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Archivio vecchi articoli di Donna di Fiori

Olio di cocco

un alleato naturale per la bellezza di pelle e capelli di Erica Angeletti (Naturopata) Da qualche anno l’olio di cocco è diventato un prodotto must have da tenere in casa, poiché ricco di sostanze antiossidanti e per le sue notevoli proprietà emollienti e idratanti per la cura di pelle e capelli. L’olio di cocco, Cocos nucifera è il suo nome scientifico, è estratto dalla polpa della noce di cocco ed è un ottimo cosmetico naturale, se sapete scegliere bene tra quelli in commercio. Per un prodotto di qualità accertatevi che sia spremuto a freddo, privo di profumazioni sintetiche e additivi e biologico: in poche parole un olio di cocco per uso alimentare. E’ importante sapere che l’olio di cocco è sensibile al variare della temperatura e solidifica intorno ai 15 C°: quando li raggiunge si trasforma in un burro denso, perciò è preferibile acquistarlo in un formato comodo come il barattolo, così da non doverlo passare sotto l’acqua calda ogni volta per poterlo utilizzare durante i mesi freddi. Eccone alcuni utilizzi in ambito cosmetico: CREMA PER LE MANI: le sue proprietà nutrienti e la presenza di vitamina E lo rendono il rimedio ideale per mani secche e screpolate, rigenerando le cellule e cicatrizzando i tessuti. Applicate sulla pelle poche gocce di olio di cocco, massaggiate per far assorbire bene il prodotto e nel giro di pochi giorni le vostre mani torneranno morbide e idratate. STRUCCANTE PER IL VISO: per la sua consistenza grassa l’olio di cocco è uno struccante eccellente, in grado di rimuovere anche il trucco waterproof, che lascia la pelle morbida e detersa. Applicate una piccola quantità di prodotto liquido (se è solido si scioglie in pochi secondi col calore delle mani) su un dischetto di cotone e massaggiate delicatamente, infine risciacquate con acqua tiepida. OLIO PER LE SMAGLIATURE: per prevenire questo inestetismo della […]

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Come cavarsela tra Università e maternità

Cosa fare quando si è una mamma-universitaria? Come barcamenarsi tra esami, lezioni e la dolce creatura da crescere? Ecco per voi alcuni suggerimenti utili. di Anna Rita Felcini Non è certo un tema molto trattato, soprattutto in Italia. Eppure sono sempre di più le studentesse universitarie che si ritrovano incinta durante gli studi o addirittura prima di iniziare il percorso didattico. Le ragazze in dolce attesa nei primi mesi di gravidanza seguono le lezioni e cercano di dare più esami possibili per non lasciarne troppi indietro durante l’interruzione “forzata”. Ma non è sempre realizzabile. L’evento, in genere inatteso e non pianificato, causa problemi e provoca inevitabilmente ritardi nel percorso universitario. Fino a poco tempo, molti atenei italiani risultavano poco accessibili alle mamme e non garantivano loro il diritto allo studio. Infatti, avendo bimbi piccoli, è molto complicato anche il semplice atto di dare un esame o frequentare un corso, mentre è risaputo che non sostenere esami non esonera dal pagamento delle tasse. Oggi, in molte Università, qualcosa a favore delle giovani mamme studentesse si sta muovendo. Si può richiedere la sospensione degli studi per la maternità, congelando così il pagamento delle tasse, senza versare arretrati e more per l’anno di nascita del bambino e per tutto il successivo. Inoltre, alcune consentono alle future mamme di prolungare la scadenza normalmente fissata per il raggiungimento minimo dei crediti necessari a ottenere la borsa di studio. In aggiunta a queste agevolazioni, sono tantissimi in Italia i corsi universitari erogati in modalità e-learning, ossia da svolgere online, per permettere a tutti, anche a chi non ha molto tempo a disposizione, di laurearsi. Ecco qualche consiglio utile per conciliare lo studio con il prendersi cura del proprio bambino, soprattutto nei primi tempi più “complicati”. Studiare, anche se si è mamme, è davvero fattibile, a patto […]

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L’astronomia sbarca in Cattedrale: il solstizio d’estate fiorentino è magico

A Firenze torna lo spettacolo dello gnomone del Duomo che cattura il sole, grazie ad un mirabile incontro di architettura e astronomia di Martina Stimilli Il solstizio d’estate è il momento in cui il sole è allo zenith e raggiunge l’inclinazione massima, è anche simbolo di rinascita e purificazione, una giornata molto importante per gli appassionati di tradizioni, esoterismo e magia. Metaforicamente il solstizio è la vittoria del bene sul male poiché è il giorno in cui il sole, quindi la luce, ha il predominio sulle tenebre: il 21 giugno, infatti, è la giornata con più ore di luce dell’anno e non è un caso, quindi, che sin dall’antichità molte culture abbiano celebrato il giorno del solstizio con rituali e cerimonie specifici. Nell’antica Roma, ad esempio, la festa per il solstizio era dedicata al Dio bifronte Giano che aveva il compito di accompagnare il passaggio da una condizione astronomica all’altra.Dall’altra parte dell’Oceano, i Maya, avevano edificato ‘El Caracol’ un monumento che era una sorta di osservatorio per monitorare solstizi ed equinozi. I Celti, invece, utilizzarono complessi megalitici (dei quali il cerchio di pietre di Stonehenge è il più famoso) per studiare i fenomeni astronomici del sole. Le pietre che lo compongono formano una sorta di calendario tanto che, durante il solstizio d’estate, un raggio di sole attraversa uno dei triliti illuminando l’altare centrale; questo fenomeno permetteva di monitorare l’avvicendarsi delle stagioni. Nell’Italia del Rinascimento la scienza della misurazione del tempo e l’osservazione dei corpi celesti si veste di Arte e, in molte città possiamo ammirare bellissime Meridiane dipinte sulle facciate di palazzi antichi, così come raffinati strumenti di misurazione inseriti nell’architettura di Chiese e Castelli. A Firenze, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, è possibile ammirare lo gnomone più grande al mondo.  Lo gnomone entrò in funzione probabilmente nel […]

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Twist Card

La card di auguri….fiabesca Occorrente: 1 cartoncino avorio  → cm 10,5 x cm 28↓ da piegare a cm 14 sul lato lungo1 cartoncino rosa → cm 10,2 x cm 14,5↓2 cartoncini colorati 1 fantasia 1 verde ↓ cm14,5 x cm 10,2→1 cartoncino avorio → cm 21,8 x cm 6,581 cartoncino avorio → cm 28 x cm 7↓4 cartoncini rosa →cm 6,5 x cm 6,5↓4 cartoncini avorio → cm 5,7 x cm 5,7↓1 cartoncino avorio Timbri (Aladine)Fustelline lettere ( Simply Graphic)Fustella rettangolare (la Coppia Creativa)Fustella quadrati (Nellie’s multi frame’s)Fustelle alberi, nuvole monti ( Sizzix Thinlits)Pennarelli n. 24 e n. 01 (Tiger)Pennarelli ad acqua (Florilèges Design)Pennarello nero punta fineNastro verdePassamaneriaForbici Procedimento: Prendere il cartoncino 10,5×28 e piegare a cm 14 sul lato più lungo. Tagliare il cartoncino fantasia nelle misure indicate, il cartoncino verde con la fustella dei monti (Sizzix thinlights) e incollare in verticale sul lato esterno della card come da video. Prendere il cartoncino di cm 28×7 e piegarlo a metà, ripiegare le due parti ottenute nuovamente a metà, ottenendo una striscia a fisarmonica. Prendere il cartoncino di cm 28×7 e piegare a metà sul lato corto, misurare su entrambe i lati lunghi, partendo dal bordo cm 7 e piegare in diagonale (vedi fig. 1).I Riaprire il cartoncino, poggiare l’indice sul punto dove si incontrano le piegature e aiutandosi con l’altra mano, ripieghiamo la striscia a metà portando verso l’interno i due lati. Si otterrà così una freccia che verrà incollata su un lato all’interno della card con la punta al centro della piegatura. Riprendere la striscia piegata a fisarmonica, incolliamo in sequenza il cartoncino rosa e il cartoncino avorio. Su quest’ultimo, incolliamo le figurine in precedenza timbrate e colorate con i pennarelli ad acqua e tutti gli altri elementi ottenuti utilizzando le fustelle, la passamaneria e colorando gli alberi con i pennarelli […]

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Medaglioni di melanzane: la ricetta semplice e veloce

Medaglioni di melanzane: la ricetta per un piatto semplice e goloso

Un piatto vegetariano veloce e gustoso prettamente estivo, con poche calorie ed elevato contenuto d’acqua di Carmen Marinucci La melanzana è un frutto prettamente estivo, il momento giusto per gustarla, va da giugno a settembre, ne esistono diverse varietà, ma quella che comunemente viene più consumata sulle nostre tavole è la tonda ovale nera. Originaria dell’India è apparsa in Europa nel XVI secolo e sembra che fino ad allora non se ne conoscesse l’esistenza, il primo riferimento a questo alimento lo troviamo in un antico trattato agricolo cinese il  Qimin Yaoshu. Per la sua versatilità in cucina, può essere utilizzata per la realizzazione di creme, primi, secondi piatti e antipasti. Poco calorica ha un elevato contenuto di acqua, la sua buccia da cruda ha un gusto amaro che varia con la cottura.La melanzana si può cucinare in modi diversi: in padella, al forno, fritta (un tipo di cottura che la rende più digeribile esaltandone il sapore). INGREDIENTI – 2 melanzane grosse – 2 mozzarelle – 150 gr. prosciutto cotto – 3 pomodori grossi – Origano – Olio q.b. PROCEDIMENTO Tagliare le melanzane a fette di circa 1 cm, salare e lasciar scolare per circa 15 minuti. Tagliare i pomodori a fette e le mozzarelle a cubetti. Grigliare le melanzane e lasciar raffreddare. Su una teglia da forno, adagiamo le fette di melanzane e su ognuna poggiamo il prosciutto cotto, una fetta di pomodoro alcuni cubetti di mozzarella, l’origano e un filo d’olio. Scaldare il forno a 200°, infornare e cuocere per 10/15 minuti circa.Ed ecco pronto il nostro piatto veloce. Buon appetito!  

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Donne e ciclismo: quando andare in bicicletta era un atto rivoluzionario

Continua il nostro viaggio alla scoperta di donne coraggiose, audaci, che hanno fatto sentire la loro voce, che non si sono arrese di fronte alle barriere sociali dei loro tempi di Martina Stimilli Le donne hanno condotto molte battaglie nel corso della storia, cercando di rovesciare stereotipi e pregiudizi privi di alcun fondamento. Questo è il caso delle due donne speciali: Annie Kopchovsky e Alfonsina Morini. Annie e Alfonsina sono le protagoniste di due storie diverse ma, allo stesso tempo, strettamente legate da un fil rouge: quello della bicicletta e del ciclismo, il quale ha aperto le sue porte all’universo femminile, anche grazie alle audaci imprese compiute dalle due giovani donne. Annie e la scommessa vincente Annie Kopchovsky, ebrea lettone, emigrata negli Stati Uniti con la propria famiglia all’età di cinque anni, è stata la prima giovane donna a girare il mondo su due ruote. Quale fu l’impresa che la consegnò alla memoria del ciclismo femminile e non solo, che la rese vincitrice di una lotta per l’indipendenza e l’autogestione? Era l’estate del 1894 quando Annie decise di lasciare (a soli 23 anni) la sua casa a Boston, marito e tre figli ancora piccoli, per tentare un’impresa mai osata prima da una donna: il giro del mondo in bicicletta.Tutto nacque da una scommessa: si sosteneva che una donna non fosse in grado di compiere il giro del mondo a cavallo di una bicicletta. Come avrebbe fatto una donna a badare a sé stessa, a combattere il freddo, la pioggia e chissà quali altri pericoli?! La sfida prevedeva un tempo di percorrenza di quindici mesi e un premio incredibile di ben 5.000 dollari. Annie non solo decise di accettarla per smentire il pregiudizio, ma colse l’occasione per lasciare un modello di vita che le stava stretto, quello che la vedeva nel […]

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Elena Lucrezia Cornaro Piscopia: la prima donna al mondo ad ottenere un dottorato

Una antica storia italiana che rivela il coraggio, la determinazione e l’amore per lo studio di una donna antesignana di cui vale la pena ricordare la vicenda di Martina Stimilli Da parecchi anni siamo abituate a considerare l’iscrizione e la frequentazione di una Facoltà presso una Università come una sorta di normale passaggio obbligato nel corso della vita e nell’avvio verso una qualsivoglia professione specialistica, ma non è sempre stato così, tutt’altro. Se poi si prendesse solo in considerazione il sesso femminile si osserverebbe che la possibilità di entrare in un percorso di studio universitario è cosa di poco meno di un secolo e che, peraltro, fino a non moltissimi anni fa sussistevano forti pregiudizi sulla capacità della mente femminile di assorbire nozioni tecniche, matematiche e scientifiche in genere. Un’assurdità che ha guidato la didattica per parecchio tempo. È necessario, quindi, ricordare coloro che hanno anticipato i tempi aprendo, se non una vera e propria strada almeno una “porta” verso l’autodeterminazione e il diritto allo studio per tutte le donne. Il 5 giugno scorso, il più noto motore di ricerca della rete ha voluto celebrare con un Doodle, una donna che cinque secoli fa si è battuta per i suoi diritti e la sua istruzione, diventando la prima donna laureata della storia. Elena Cornaro al secolo: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, nacque il 5 giugno 1646 a Venezia da una famiglia illustre. Suo padre, procuratore di San Marco, le impose di laurearsi, per dare lustro alla famiglia dal momento che lei aveva già acquisito una vasta cultura benché assolutamente disinteressata al riconoscimento accademico. Una bambina prodigioL’erudito don Giovanni Battista Fabris, il quale aveva intuito il talento e l’inclinazione della bambina, l’avviò, già dall’età di sette anni e col sostegno del padre, agli studi classici, diventando il suo primo insegnante di greco. […]

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Le regole per un’abbronzatura perfetta senza danni alla pelle

Volete ottenere un’abbronzatura perfetta? Per far sì che la pelle si colori in modo uniforme evitando il rischio di possibili scottature, bisogna usare la protezione solare e fare attenzione ad alcuni fattori. di Anna Rita Felcini In estate, che lo si voglia o no, ci si espone al sole e ci si abbronza. La pelle si colora, si scurisce e a volte si arrossa. Quante volte in una giornata molto calda, con la morbidezza tentatrice della sabbia e la sensazione confortevole e soporifera del sole sulla pelle ci siamo addormentate, lasciando che quel calore ci accarezzasse a lungo? Ma esponendoci ai raggi solari per troppo tempo, richiamo pericolose scottature e spellature, e possiamo dire addio all’abbronzatura perfetta, sana e uniforme. E’ possibile allora evitare i danni da eccessivo sole e al tempo stesso conquistare una bella tintarella, che duri più a lungo una volta rientrati dalle vacanze? Basta scegliere la protezione corretta e osservare con rigore alcune semplici regole. Innanzitutto ricordiamoci che il sole è amico della pelle solo se ci si espone con buonsenso e responsabilità. I raggi UVA e UVB non si limitano a stimolare e intensificare l’abbronzatura ma possono danneggiare l’epidermide, causando rossori, scottature, disidratazione o addirittura eritemi e melanomi. La pelle va protetta, sempre e a tutte le età. Per non alterarla, bisogna esporsi gradualmente, nelle fasce orarie ideali e scegliere delle protezioni solari idonee. In questo caso è opportuno capire quale prodotto preferire tenendo conto di un dato, ovvero il fattore di protezione conosciuto in tutto il mondo con la sigla SPF. Bisogna poi tenere conto anche del proprio fototipo. Se si ha la pelle molto chiara, capelli biondi e occhi azzurri ma anche capelli rossi e lentiggini, bisogna preferire una protezione solare con SPF alto. Al contrario, chi ha la pelle più scura, olivastra, […]

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Venere in bicicletta: i vantaggi delle due ruote e la storia di un rapporto avventuroso

La bicicletta è uno straordinario strumento per la tutela dell’ambiente, un mezzo di locomozione green e pratico, da tutti i giorni. Cosa ne pensa il gentil sesso di questo mezzo? di Martina Stimilli Utilizzare la bicicletta per piccoli o grandi spostamenti è un regalo che possiamo fare a noi stesse e alla natura. Lunedì 3 giugno, si è celebrata la Giornata Mondiale della Bicicletta, istituita l’anno scorso dall’Onu per promuovere la mobilità ciclistica. Perché si parla tanto di bicicletta? L’intento è quello di scoprirne tutti i benefici per il nostro corpo e all’ambiente in cui viviamo. La bicicletta è il mezzo a due ruote che ci consente di praticare una giusta attività fisica, all’aria aperta e (volendo) in compagnia di un gruppo di amici. Pedalare, anzitutto, giova al cuore; l’attività costante, prodotta dalle gambe in movimento, rende il cuore più forte e resistente alla fatica, la frequenza cardiaca diminuisce e la pressione si abbassa. Una lunga pedalata, inoltre, permette di bruciare molte calorie. Un esempio? Ad un buon ritmo, ovvero quello che ci consente di fare una breve chiacchierata ogni tanto, si bruciano circa 400 calorie all’ora. La Giornata Mondiale, tuttavia, non è nata unicamente per sensibilizzare le persone a divenire più sportive. Il vero obiettivo è certamente quello di creare una maggiore consapevolezza sui cambiamenti climatici e, allo stesso tempo, proporre alternative green per salvare il nostro pianeta. A tal proposito la bicicletta è stata eletta a simbolo di una locomozione 2.0, tutta sostenibile. La bicicletta, infatti, sarebbe un ottimo mezzo, per limitare, almeno negli spostamenti urbani, l’uso di automezzi e di combustibili fossili. Luci e ombre Le due ruote stanno scalando gradualmente l’agenda politica delle amministrazioni locali; salgono infatti la disponibilità media di infrastrutture ciclabili (+9% dal 2015), la percentuale di città dove è consentito trasportare le bici […]

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Obesità infantile: rischio più alto con alti livelli di glucosio nella mamma in gravidanza

Una ricerca americana ha scoperto che il rischio di sviluppare obesità infantile è del 13% superiore se le mamme hanno un livello di glicemia superiore al range di normalità durante il periodo tra la 24ma e la 28ma settimana di gravidanza, anche se non è stato diagnosticato un diabete gestazionale. di Carmela Marinucci Sulla prestigiosa rivista PLOS One è stato pubblicato lo Studio:“Diagnostic thresholds for pregnancy hyperglycemia, maternal weight status and the risk of childhood obesity in a diverse Northern California cohort using health care delivery system data” , condotto da ricercatori dell’Università del Tennessee – Knoxville e della Kaiser Permanente della Nord California. Il diabete gestazionale, anche noto con il nome di diabete mellito gestazionale o diabete in gravidanza, è un disturbo che si manifesta raramente nelle donne incinte sotto i 25 anni, mentre oltre i 35 anni colpisce il 20% delle gravidanze ed è un problema molto comune nelle donne in sovrappeso. I ricercatori hanno analizzato i dati di 46.696 donne che si erano affidate al sistema di assistenza sanitaria gestito dalla Kaiser Permanente di Oakland durante il periodo 1995-2004 e di quelli della loro prole, seguita per 5-7 anni. Negli Stati Uniti, le donne in gravidanza effettuano un test di screening del glucosio nel sangue tra la 24ma e 28ma settimana. Se il test mostra livelli elevati di glucosio nel sangue, viene eseguito un ulteriore test per determinare se la donna ha il diabete gestazionale (GDM), noto anche con il nome di diabete mellito gestazionale o diabete in gravidanza, un disturbo che si manifesta raramente nelle donne incinte sotto i 25 anni, mentre oltre i 35 anni colpisce il 20% delle gravidanze ed è un problema molto comune nelle donne in sovrappeso. “Se alla donna è stato effettivamente diagnosticato il diabete gestazionale  – ha dichiarato la Epidemiologa Samantha […]

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