Nella mitologia greca, Gea occupa un ruolo centrale come la dea primordiale della Terra.
Chi era Gea
Conosciuta anche come Gaia, questa figura atavica, rappresentava l’essenza stessa della terra, della fertilità e della maternità. Il suo mito e la sua importanza permeavano molte delle narrazioni greche, fornendo un fondamento primordiale su cui si basano molte altre divinità e storie mitologiche.
Gea emerge dalle tenebre primordiali insieme con altre divinità come Eros (l’amore) e Caos (il vuoto arcaico).
Secondo alcuni racconti mitologici, Gea è figlia di Caos, mentre secondo altri si è auto-generata, rappresentando l’origine stessa della vita e della terra.
Era considerata la madre di tutto ciò che esiste, poiché creò molte delle divinità olimpiche e ha sostenuto la creazione del mondo.
Gea come personificazione della Terra rappresentava la fertilità, la crescita e la prosperità del nostro pianeta. I suoi simboli includono il suolo, i campi fertili, i fiumi e le montagne.
Era spesso rappresentata come una donna materna, avvolta nella terra stessa o coronata di fiori e frutti. Le sue connessioni spirituali con la natura e la terra, la rendeva una figura venerata e rispettata da tutti i greci antichi.
Gea era la madre di numerosi Dei, inclusi i Titani, le divinità primordiali e i mostri.
Tra i suoi figli più noti vi sono: Urano (il cielo stellato), Pontos (il mare) e le Dodici Titanidi, tra cui Rea, Temi e Mnemosine. Il suo legame con Urano, il cui nome significa “cielo”, simboleggia l’unione della terra e del cielo, che generano la vita stessa.
Mito, leggende e culto di Gea
La figura di Gea è presente in molti miti greci. Uno dei racconti più famosi è la sua ribellione contro il marito Urano, che la nascondeva dai suoi figli.
Gea incitò i suoi figli Titani a ribellarsi contro Urano, conducendo alla castrazione del marito da parte del figlio Crono, che diventò il nuovo signore degli Dei.
Un altro mito celebre è quello della nascita di Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, che nacque dallo sperma di Urano caduto nel mare dopo la sua castrazione.
Gea, in questo racconto, è la madre che partecipa attivamente alla creazione di una delle divinità più affascinanti e influenti del pantheon greco.
Nell’antica Grecia, Gea era venerata come una delle divinità più antiche e potenti.
I suoi templi erano sparsi per tutta la Grecia, e i suoi riti erano legati alla fertilità della terra e al ciclo delle stagioni agricole. La sua venerazione rifletteva la profonda connessione spirituale che gli antichi greci avevano con la natura e la terra, elementi fondamentali per la loro sopravvivenza e prosperità.
Gea rappresentava non solo la terra fisica su cui vivono tutti gli esseri umani ma anche l’essenza stessa della maternità e della fertilità che sostiene la vita. Il suo mito continua a ispirare artisti, poeti e pensatori moderni, rimanendo una figura iconica nella mitologia e nella cultura greca. La sua storia ci ricorda l’importanza di onorare e rispettare la terra e di riconoscere la sua sacralità nella nostra vita quotidiana.
Gea e la Storia dell’Arte
Ci sono diverse rappresentazioni artistiche di Gea in Storia dell’Arte, poiché la dea è la personificazione della Terra nella mitologia greca e, quindi, le sue raffigurazioni spesso riflettono elementi naturali e materni.
Gli antichi greci la rappresentarono in due diversi modi: nelle ceramiche e nei vasi, fu raffigurata come una donna matura e matronale che emergeva a metà dal terreno, spesso mentre porgeva alla dea Athena un bambino.
L’altro modo di rappresentarla, specialmente nei mosaici, era quello di una dea stesa in terra, circondata da divinità infantili che rappresentano i frutti della terra.
L’episodio della castrazione di Urano è visibile come affresco qui in Italia, precisamente a Firenze, nella splendida cornice di Palazzo Vecchio, nella Sala degli Elementi.
Giorgio Vasari, l’artista, che lo dipinse nel XVI secolo, raffigura Crono (Saturno per la mitologia romana) di spalle che con una lunga falce evira il padre Urano.
In epoca moderna, il pittore tedesco Anselm Feuerbach, esponente della pittura neoclassica tedesca del XIX secolo, dipinse nel 1875, una materna Gea, dai fianchi possenti, nuda e avvolta di spalle in uno svolazzante mantello tenuto per un lembo da un amorino.
La scena è ambientata in volo e in basso a sinistra intravede il pianeta Terra.
Questo quadro si può ammirare a Vienna, all’Accademia di Belle Arti.
Nel nostro XXI secolo, le rappresentazioni di Gea s’intrecciano con quelle di Madre natura, e diversi pittori, grafici e illustratori digitali, rappresentano una dea Gea moderna come una bella donna, vestita con elementi naturali come fiori, foglie, alberi, fiumi, montagne.
Spesso con il pianeta Terra fra le mani.
Una figura grafica stilizzata molto famosa è quella di rappresentare Gea con lunghi capelli al vento, come una donna incinta e il suo ventre è proprio il pianeta Terra.
Queste sono solo alcune delle molte opere d’arte che rappresentano Gea o s’ispirano alla sua figura mitologica. Le sue rappresentazioni artistiche moderne, spesso riflettono la sua natura materna, la sua fertilità e la connessione con la terra e la natura.
By Rosa Maria Garofalo