La coccinella, perché portafortuna?

E con la coccinella chiudiamo la nostra carrellata sui portafortuna, sperando che questi articoli vi abbiano incuriosito e intrattenuto, facendovi scoprire qualche curiosità in più su alcuni degli amuleti più famosi al mondo. A me ha divertito molto scriverli ve lo confesso. 

Come è noto gli insetti non sono sempre ben visti qui in Italia, alcuni sono brutti da vedere, altri incutono timore tipo vespe e calabroni a causa delle loro punture e delle possibili reazioni allergiche, tuttavia c’è un’eccezione e questa eccezione è data proprio dalle coccinelle, ma perché per loro facciamo un’eccezione? 

Ebbene qui in Italia si ritiene che le coccinelle portino fortuna e che è sempre meglio averne una in casa che non averne affatto, oppure se si posano su di noi. 

Ma da dove nasce questa credenza?

Il motivo di questa credenza deriva dal loro colore, e da una credenza degli antichi romani.

Infatti per loro il colore rosso era un colore porta fortuna e il nome delle coccinelle deriva dal latino coccineus che vuol dire scarlatto.

Ma non era solo il colore a far considerare questo insetto come un porta fortuna anche la loro forma tondeggiante era da considerarsi un segno fortunato visto che tutto ciò che era raro veniva considerato dagli antichi di buon auspicio, così come il fatto che esse avessero sette puntini neri sul dorso, visto che i romani consideravano il numero sette un numero fortunato.

Il fatto poi che le coccinelle si nutrano di parassiti garantendo così la pulizia dei campi ed un raccolto abbondante lo aveva reso un insetto caro a Giunone e per questo ancor di più era considerato segno di prosperità e benessere.

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