Clizia è una ninfa della mitologia greca, protagonista di una struggente storia d’amore e della sua trasformazione in fiore: il girasole.
Clizia e il suo amore non corrisposto per Apollo
Clizia, nella mitologia greca, era una bellissima ninfa del mare innamorata del dio Apollo che dopo una breve relazione, alla fine scelse un’altra, una principessa di nome Leucotoe figlia del re Orcamo.
Apollo, per ottenere l’amore di Leucotoe, usò l’inganno e si trasformò nella madre della giovane per sedurla.
Clizia, per vendicarsi, raccontò al re Orcamo della relazione di Leucotoe con il dio Apollo.
Il re Orcamo adirato e rabbioso fece seppellire viva la figlia che morì.
Apollo tentò di resuscitare la sua amata ma fallì a causa dell’opposizione del Destino.
Il dio straziato per la perdita del suo amore, non ne volle più sapere di Clizia, e la ninfa dal dolore scelse di lasciarsi morire di fame, bevendo solo la brina e le sue lacrime.
Non si rassegnò mai e stava seduta giorno e notte in un campo a guardare il suo amato che con il suo carro di fuoco, attraversava il cielo dall’alba al tramonto.
Con il capo rivolto sempre al cielo, Clizia ne seguiva il percorso senza mai distogliere lo sguardo.
Alla fine Apollo, impietosito, la trasformò in un elegante e bel fiore, il girasole, che è in grado di cambiare inclinazione durante il giorno secondo lo spostamento del Sole.
Il mito di Clizia in Letteratura e Storia dell’arte
Il mito di Clizia ha ispirato diversi autori tra cui il poeta latino Ovidio che, nel IV libro delle sue Metamorfosi, narra le dolorose vicissitudini di Apollo e di Clizia.
Nelle arti figurative, il pittore simbolista Louis Welden Hawkins (1894-1910), riproduce la sensualità della ninfa abbandonata, raffigurandola di spalle, con il corpo nudo e i lunghi capelli biondi sciolti e adorni di rose. Dietro la ninfa, alcuni girasoli rammentano la solitudine della sua ferita d’amore.
Una sottile sensualità mista a sofferenza si riscontra, invece, nella Clizia rappresentata dalla pittrice inglese Evelyn de Morgan (1855-1919).
Clizia è immortalata nel momento della sua trasformazione, che s’intreccia con la crescita dei girasoli.
A Santa Margherita Ligure, all’interno dello splendido parco della seicentesca Villa Durazzo-Centurione, vi si trova una bella statua che rappresenta la ninfa Clizia con un girasole in mano.
La leggenda mitologica di Clizia è quindi una metafora dell’impossibilità di sfuggire al proprio destino, e la ninfa, angosciata e tormentata, continua a essere bramosa di seguire la luce del proprio amore sfuggente, consapevole del fatto che non riuscirà mai a raggiungerlo.
By Rosa Maria Garofalo