Il risveglio dell’umanità passa dalla figura simbolo della Principessa
“La bella risvegliata nel bosco”… Proprio così, non si tratta di un errore di battitura, ma di un vero e proprio giro di boa necessario al quale si perviene con la lettura del libro di Carlo Scirocchi dal titolo “Il libro del Principe e della Principessa”. Già da questi primi passaggi, il lettore potrebbe essere indotto in confusione. Si sta parlando di principi, principesse, di belle addormentate o di belle risvegliate? Perché se si guarda alle favole, questi termini rimandano a specifici personaggi. L’autore però, senza sovvertire la trama delle celebri fiabe, narrate a generazioni intere di bambini di tutto il mondo, intende condurre per mano i lettori verso altre prospettive. Vale a dire verso interpretazioni del dato testuale più profonde che hanno a che fare con il mondo degli adulti ed, in particolare, con il livello evolutivo raggiunto dal genere femminile.
Così, in questo cambio di prospettiva, la bella principessa che giace addormentata, non è una figura passiva e spenta, ma citando testualmente l’autore è “simbolicamente la prescelta per impersonare il profondo significato del risveglio indotto dall’amore con l’effetto curativo che il suo risveglio ha su tutta la società”. “Il risveglio della principessa – è sempre Scirocchi a dire – ha il potere di risvegliare tutto il reame”. E’ quindi proprio lei a fungere da perno su cui ruota l’asse della vita. Trasferendoci dal piano simbolico delle fiabe alla vita reale, si potrebbe dire citando Scirocchi che “lo stato di sviluppo di una civiltà può essere misurato grazie soprattutto allo “stato della donna” dove per stato si intende il livello di consapevolezza interiore”. Decisamente un bel salto quantico che è auspicabile possa trasmettersi a livello sociale.
“Il risveglio di colei che giace addormentata, insomma si riverbera direttamente sulle qualità interiori dell’umanità, attraverso la maternità ma anche attraverso il suo portare nelle diverse attività professionali la sua intelligenza emotiva. Quell’intelligenza cioè che si situa “prevalentemente nell’emisfero destro e che riguarda le qualità più sottili e creative dell’essere umano come per esempio l’intuizione artistica, la percezione, l’empatia”. “Per questo – prosegue Scirocchi – il risveglio della principessa-donna è essenzialmente per il miglioramento della qualità della vita su questo pianeta per far uscire l’umanità dal sonno profondo in cui si trova”. Un messaggio dunque dirompente quello veicolato dal libro di Carlo Scirocchi edito da Prospettiva Editrice nella sezione Psicologia e Sociologia.
“I saggi e i mistici d’Oriente – si legge quasi nell’epilogo – chiamano queste facoltà percettive, intuitive, immaginative,” le vie del cuore”. E il racconto della Bella Addormentata, (poi risvegliata) è appunto una storia del cuore”. Purtroppo con l’avvento dell’Illuminismo la piega presa dalla conoscenza in Occidente ha spostato l’asticella sull’osservazione empirica dei fenomeni. Si è quindi privilegiato l’aspetto della misurabilità delle cose, sottraendo valore agli aspetti più sottili della dimensione umana. Decisamente “una grave perdita per tutti” chiosa l’autore, ma in tutto questo c’è anche una buona novella che è ciò che ha spinto l’autore a scrivere questo libro. “Quello che sto facendo – conclude infatti tra le battute finali l’autore – è spezzare una lancia a favore della modernità di racconti come La Bella Addormentata che sono stati messi in circolazione per stimolare l’evoluzione umana”.
Di Maria Teresa Biscarini