Ottimi risultati di crescita per le piante da arredamento, poca spesa e minori attenzioni si sposano al notevole impatto estetico di acqua, verde e vetro.
di Alberto Piestrellini
Con l’arrivo della Primavera, complici le fioriture naturali sui prati e quelle indotte sui davanzali, è bello “ridare la tinta” al proprio pollice verde, magari lasciandosi incantare dalle spettacolari esposizioni che floricoltori e vivai mettono in mostra in vista della bella stagione.
Ma sappiamo bene che l’entusiasmo che ci spinge ad acquistare questa o quella pianta esige, in seguito, altrettanto trasporto in termini di cure ed attenzioni senza le quali in breve tempo il sogno di un momento si trasforma in una triste realtà di foglie vizze, giallognole, clorotiche e disordinati seccumi.
Magari, presi dall’entusiasmo non si è valutata attentamente la posizione giusta (troppo sole o, al contrario, troppo poco), ci si dimentica, col tempo di apportare i giusti nutrienti al terreno (in un vaso di plastica o di terracotta prima o poi le sostanze nutritive si esauriscono), oppure, molto più spesso, non si tiene nella dovuta considerazione il giusto grado di umidità e di apporto idrico finendo per stressare la pianta per eccessiva secchezza o, al contrario, decretandone la fine prematura a causa del marciume.
Per gli smemorati delle irrigazioni che tuttavia non vogliono rinunciare alla lussureggiante compagnia di piante ed elementi vegetali nei propri spazi abitativi e di lavoro (anche perché, nei luoghi chiusi i benefici delle piante sono ormai attestati da diversi anni per quanto concerne la purificazione dell’aria dalle sostanze inquinanti così come sul benessere psicofisico in generale e sull’umore), il consiglio è di tentare la strada dell’idrocoltura.
Con questa tecnica, soprattutto nei paesi mediterranei dove le elevate temperature estive tendono a seccare rapidamente la poca terra presente nei vasi da interno, si sopperisce al noioso obbligo di irrigazioni giornaliere grazie all’elevata riserva d’acqua cui possono attingere le piante.
Le nostre beniamine che portano un tocco di selvaggia natura in casa, infatti, in questo caso saranno posizionate (previo lavaggio ed accurata eliminazione del pane di terriccio dalle radici) all’interno di vasi speciali per idrocoltura ove un contenitore interno viene riempito di argilla espansa a diretto contatto con l’intercapedine del vaso principale riempito d’acqua.
L’argilla, che ha funzione di sostenere le radici e la massa vegetale soprastante è in grado di assorbire l’umidità, filtrare eventuali particelle dannose e, rispetto al terriccio, è più resistente a funghi e parassiti, quindi essenziale per evitare il marcire delle radici.
La cospicua riserva d’acqua, che va rabboccata solo ogni tanto, costituisce per la pianta un’incredibile opportunità di crescita e, per la casa e i suoi abitanti, una sicurezza di sopravvivenza anche in caso di prolungate assenze.
Ma il bello dell’idrocoltura non si esaurisce qui.
Alcune piante possono svilupparsi egregiamente anche senza il supporto del substrato di argilla e pertanto, grazie alla scelta del vaso più adatto ed esteticamente valido in base all’ambiente e all’arredo, possono esibire non solo il rigoglio della parte verde aerea, ma anche l’affascinate intreccio delle radici.
In questo caso meglio optare per vasi di vetro limpido e trasparente, che lasciano passare la luce del sole e che rivelano la magia della crescita nel microcosmo acquatico, aumentando di molto l’appeal decorativo dato dalla pianta in sé e dall’insieme pianta-vaso.
Non solo: un piccolo tavolo, il davanzale interno di una finestra dalla muratura profonda, lo scaffale a favore di luce in una libreria, possono, in tal modo, ospitare una piccola “collezione” di piante diverse che coprono tutte le sfumature del verde e restituiscono l’idea di una fantastica foresta tropicale in miniatura.
Le forme dei vasi, la presenza tangibile e visibile dell’acqua, i riflessi della luce sulle diverse superfici organiche e inorganiche, contribuiranno a creare un punto focale di attrazione per gli abitanti della casa o i fruitori dello spazio in genere.
Certo, non tutte le piante verdi sono adatte all’idrocoltura, ma, per fortuna, la maggior parte delle piante che si utilizzano nell’arredo di interni ben sopportano questo tipo di coltivazione: Ficus benjamin, Calathea, Pothos, Dracaena, Philodendron, Spathiphyllum e Anthurium, ma anche Papyrus e la classica “patata americana” (Ipomoea batatas) dalla splendida cascata di foglie.
Anche alcune orchidee del genere Phalaenopsis riescono a svilupparsi e rifiorire in acqua, lo stesso dicasi con qualche bulbo come i facili narcisi (in questo caso solo la parte inferiore deve essere sfiorata dall’acqua ed esistono dei vasi appositi) e, con molta attenzione, i tulipani.
Ancora una volta la Rete, offre consigli, tutorial, suggerimenti… non resta che tentare, magari cominciando con una piccola talea per scoprire un modo nuovo per rinnovare e moltiplicare il proprio patrimonio verde.