le regole e i trucchi per imparare a leggere ciò che acquistiamo
Di Serena Lepri
L’etichetta alimentare rappresenta per il consumatore il più potente strumento di conoscenza dell’alimento: una linea guida che ci permette di comprendere ciò che mettiamo nel carrello.
Sì, perché saper leggere correttamente l’etichetta di un alimento significa poter scegliere in maniera autonoma e consapevole quello che si mette nel piatto.
L’etichetta è un importante mezzo di informazione che tutela non soltanto l’industria alimentare, ma anche il benessere e la salute del consumatore. Saper leggere l’etichetta alimentare è il primo passo per conoscere ciò che abbiamo nel piatto e che permette al consumatore di essere il protagonista della sua spesa.
La storia dell’etichettatura alimentare ha conosciuto, nel susseguirsi degli anni, numerosi momenti normativi che sono andati di pari passo all’evoluzione storica delle esigenze dei consumatori.
Per esempio, negli ultimi anni si stanno sempre più diagnosticando con facilità allergie e intolleranze alimentari, un tempo sottostimate, e ciò ha inevitabilmente portato a una modifica della struttura dell’etichetta che prevede obbligatoriamente l’indicazione della presenza di eventuali allergeni o intolleranti al fine di tutelare la salute della persona rendendolo, così, autonomo e consapevole nella sua scelta alimentare.
Le etichette variano a seconda del prodotto alimentare che si acquista, a seconda se si compra un prodotto sfuso, come frutta e verdura, o prodotti confezionati dal supermercato o imballati dall’industria alimentare. Tuttavia, esistono alcune regole generali da seguire quando si va a fare la spesa e pochi semplici trucchetti da adottare per cercare di scegliere l’alimento più adatto a noi. Quindi occhio all’etichetta!
Nell’etichetta, gli ingredienti sono riportati, per legge, in ordine decrescente di quantità: da quello contenuto in maggior misura a quello meno presente.
Solitamente, più la lista degli ingredienti è corta, più l’alimento è salubre.
In un alimento complesso che presenta una notevole lista degli ingredienti è bene che tra i primi non compaiano, per esempio, zucchero, sale, olio, margarina, burro o strutto.
Leggere sempre la data di scadenza e la modalità di conservazione dell’alimento una volta acquistato. Queste accortezze ci aiuteranno a mantenere delle buone caratteristiche del prodotto, non solo dal punto di vista organolettico ma anche da quello microbiologico.
L’etichetta nutrizionale, ovvero quella parte dell’etichetta alimentare che riporta informazioni strettamente nutrizionali del prodotto, è diventata obbligatoria dal 2016 in tutti gli stati europei.
Ciò permette di valutare se quell’alimento è adatto a noi da un punto di vista nutrizionale: per esempio, se si presentano problemi ipertensivi è bene comprare un alimento povero di sale o se si hanno problematiche di transito intestinale è consigliabile acquistare un alimento ricco in fibre.
È bene sottolineare, però, che le informazioni nutrizionali sono riportate su 100 g di prodotto alimentare! Quindi bisogna poi considerare, facendo una semplice proporzione, il quantitativo di nutrienti sul peso netto, indicato sempre sulla confezione. Comunque, già l’indicazione su 100 g ci aiuta ad avere un’idea sulla qualità nutrizionale del prodotto alimentare che stiamo scegliendo.
Nella maggior parte dei casi, un’etichetta dettagliata è sinonimo di qualità totale del prodotto e ci permette di giudicare in maniera attenta l’alimento; il produttore è obbligato per legge a non apporre sull’etichetta indicazioni fraudolente, quindi possiamo tranquillamente farci guidare da tutte le informazioni riportate sul prodotto e dal nostro buon senso.
Ora non vi resta che provare ad andare a fare la spesa e mettere in pratica tutti questi semplici ma utilissimi trucchetti!