L’essere insieme coppia e genitori

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Quando si diventa mamma e papà, spesso ci si dimentica di essere ancora coppia. La coppia fatta da Lei e da Lui, dall’essere prima amanti, complici, fidanzati, conviventi, sposi. Non sempre ci si rende conto che l’abbandono inconsapevole di questo ruolo può scatenare tempeste in seno alla nuova famiglia. L’arrivo di un bambino può essere destabilizzante, provocare cambiamenti nelle abitudini, negli spazi della casa, nei ritmi del tempo, nello stile di vita. Questo cambiamento catapulta Lei nel ruolo di madre e Lui in quello di padre. La famiglia, tuttavia, è in primis gerarchia dei ruoli, una struttura definita che funziona bene per questo. Questa gerarchia non va mai cambiata e funziona così: prima c’è la coppia, poi ci sono i genitori, infine ci sono i figli. Quando i genitori riescono a mantenersi solidamente coppia anche nella veste di genitori, tutto funziona, la coppia si ritaglia i suoi spazi, va a cena senza i figli, esce con gli amici lasciando che i nonni o la tata si prendano cura dei piccoli. I figli che restano a casa, perché mamma e papà escono, sono figli sereni, perché sanno che mamma e papà si amano e se si amano anche loro si sentono amati. La stabilità familiare deriva dal consolidamento di una sana gerarchia familiare, tutto alla luce del sole, senza imganni, senza sotterfugi, senza verità taciute, dove niente è dato per scontato e nulla lasciato al mistero. I bambini hanno bisogno di trasparenza e di verità. Molti genitori che hanno perso la complicità dell’essere coppia, perché smarriti nell’esclusivo ruolo genitoriale, iniziano a vivere il loro rapporto con tutti i membri della famiglia all’insegna di un silenzio che ha il sapore dell’ipocrisia e di una comunicazione distorta, vuota, instabile. Occorre tenere presente tutti i nostri ruoli e permettere che coesistano per una dimensione familiare autentica e duratura.

Eleonora Giovannini

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