Dopo aver descritto Mabon e Yule conosciamo più a fondo questa ricorrenza che come cadenza è anche più vicina.
Si tratta di Imbolc detto anche Giorno di Santa brigida e si festeggia il primo febbraio, punto mediano tra il solstizio di inverno e l’equinozio di primavera.
Essa è considerata l’antica festa del culmine dell’inverno e la sua celebrazione iniziava al tramonto del giorno precedente ossia il 31 gennaio in quanto il calendario celtico faceva iniziare il giorno dal tramonto del sole e andava avanti fino al tramonto del primo febbraio.
In Irlanda con Imbolc si intende anche il giorno che segna l’inizio della primavera.
In questo periodo infatti venivano alla luce agnellini e pecore e queste ultime producevano il latte da cui si ricavava il formaggio e il burro, in più la macellazione degli agnelli garantiva anche un certo quantitativo di carne che rappresentava una possibilità di sopravvivenza per vecchi e bambini, con conseguente trionfo della vita sulla morte.
La festa celebra i momenti di vita luce che si fanno sempre più lunghi durante la giornata e a sperare nell’arrivo della primavera.
In epoca cristiana fu paragonata alla candelora che si festeggia il 2 febbraio con la benedizione di tutti i ceri, e visto che nella festività pagana è legata alla dea Brigit si trasformò nel giorno di Santa Brigida.