La Belle Dame sans merci è un personaggio immaginario protagonista di una ballata scritta dal poeta inglese John Keats.
Esistono due versioni, con poche differenze tra loro, una è la ballata di Keats, l’altra versione è il titolo di un poema del XV secolo scritto dal francese Alain Chartier e da cui Keats prese ispirazione per il titolo e la trama.
La Bella Dama senza pietà di John Keats
John Keats (1795-1821) è stato un poeta britannico considerato uno dei più espressivi letterati del Romanticismo, e uno dei principali esponenti della “seconda generazione romantica” inglese assieme a Byron e Shelley, due importanti poeti britannici, anche loro morti in giovane età come Keats.
La ballata di Keats narra dell’incontro tra un cavaliere senza nome e una bella dama che si dichiarò figlia di una fata. La ballata è una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché è un componimento adatto al canto e alla danza.
Si trova in tutte le letterature antiche in lingua romanza e dal tardo Medioevo fino ad arrivare al 1800 influenzò la letteratura e la poesia popolare britannica e quella irlandese.
Il poema La Bella Dama senza pietà inizia con un soggetto (il poeta stesso) che chiede a un cavaliere il perché del suo aspetto sofferente e come mai si trovi in una landa desolata.
A questo punto inizia la risposta del cavaliere, che è la storia vera e propria di questa ballata.
Il cavaliere inizia a narrare di aver incontrato una bellissima dama figlia di una fata che ammaliandolo con la sua voce gli disse di amarlo.
Il cavaliere ammaliato dal fascino della donna la fece salire sul suo destriero e fu condotto da lei nella Grotta degli elfi.
Nella grotta la bella dama pianse e sospirò, quindi si potrebbe pensare che si tratti di una banshee.
Non c’è la certezza perché né Keats e nemmeno il poema più antico parlano di una figura mitologica come la banshee, ma sicuramente il poeta inglese era a conoscenza della mitologia irlandese e scozzese su tale mito.
Il cavaliere quindi si addormentò nella grotta, sognando re e principi spettrali i quali gridarono che la Bella Dama senza pietà li aveva soggiogati e intrappolati nella grotta, rendendoli di fatto schiavi.
Al suo risveglio, il cavaliere si ritrovò nel medesimo pendio fermo ad aspettare.
La ballata di Keats è brevissima, 12 strofe di 4 versi ciascuna, ed è un componimento pieno di simboli.
La Bella Dama senza pietà rappresenta la morte, e la sua capacità di affascinare descrive il rapporto tra amore e morte che è un tema tipicamente romantico.
Amore e Morte sono spesso legate, perché l’amore ha sempre una parte distruttiva o pericolosa e dolorosa, questo specialmente nella letteratura del Romanticismo, dove i romanzi dell’epoca narrano di amori non corrisposti che finiscono tragicamente.
Il cavaliere della ballata ha con sé alcuni simboli della morte: il giglio e la rosa avvizzita.
La cultura del Romanticismo aveva una particolare predilezione per il Medioevo e le sue atmosfere cupe e ricche di forti sentimenti e per l’ambiente cavalleresco e i suoi ideali.
Altri elementi tipicamente romantici sono il fantastico e il fiabesco, anch’essi ripresi dal Medioevo e dalle leggende popolari.
La Bella Dama senza pietà e le arti figurative
Un soggetto così particolare e romantico ha influenzato moltissimo i pittori della cerchia dei Preraffaelliti, un movimento artistico nato in Gran Bretagna nel 1848 in piena epoca vittoriana.
La Belle Dame sans merci è un dipinto del 1893 di John William Waterhouse e si trova a Darmstadt in Germania all’Hessisches Landesmuseum.
Raffigura l’incontro tra il cavaliere senza nome e la Bella Dama, una donna dai lunghi capelli rossi che attira a sé il cavaliere, forse per baciarlo.
Un’altra versione del medesimo soggetto è il dipinto del 1901 del pittore britannico Henry Meynell Rheam dal titolo La Belle Dame sans merci.
Il pittore descrive la scena del sogno del cavaliere mentre giace addormentato nella landa desolata, con la Bella Dama vestita di rosso che appare nel sogno del cavaliere insieme alle sagome spettrali dei re e principi resi schiavi dalla dama.
Il pittore inglese Sir Francis Dicksee nel 1901 dipinse un bellissimo quadro dal titolo La Belle Dame sans merci conservato presso il Bristol City Museum and Art Gallery nella città di Bristol in Gran Bretagna.
L’artista raffigura la Bella Dama vestita di rosso e a cavallo, è una bellissima donna dai fluttuanti capelli rossi mentre incanta un cavaliere a piedi completamente succube del suo fascino.
By Rosa Maria Garofalo