Lo vogliamo ammirare quel fiore così bizzarro, così colorato e con un profumo fresco mai sentito prima? Eccolo lì, tra gli altri mille fiori già noti, quello stelo che cresce un po’ lì e un po’ là, verso destra e subito dopo a testa in giù. Un fiore a testa in giù? E chi lo direbbe mai! Ma a che serve un fiore a testa in giù? A niente? Sì! Proprio a niente! E quale dovrebbe essere la sua utilità? Un fiore deve essere per forza utile? A cosa e a chi? Ma ha un petalo giallo e uno rosa, uno nero e uno arancione! Ma davvero? E poi c’è un altro petalo più lungo degli altri! Oh…uno più corto! E uno bianco e l’altro che colore non ha! Ma come può un petalo non avere colori? La trasparenza non è mica un colore! Lo tagliamo? Che cosa? Ma il petalo! Si sa! Quale petalo? Quello senza colore, che non è ragionevole lì tra gli altri.A pensarci bene si dovrebbe tagliare anche il petalo troppo corto, perché non è uguale agli altri. Anche quello troppo lungo, per la suddetta identica ragione! Che dire? A guardarlo bene il fiore intero non somiglia agli altri! Dovremmo tagliarlo per intero, tutto quanto il fiore! E no! Fermo là! Hai notato che tutti ammirano il nostro giardino grazie a quel fiore lì così unico e speciale? Se lo tagli nessuno farà caso più a tutti gli altri fiori, essendo troppo tutti uguali! O no? In effetti a rifletterci è così! Quel fiore originale è un valore in più e tutto sembra più vivace, più armonioso, più allegro, che vien voglia di chiedergli: chi sei? Vuoi giocare con me? Questa è la diversità: un’occasione di scoperta, di conoscenza, di giochi nuovi da imparare. Che perdita sarebbe tagliarlo…
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Eleonora Giovannini