Dal 14 al 17 marzo la Fiera di Bologna ha ospitato la manifestazione leader che riunisce tutti i settori dell’industria della bellezza: dalla materia prima al prodotto finito. Donna di Fiori era presente per raccontarlo.
Di Alberto Piastrellini
Cosmetica e beauty, in tutte le loro infinite declinazioni quotidiane, sono voci importanti nell’universo femminile (e non solo) e Donna di Fiori, a pochi mesi dalla sua uscita non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di una visita al Cosmoprof Worldwide Bologna: la vetrina di riferimento per l’evoluzione dell’industria cosmetica a livello globale in programma alla Fiera di Bologna dal 14 al 17 marzo.
Oltre 3.000 espositori provenienti da più di 70 Paesi; più di 265.000 operatori professionali da 152 Paesi, migliaia di visitatori fanno dell’evento fieristico l’appuntamento chiave per l’industria cosmetica; il luogo dove le tecnologie più all’avanguardia, i prodotti più innovativi, le proposte più sostenibili per l’ambiente che sfruttano i risultati della ricerca più avanzata in un ideale connubio con gli ingredienti della tradizione e i trattamenti più antichi della storia della cosmesi si intrecciano in un percorso espositivo che fotografa il presente del settore e guarda all’immediato futuro.
Una fiera importante, non solo come mostra di innovazioni per la cura di sé e della propria bellezza; si consideri infatti che in Europa il nostro Paese è il quarto sistema economico della cosmetica dopo la Germania, Francia e Regno Unito con 35.000 occupati che salgono a 200.000 con l’indotto (Dati Cosmetica Italia – Associazione Nazionale Imprese Cosmetiche).
Un settore, quello della cosmetica, non solo rivolto ad un pubblico femminile, ma in gran parte costituito proprio da donne: sempre Cosmetica Italia, in occasione del Cosmoprof ha sottolineato che le donne impiegate nel settore rappresentano il 54% (circa 19.000), mentre la media dell’industria manifatturiera è ferma al 28%. E ancora, nel settore, i laureati totali sono pari all’11% degli occupati, contro una media nazionale del 6% e le donne laureate sono circa 1.700, il 45% nel settore!
Proprio nel momento storico in cui il tema della salvaguardia dell’ambiente influenza gli equilibri sociali, economici, geopolitici, anche il settore della cosmetica è chiamato ad affrontare una svolta in chiave di sostenibilità e infatti l’edizione 2019 del Cosmoprof Worldwide Bologna è stata caratterizzata dai concetti chiave di sostenibilità ambientale ed economia circolare.
Molto interessante, in questo senso, l’attenzione posta alla realizzazione dell’area Cosmoprime dedicata alla cosmesi di alta gamma ove lo spazio Green Prime ha raccolto tutti gli espositori con prodotti a basso impatto ambientale ed ingredienti di origine naturale, senza contare l’Extraordinary Green Gallery: sessione dedicata al green e organic beauty nella più ampia Galleria riservata alle start-up selezionate per la loro unicità.
Naturalmente la spinta all’innovazione si è toccata con mano anche nelle altre aree tematiche dedicate espressamente al settore Estetica e SPA (comparto decisamente in crescita), al settore Hair (ove hairstylist, acconciatori, proprietari e operatori di saloni, distributori di prodotti hanno dato vita ad un colorato e partecipatissimo spazio espositivo); sino ai padiglioni dedicati al mondo Nail dove, ancora una volta, green è stata la nuova parola d’ordine per smalti e trattamenti unghie con linee a base di ingredienti di origine vegetale e collezioni al 100% vegane.
Ultima, ma non meno importante, la visita a Cosmopack, lo spazio dedicato al contract manufacturing e al private label, ai macchinari di processo e di confezionamento, al packaging primario e secondario, agli applicatori e al comparto degli ingredienti e delle materie prime. Un salone espositivo di grande rilevanza se si considera che tutto il mondo del beauty ruota attorno all’immagine, alla grafica e alla confezione.
Decisamente una buona impressione per questa nuova edizione del Cosmoprof Worldwide Bologna dove l’attenzione verso l’ambiente e la minimizzazione degli impatti ambientali in un settore strategico sotto forma di azioni sostenibili come: l’utilizzo di materie prime naturali, produzioni legate al territorio e a produzioni a Km 0, ricerca di ingredienti di origine vegetale locale e aumento del concetto di riciclo e riutilizzo degli scarti di altre lavorazioni con aumento di proposte beauty a partire da ingredienti tipici dell’industria alimentare come vino, tè aceto, miele, senza contare l’aumento di proposte e prodotti 100% vegane cruelty free, fanno ben sperare verso un futuro dove gli individui si riappropriano del rapporto positivo con la Natura.