dell’umanità”. A questo punto potrebbe venire spontaneo domandarsi quali siano le donne, in carne ed ossa, verso cui il Dalai Lama sente di provare maggiore ammirazione. Ed infatti la Barry prospetta proprio una domanda del genere al quale viene risposto senza fronzoli o giri di parole. Tra i nomi fatti si annoverano: “Golda Meir, Indira Gandhi, la signora Bandaranaike (primo ministro dello Sri Lanka) e la signora Mitterand”. 

In un mondo inquieto, quale l’attuale, viene quindi sollecitata la rinascita di un universo femminile da tempo in crisi per i falsi valori e le troppe pressioni imposte dal vivere quotidiano. Ma è fondamentale che le donne ritrovino la propria naturale inclinazione e un proprio equilibrio interno. Solo ritrovando e salvando se stesse le donne potranno apportare quella scintilla salvifica nel mondo. Il capo spirituale si rende quindi portatore di parole di speranza per il futuro dell’umanità che deve necessariamente incamminarsi verso una rivoluzione etica. Solo così sarà possibile rifondare una società su principi ispirati ad un autentico benessere di tutti dove gli altri vanno visti in stretta interdipendenza da noi stessi e dove le donne sono chiamate a fare da muse ispiratrici.    

  Di Maria Teresa Biscarini

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