Nella mitologia greca, le ninfe Driadi e le Amadriadi emergono come affascinanti divinità della Natura. Queste entità benevole eppure misteriose, associate a foreste, boschi e alberi, incarnano lo spirito vitale della Natura stessa.
Chi erano le Driadi
Le Driadi, originariamente ninfe dei faggi e poi dei boschi, incarnavano la vitalità delle selve e delle foreste.
A differenza delle Amadriadi, non erano legate agli alberi e non morivano con essi, ma potevano muoversi liberamente e interagire con gli esseri umani. Spesso rappresentate come giovani donne con una parte inferiore che ricordava un tronco d’albero, mostravano una bellezza solare nella parte superiore del corpo. Pur potendo indossare leggere vesti, preferivano spesso apparire nude.
Chi erano le Amadriadi
Le Amadriadi erano considerate una forma particolare di Driadi. Queste creature erano strettamente legate agli alberi, tanto che ogni amadriade era associata a un albero specifico. Si credeva che la loro esistenza dipendesse dalla vita dell’albero stesso: se quest’ultimo moriva, anche l’amadriade legata a esso periva. Le Amadriadi erano spesso considerate la personificazione dell’albero stesso, mentre le Driadi erano viste come entità spirituali o divinità degli alberi in generale. Secondo le leggende mitologiche, chi danneggiava gli alberi senza motivo era punito dagli dei, poiché causava la morte delle Amadriadi associate a essi. Un esempio di questa punizione è riportato nella storia della principessa Driope, che fu trasformata in amadriade per aver danneggiato un albero in modo involontario.
Driadi e Amadriadi in Storia dell’Arte
La pittrice inglese Evelyn De Morgan, appartenente alla corrente dei Preraffaelliti, ha dipinto una bellissima Driade che emerge da un albero. La ninfa è rappresentata nuda, con le braccia conserte per coprire pudicamente il seno mentre un velo le copre l’addome. I lunghi capelli biondi sciolti le incorniciano il viso melanconico.
Il quadro, intitolato The Dryad, del 1884-85, si può ammirare alla De Morgan Foudation, a Cannon Hall Museum, nella città di Barnsley in Inghilterra.
Una possente e dinamica Driade è stata invece dipinta dal grande Pablo Picasso, nel suo inconfondibile stile cubista. Il corpo nudo della ninfa si staglia su uno sfondo di alberi spogli nei toni del marrone e grigio.
Il quadro intitolato La Driade (Nudo nella foresta), è un’opera realizzata nel 1908. La tela dipinta a olio è conservata a San Pietroburgo, nel Museo dell’Ermitage.
Il pittore e politico francese Émile Bin, nel 1870 ha dipinto il quadro Le Bûcheron et l’Hamadryade Aïgeïros (Il boscaiolo e l’Amadriade Aìgeiros), conservato al Museo Thomas – Henry della città di Cherbourg-Octeville in Normandia, Francia.
L’Amadriade Aìgeiros, una delle poche ninfe di cui ci è pervenuto il nome era la ninfa del pioppo nero, strettamente legata all’albero.
Nel dipinto, l’artista ritrae l’Amadriade completamente nuda, con una corona di fiori in testa e i lunghi e sciolti capelli biondi, mentre emerge dall’albero. Con il braccio alzato, fa un gesto di arresto con una mano, cercando di fermare il boscaiolo che si appresta ad abbattere il pioppo con un’ascia.
Il pittore ci comunica in questo modo che abbattere l’albero era una condanna a morte della bellissima ninfa a esso legata.
Rispetto per la Natura nell’antica cultura greca
Gli antichi Greci rispettavano la natura e gli alberi principalmente per le loro credenze religiose e mitologiche. Gli alberi erano considerati sacri e abitati da spiriti divini, e danneggiarli era considerato un atto sacrilego.
Inoltre, gli alberi fornivano risorse essenziali per la vita quotidiana degli antichi Greci, come legna da ardere, legname per la costruzione di case e navi, e frutta per l’alimentazione. Pertanto, proteggere gli alberi significava garantire la propria sopravvivenza e il benessere della comunità.
Infine, nell’antica cultura greca c’erano un profondo rispetto per l’equilibrio e l’armonia della natura, che promuoveva l’idea di vivere in armonia con l’ambiente circostante anziché sfruttarlo indiscriminatamente. Questo rispetto per la natura si rifletteva nel modo in cui gli antichi Greci interagivano con gli alberi e l’ambiente naturale in generale.
By Rosa Maria Garofalo