Personaggi della mitologia greca, chiamate anche le Sette Sorelle, il loro nome è stato assegnato all’ammasso stellare visibile nella costellazione del Toro
Personaggi della mitologia greca, chiamate anche le Sette Sorelle, il loro nome è stato assegnato all’ammasso stellare visibile nella costellazione del Toro.
Chi erano le Pleiadi
Le Pleiadi furono sette sorelle, figlie del titano Atlante e di Pleione, una ninfa oceanina da cui presero il nome collettivo.
Nacquero sul Monte Cillene, nella regione di Arcadia, e si conoscono i loro nomi: Maia, Elettra, Taigete, Alcione, Celeno, Sterope e Merope.
Avevano anche altre sorelle chiamate Iadi, ninfe dei boschi, delle fonti e delle paludi e un fratello di nome Iante.
Tutte le Pleiadi generarono figli con gli dei, tranne l’ultima sorella Merope che sposò un mortale di nome Sisifo.
Sei sorelle, secondo la tradizione mitologica, erano visibili, una di loro invece era invisibile.
Le Pleiadi, morirono di dolore per le sventure del loro padre Atlante oppure, secondo un altro mito, morirono insieme con le sorelle Iadi, dopo la morte del fratello Iante, e furono mutate nell’omonimo ammasso stellare.
Secondo un’altra versione ancora, le Pleiadi incontrarono il cacciatore Orione che, innamoratosi di loro, le inseguì per cinque anni finché le giovani furono mutate in colombe e poi in stelle. Anche Orione e il suo cane furono tramutati dagli dei dell’Olimpo in una costellazione.
Anticamente i naviganti guardavano alle Pleiadi come riferimento e guida per la navigazione e conoscevano i nomi delle sette sorelle assegnate a ciascuna stella.
La grande visibilità delle Pleiadi nel cielo notturno ha fatto in modo che esse fossero considerate un importante riferimento in molte culture, non solo in quella greca antica.
I Vichinghi le veneravano e le chiamavano le Galline di Freya, e in quasi tutte le culture occidentali, asiatiche, native americane e aborigene australiane, si ritrova il mito delle Sette Sorelle, naturalmente con nomi diversi.
In astrologia esoterica, il loro significato è collegato alla protezione contro le sventure, la loro pietra è il quarzo e la pianta che le rappresenta è il finocchio selvatico.
Le Pleiadi e la Storia dell’Arte
Naturalmente, come soggetto mitologico, anche le Pleiadi hanno influenzato la Storia dell’Arte, sopratutto la pittura.
Il pittore statunitense Elihu Vedder ha dipinto nel 1885 un quadro intitolato Le Pleiadi, esposto al Metropolitan Museum of Art di New York.
Il pittore ha rappresentato le sette sorelle mentre eseguono una danza fluttuante nei cieli.
Le giovani e bellissime donne seminude o appena coperte da una veste morbida sono disposte quasi a formare un cerchio o un’ellissi, infatti, alcune di loro s’intravedono di spalle o di traverso, altre in primo piano e nelle mani hanno una corda molto lunga che termina con una luce splendente simile a una stella.
Elihu Vedder apparteneva al movimento artistico del Simbolismo, nato in Francia negli ultimi decenni del 19° secolo.
William-Adolphe Bouguereau, un pittore accademico francese, ha invece rappresentato in un suo quadro, intitolato La Pleiade perduta, il mito di Merope, la meno visibile delle Pleiadi perché, a differenza delle sue sorelle, invece di sposare un dio, scelse un comune mortale.
Il quadro, un’opera d’arte stupenda del 1884, presenta la bella Merope nuda e di spalle mentre si allontana fluttuando nei cieli dalle sue sorelle visibili sullo sfondo.
Il quadro fa parte di una collezione privata.
Come soggetto astronomico le Pleiadi hanno ispirato alcune opere antichissime tra cui il famoso Disco di Nebra, scoperto casualmente in Germania nel 1999 da alcuni saccheggiatori di tombe preistoriche.
Il Disco di Nebra è una lastra in metallo con applicazioni in oro dell’Età del bronzo.
È considerato la più antica rappresentazione del cielo e uno dei ritrovamenti archeologici più importanti del 20° secolo. Dal 2002 è esposto al Museo Regionale della Preistoria di Halle, in Sassonia.
Il Disco di Nebra rappresenta un cielo stellato con la Luna crescente a sinistra, a destra la Luna calante e le sette Pleiadi in alto a destra.
By Rosa Maria Garofalo
