Archivio

Archivio vecchi articoli di Donna di Fiori

I cibi detox per depurarsi a tavola

I cibi detox favoriscono la depurazione dell’organismo e aiutano a smaltire le tossine in eccesso che facilitano gonfiore e chili in più: ecco quali sono. Depurarsi è importante in ogni stagione. Durante l’inverno mangiare di più è naturale, ma non deve diventare la regola: se non manteniamo uno stile di vita sano e gli sgarri diventano frequenti, il nostro organismo subisce uno stress che spesso, soprattutto appena inizia la primavera, si manifesta con stanchezza, gonfiore e spossatezza. Inoltre le abitudini scorrette come il consumo di alcol, la sedentarietà, il fumo possono peggiorare ulteriormente la situazione, favorendo l’accumulo di tossine in eccesso. La soluzione è riequilibrare, con un’alimentazione sana, lo stress calorico-ossidativo a cui abbiamo sottoposto l’organismo. E aiutarlo a depurarsi ogni giorno, scegliendo i cibi giusti. Esistono in natura, infatti, degli alimenti depurativi ricchi di antiossidanti e vitamine che ci consentono di smaltire le tossine. Ecco una lista dei principali cibi detox, fondamentali per detossinare l’organismo, che agiscono direttamente su fegato e reni, e allontanano il rischio dei chili in più. Cipolla rossa Ricca di allicina e zolfo, aiuta il fegato a smaltire le tossine e le sostanze di scarto. È una buona fonte di fibre prebiotiche, come l’inulina, che favoriscono la regolarità intestinale e la buona funzionalità dell’intestino. Ha poi un elevato contenuto di acqua e potassio che aiuta a smaltire le tossine attraverso la diuresi. Fagiolini I fagiolini sono dei legumi che hanno caratteristiche un po’ diverse dagli altri, in quanto contengono una minore quantità di proteine e un’elevatissima quantità di acqua, intorno al 90%. Sono, inoltre, ricchi di potassio e di fibre, svolgono un’azione depurativa e aiutano il lavoro dei reni. Asparagi Tra i vegetali, l’asparago è l’alimento con il maggior contenuto proteico, il 4%. Contiene anche moltissima fibra e acqua ed è molto utile per migliorare […]

Continua a leggereI cibi detox per depurarsi a tavola

Rotolo salato

Antipasto semplice e veloce di Susanna Spinelli L’antipasto sino dall’antica Roma ha rivestito la funzione di “introdurre” il pasto principale stuzzicando l’appetito con piccole porzioni dal gusto leggero. L’antipasto può considerarsi anche sinonimo di creatività, infatti un piatto ben abbinato e curato nella presentazione può essere un valido sostituto del centrotavola.  In commercio ci sono moltissimi utensili che uniti alla nostra fantasia ci aiutano e ci permettono di servire un piatto da gustare con la bocca e con gli occhi. Per questa ricetta occorrono: 1 confezione di pancarré rettangolare per tartine, 2 confezioni di formaggio spalmabile, 150 gr di prosciutto cotto, 6 pezzi di pomodori secchi sott’olio, 1 vasetto di salsa tartara, carote e zucchine per decorare come in foto. Procedimento: Disponete le fette di pancarré sopra la pellicola trasparente facendo in modo che si sovrappongano un po’ tra loro, appiattitele con il mattarello e fatele aderire. Tritare il prosciutto cotto con i pomodori secchi. Spalmare il formaggio sopra il rettangolo di pane e ricoprire con il trito di cotto e pomodori. Formare ora un rotolo aiutandovi inizialmente con la pellicola che è sotto il pane. Disporre in un piatto rettangolare e rivestire il rotolo con il restante formaggio cremoso e successivamente con un pò di salsa tartara per un piccolo tocco di colore. Con un temperino per verdure formare delle roselline di carote e terminare la decorazione con “fili” verdi di zucchine. Buon appetito!

Continua a leggereRotolo salato

Sposa: l’agenda beauty prima del sì

Avete già organizzato un “piano di bellezza” per le vostre nozze? No? Non temete, ci abbiamo pensato noi.Ecco un vademecum beauty per arrivare perfette al gran giorno. La data delle nozze è stata fissata. Avete pianificato ogni dettaglio, scelto l’abito, il ristorante, spedito gli inviti, fatta la lista. Adesso è ora di pensare solo a voi. Affinché in quel giorno siate impeccabili, dovrete rimettervi in forma, scegliere il trucco sposa più adatto, testare tutte le pettinature più belle, pensare a manicure e pedicure, e tanto altro. Non entrate in panico! Ecco un planning di bellezza per non dimenticare nulla ed essere radiose nel giorno delle vostre nozze.  12 mesi prima Capelli prima di ogni cosa! Avete già pensato a come portarli? E il colore? Meglio decidere sin da subito, onde evitare di arrivare al grande giorno con acconciature e colore sbagliati. Depilazione definitiva. Se ci state facendo un pensierino, sappiate che i risultati si vedranno a lungo termine, quindi occorreranno delle sedute mensili presso un centro specializzato, cominciando almeno un anno prima. Depilazione definitiva. Se ci state facendo un pensierino, sappiate che i risultati si vedranno a lungo termine, quindi occorreranno delle sedute mensili presso un centro specializzato, cominciando almeno un anno prima. 6/7 mesi prima Idea trucco e acconciatura. Circa 6 o 7 mesi prima delle nozze potrete cominciare a farvi un’idea del trucco e dell’acconciatura. Quale saranno le nuance di moda per quest’anno per il make up da sposa? E le pettinature più di tendenza? Mettete da parte terre e autoabbronzanti. La sposa per antonomasia sceglie nuance delicate e toni neutri. Concedetevi qualche prova trucco prima della scelta finale. Per l’acconciatura mettete via gel, cere e tutto l’armamentario utile per raccogliere i capelli in acconciature costruite, tirate e troppo ordinate. Le spose di oggi puntano all’eleganza effortless chic, […]

Continua a leggereSposa: l’agenda beauty prima del sì

Veromarmo di Fili Pari: un tessuto per sembianze “statuarie”

Due giovani imprenditrici hanno brevettato nel 2016 il “Veromarmo”: un tessuto ottenuto aggiungendo polvere di marmo alla resina di poliuretano. di Anna Rita Rossi Francesca Pievani, di Bergamo e Alice Zantedeschi, veronese, si conoscono alla facoltà di Design del Sistema Moda del Politecnico di Milano e nel 2014 creano il brand Fili Pari (anagramma di Fripi e Ali) che rimanda al filo e al mondo tessile. Il loro prodotto, Veromarmo si ottiene dalla pietra che viene trasformata in una membrana morbida e gommosa al tatto. Il procedimento di lavorazione prevede la polverizzazione del marmo a una granulometria specifica; la polvere ottenuta è poi miscelata con delle resine, e questo prodotto è spalmato per creare una membrana molto sottile che viene accoppiata a vari tipi di tessuto: cotone, lana, neoprene e tessuto tecnico in generale, lycra, e persino organza. Veromarmo è un materiale impermeabile, traspirante, antivento, ignifugo, resistente ad acqua e vento: perfetto per una linea casual e ideale per capi sportivi. Le giacche realizzate con questo tessuto richiamano i drappeggi delle statue rinascimentali, i colori di questi capi d’abbigliamento dipendono dal marmo che dona il colore di base (si può scegliere tra grigio antracite, rosa e salmone brillante) e un effetto tattile gommato e morbido, grazie alla presenza del carbonato di calcio che compone la pietra. Tutta la produzione, dalla membrana fino ai capi di abbigliamento finali, è completamente made in Italy, essendo le due imprenditrici molto legate al territorio: la pietra utilizzata per produrre Veromarmo proviene dal bergamasco (Sovere, Endine e Zandobbio); la membrana viene prodotta da un’azienda di Verona. Inoltre, la produzione delle due geniali imprenditrici promuove la sostenibilità e la valorizzazione dei materiali. Grazie al brevetto di Veromarmo, Fili Pari ha vinto premi, tra cui Impresa per Impresa di Confindustria Verona, per le nuove iniziative imprenditoriali e […]

Continua a leggereVeromarmo di Fili Pari: un tessuto per sembianze “statuarie”

Acquario: la meraviglia del mondo subacqueo in casa

Un angolo di natura da approcciare con competenza e preparazione nel rispetto degli animali e delle piante ospiti Di Alberto Piastrellini Nella ricerca, spesso dettata da ridicole mode che a distanza di tempo spingono verso questa o quella razza di cane o di gatto nella scelta per il proprio animale domestico che, in molti casi, purtroppo, sfocia in una manifestazione di status symbol piuttosto che nella semplice esigenza di affezione e compagnia, da qualche decennio, complice la riduzione dei costi di acquisto, si è sempre più affermato il piacere verso l’acquario e l’acquariologia. L’acquario, tanto quello marino (molto impegnativo), quanto quello di acqua dolce (mediamente impegnativo e comunque più abbordabile per i neofiti), ha l’indiscutibile appeal di portare in casa non solo qualche animale da osservare (l’interazione, in questi casi è oggettivamente limitata), ma, nella sua forma più corretta, tutto un piccolo ambiente naturale funzionale al benessere dell’animale stesso e delle diverse specie coinvolte. Acquariofili appassionati e studiosi dilettanti, si divertono, in questo senso, a ricreare nel piccolo habitat specifici che ricalcano le caratteristiche di singoli laghi o fiumi con tutta la relativa ricchezza delle specie coinvolte. L’acquario consente, quindi, un’osservazione privilegiata di fenomeni naturali e dei comportamenti animali normalmente “nascosti” alla vista dei più se si esclude la pratica della subacquea ricreativa e della ricerca specifica. Ma non solo, osservare un acquario è sempre un’esperienza stimolante e allo stesso tempo rilassante: forme e colori di pesci ed invertebrati stuzzicano la fantasia e la curiosità mentre il movimento degli animali nell’acqua induce un senso quasi ipnotico di pace e di relax. Non a caso, già da tempo studi di medici, dentisti, psicologi e psicoterapeuti, ospitano acquari nelle sale d’attesa ove i pazienti possono decomprimere le loro ansie. Il senso della vista, poi, non è l’unico ad esserne stimolato perché, anche […]

Continua a leggereAcquario: la meraviglia del mondo subacqueo in casa

Il mondo della cosmetica in mostra al Cosmoprof Worldwide Bologna

Dal 14 al 17 marzo la Fiera di Bologna ha ospitato la manifestazione leader che riunisce tutti i settori dell’industria della bellezza: dalla materia prima al prodotto finito. Donna di Fiori era presente per raccontarlo. Di Alberto Piastrellini Cosmetica e beauty, in tutte le loro infinite declinazioni quotidiane, sono voci importanti nell’universo femminile (e non solo) e Donna di Fiori, a pochi mesi dalla sua uscita non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di una visita al Cosmoprof Worldwide Bologna: la vetrina di riferimento per l’evoluzione dell’industria cosmetica a livello globale in programma alla Fiera di Bologna dal 14 al 17 marzo. Oltre 3.000 espositori provenienti da più di 70 Paesi; più di 265.000 operatori professionali da 152 Paesi, migliaia di visitatori fanno dell’evento fieristico l’appuntamento chiave per l’industria cosmetica; il luogo dove le tecnologie più all’avanguardia, i prodotti più innovativi, le proposte più sostenibili per l’ambiente che sfruttano i risultati della ricerca più avanzata in un ideale connubio con gli ingredienti della tradizione e i trattamenti più antichi della storia della cosmesi si intrecciano in un percorso espositivo che fotografa il presente del settore e guarda all’immediato futuro. Una fiera importante, non solo come mostra di innovazioni per la cura di sé e della propria bellezza; si consideri infatti che in Europa il nostro Paese è il quarto sistema economico della cosmetica dopo la Germania, Francia e Regno Unito con 35.000 occupati che salgono a 200.000 con l’indotto (Dati Cosmetica Italia – Associazione Nazionale Imprese Cosmetiche). Un settore, quello della cosmetica, non solo rivolto ad un pubblico femminile, ma in gran parte costituito proprio da donne: sempre Cosmetica Italia, in occasione del Cosmoprof ha sottolineato che le donne impiegate nel settore rappresentano il 54% (circa 19.000), mentre la media dell’industria manifatturiera è ferma al 28%. E ancora, nel settore, i laureati totali sono pari all’11% degli occupati, contro una media nazionale del 6% […]

Continua a leggereIl mondo della cosmetica in mostra al Cosmoprof Worldwide Bologna

Acido folico: vitamina importante per le mamme e non solo

Un recente studio dell’Università di Copeaghen ha rilevato che la carenza di acido folico nel sangue determinerebbe anomalie cromosomiche più dannose di quanto finora si pensasse. Di Carmela Marinucci Il folato, noto anche come acido folicoo vitamina B9, è una vitamina essenziale per la salute umana, tant’è che la ricerca scientifica ha collegato la sua carenza ad una serie di malattie, tra cui anemia, malattie mentali, demenza senile, cancro. Il deficit di folato durante la gravidanza è anche associato a difetti alla nascita tra cui difetti del tubo neurale (deformazione del cervello e del midollo spinale). È difficile trovare oggi una donna incinta che non conosca l’importanza del folato nella prevenzione dei difetti congeniti.  Tuttavia, poiché il corpo non può immagazzinarlo, il folato deve essere ricavato da alimenti che ne sono ricchi, come verdura e frutta o con l’assunzione di integratori di acido folico.  Fino ad ora, però, i ricercatori non erano mai stati in grado di stabilire la causalità, cioè se la deficienza di folato causi direttamente i disturbi o se questi siano l’effetto secondario della carenza di folati.  Un recente studio (Folate deficiency drives mitotic missegregation of the human FRAXA locus)pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS–Proceedings of the National Academy of Sciencesha fatto un po’ di luce sulla questione.Lo Studio è stato sostenuto in parte dal Progetto europeo CHROMAVISION, finanziato dall’UE nell’ambito del Programma Horizon 2020e che si concluderà a maggio di quest’anno, volto a comprendere appieno la gamma di malattie legate agli errori nella divisione cellulare e i meccanismi cromosomici, favorendo così la scoperta di farmaci.  I risultati dello Studio, condotto presso l’Università di Copenaghen, indicano che la carenza di folato può causare problemi legati alla divisione cellulare e alla replicazione del DNA. “Nello studio, dimostriamo che la deficienza di acido folico porta a livelli più elevati di anomalie cromosomiche più dannose di quanto si pensasse in precedenza– ha affermato uno degli autori dello […]

Continua a leggereAcido folico: vitamina importante per le mamme e non solo

I Disturbi del Comportamento Alimentare

Come chiedere aiuto. Di Serena Lepri I Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) sono patologie subdole e complesse, estremamente poliformi e difficili da trattare, che affondano le loro radici eziopatologiche nell’ambito clinico-nutrizionale e in quello psicologico-psichiatrico. Il disagio delle persone affette da DCA risiede nella mente ma l’alimentazione e il conseguente cambiamento del corpo sono le manifestazioni cliniche del disturbo. Si può affermare che i Disturbi del Comportamento Alimentare siano delle nuove forme di depressione attraverso le quali le persone manifestano e affrontano il disagio di un dolore profondo, che va oltre al cibo. L’alimentazione, infatti, rappresenta solo la manifestazione visiva dell’inquietudine psicologica. I DCA più conosciuti sono l’Anoressia Nervosa (AN), la Bulimia Nervosa (BN) e il Disturbo da Alimentazione Incontrollata (DAI o BED) ma ne esistono altri, classificati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), come quelli infantili. Infatti, l’età di insorgenza si sta abbassando sempre di più: si è spostata dai 16-17 anni ai 12-13 anni. Tali problematiche sono state definite delle “patologie al femminile” ma in realtà negli ultimi anni si stanno diffondendo anche nel mondo maschile (soprattutto con la Bigoressia e l’Ortoressia), andando a scardinare l’idea di una patologia di genere. Sempre più persone soffrono di questi disturbi tanto che i DCA stanno diventando una vera e propria epidemia sociale. Allo stesso tempo, sempre più persone ne possono uscire grazie a un intervento specifico e mirato, affrontando la problematica insieme a un’equipe di esperti terapeuti. Data la multifattorialità dell’eziologia dei DCA, l’approccio multi-interdisciplinare sembra essere la terapia migliore: medici, psicologi, psichiatri, nutrizionisti, dietisti, counsellor familiari e filosofici collaborano e integrano le loro conoscenze al fine di aiutare il paziente nella remissione della patologia. La prevenzione e la diagnosi precoce rappresentano i presupposti di base per la guarigione, il cambiamento. Proprio per questo motivo, è fondamentale […]

Continua a leggereI Disturbi del Comportamento Alimentare

15 marzo 2019: prima giornata nazionale sui disturbi alimentari

Per la prima volta la giornata sui disturbi alimentari che si celebra il 15 marzo ha un riconoscimento istituzionale. Colpite ogni anno oltre 3 milioni di persone; in Italia il 70% sono adolescenti.15 marzo 2019: prima giornata nazionale sui disturbi alimentari Di Annarita Felcini Il 15 marzo 2019 è la prima giornata nazionale per la lotta contro i disturbi alimentari ad essere riconosciuta a livello istituzionale. Una giornata importante, incentrata su un argomento sul quale non si possono più chiudere gli occhi: in Italia sono oltre 3 milioni le persone che hanno problemi di peso, cibo e immagine corporea; di queste, il 70% sono adolescenti. Infatti, tra i 12 e i 25 anni, i disturbi alimentari costituiscono la prima causa di morte per malattia. Ogni anno in Italia muoiono di anoressia e bulimia 3.240 persone; il 20% dei casi riguarda bambini e ragazzi tra gli 8 e i 14 anni. Insomma, i disturbi alimentari stanno ormai assumendo le caratteristiche di una vera e propria epidemia sociale, ma solo il 10% di chi soffre chiede aiuto. Per questo è nata la giornata dedicata alla lotta contro i disturbi alimentari che, in realtà, è giunta all’ottavo appuntamento, ma solo quest’anno le istituzioni pubbliche le hanno conferito un riconoscimento istituzionale. Simboleggiata dal fiocchetto lilla, la giornata è celebrata in tutto il territorio nazionale, in particolare nelle grandi città, dove sono allestiti punti d’informazione aperti a tutti: l’obiettivo è, infatti, quello di rendere consapevoli le persone dell’esistenza di questi disturbi, così da conoscerli e intervenire preventivamente. Nelle sedi di alcune associazioni (come Never Give Up, la onlus di professionisti che dal 2014 si occupa di sensibilizzare, prevenire, intercettare i fattori di rischio e trattare precocemente i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione), è possibile ascoltare la testimonianza di chi ha dovuto lottare per combattere i […]

Continua a leggere15 marzo 2019: prima giornata nazionale sui disturbi alimentari

Cucina dei fiori: bella da vedere, buona da mangiare

Chi ha detto che i fiori sono solo belli da vedere?Martina Göldner-Kabitzsch ha creato un vero e proprio business che ruota attorno a essi.I fiori che crescono nel suo giardino non finiscono in un vaso ma sono gli ingredienti per creme, gelatine e sciroppi. Di Anna Rita Rossi Martina Göldner-Kabitzsch ha avviato la sua attività nella cittadina di Schöneiche, vicino Berlino. La sua “cucina dei fiori” è stata fondata più di 20 anni fa; a ispirarla? Un viaggio in Provenza. I fiori, secondo Martina, non solo sono belli da vedere, ma introducono nei piatti cucinati un gusto completamente nuovo, inaspettato, insolito. Per avere ingredienti a portata di mano, sempre freschi, la signora Göldner-Kabitzsch ha creato un giardino di circa 120 metri quadrati dove coltiva tutti i tipi di fiori. Nella cucina di fiori se ne distinguono tre diversi tipi: Fiori con un odore e un sapore ben definiti, decisi, e facilmente riconoscibili quando si assaggiano; sambuco, gelsomino, lillà, lavanda e rosa sono i rappresentanti di questo primo tipo. Il secondo tipo di fiori non ha odore e il sapore è aspro, un esempio? La begonia. I fiori del terzo tipo si distinguono per il loro bell’aspetto, come fiordalisi, papaveri e viole, non profumano e hanno poco sapore. Martina Göldner-Kabitzsch oltre a vendere i suoi prodotti elargisce consigli alla sua clientela con cui ha rapporti molto stretti. Inoltre, ha anche aperto un bar dove è possibile gustare le sue singolari creazioni e bearsi con un mondo di sapori assolutamente nuovi.

Continua a leggereCucina dei fiori: bella da vedere, buona da mangiare